Piquet: «Sei punti in regalo »

Piquet: «Sei punti in regalo » Piquet: «Sei punti in regalo » «Odio questo circuito e sinceramente non mi aspettavo un risultato così favorevole: se molti non avessero rotto, sarei rimasto indietro» - Prost teme Detroit: «Un'altra lotterìa» - La rabbia di Mansell mia giornata. Dopo venti giri ho notato un fumo nero negli specchietti retrovisori. Una perdita d'olio. Quindi non potevo forzare. Infatti sono rimasto parecchio dietro ad Alboreto e Cheever, che non mi hanno ostacolato. Era la mia vettura che non mi consentiva di superarli. Pensavo comunque di arrivare almeno alla fine, di raccogliere qualche puntidno. Ma proprio nel penultimo giro II motore ha ceduto con un cilindro grippato per l'assenza dell'olio necessario. Ora diventa più dura, perché a Detroit sarà un'altra lotteria». Fra gli sfortunati anche Riccardo Patrese, considerato uno degli outsider più pericolosi. .Non è stata una gara ma un calvario. La cen¬ di ERCOLE COLOMBO MONTECARLO — Nelson Piquet è certamente un pilota sincero. Non ha nascosto nulla: la sua felicità per essere arrivato secondo in una corsa che assolutamente non gli piace, i problemi che lo hanno tormentato in gara la superiorità dimostrata In questa occasione dal compagno Mansell. «Questi sei punti sono come un regalo — ha detto — non me l'aspettavo e onestamente se non ci fossero stati tanti ritiri sarei arrivato forse al traguardo più indietro. Odio questo circuito. E come se non bastasse la gara mi ha tormentato, ancora per l postumi dell'incidente ad Imola. Avevo la caviglia fasciata ed il collo mi doleva, ad ogni frenata, ad ogni accelerazione. Sono arrivato al traguardo fisicamente stremato, non ne potevo più. In più avevo dei problemi: la seconda e la terza marcia che non entravano bene. Quando mi sono accorto che Senna viaggiava su ritmi impossibili per me ho dovuto accontentarmi. Mansell: abbiamo vetture identiche, la differenza l'ha fatta il pilota». Di questo complimento l'Inglese non ha saputo nulla. Se ne era andato, furioso, dopo 11 forzato ritiro. Qualche parolaccia e poche frasi smozzicate: .La vettura era perfetta e mi sembra di avere guidato bene fin che ho potuto. Ho rallentato solo quando dal box mi hanno segnalato di non rischiare troppo. Avrei anche potuto andare più forte. Poi ho sentito che il turbo cedeva ed è stata la fine. Peccato, era una magnifica occasione e mi meritavo un risultato pieno.. Anche Prost può recriminare, ma 11 francese, che è ancora saldamente al comando della classifica mondiale, é stato più diplomatico: .Succede, cosi sono le corse, una volta va bene, un'altra male. Mi sono subito reso conto che non era la tralina elettrica della mia Brabham non ha mai funzionato bene e sono stato costretto ad una serie di soste. Mi dispiace perché era un momento favorevole e la vettura, a parte i guai contingenti, non è male. Il tempo passa, sono in Formula 1 da un decennio e non riesco ad esprimermi come potrei». Qualche parola anche per Gerard Ducarouge, responsabile tecnico della Lotus: .Questa vittoria non vuol dire che la sospensione elettronica sia infallibile. E' andata bene, ma non si tratta di un sistema rivoluzionario tipo le minigonne. Può dare qualche piccolo vantaggio in certi circuiti c c'è ancora molto da lavorare. Forse in un futuro potrebbe essere un'arma vincente.. ■ Un attimo di paura MONTECARLO — Un solo brivido durante la corsa. Protagonista Philippe Streiff con la sua Tyrrell. Il francese che già nella gara di Spa era rimasto coinvolto in un pauroso incidente, con la vettura spezzata in due, stavolta è finito contro un guard-rail. E' successo al decimo giro, sulla salita che porta al Casinò, prima della curva che immette nella piazza. Ha raccontato il pilota: «Ho frenato, ma la macchina ha continuato nella sua traiettoria come se non avessi schiacciato 11 pedale. Sono finito contro le barriere In piena velocità e la macchina si è incastrata nelle lamiere. L'abitacolo si è schiacciato, non riuscivo a venire fuori. Che paura poi i commissari sono riusciti a tirarmi fuori. Non mi sono fatto nulla ma è stato un miracolo». La Tyrrell si è bloccata in un punto molto pericoloso, trenta metri dopo la gru che serve in questi casi per spostare le vetture inddentate. Gli uomini del soccorso hanno dovuto lavorare con lunghe leve di metallo, mentre i bolidi sfrecciavano a pochi metri. Per fortuna non si è sviluppato un incendio, altrimenti il pilota non avrebbe avuto scampo. Poi Streiff è saltato fuori, zoppicando, ma indenne. per Streiff

Luoghi citati: Detroit, Imola, Montecarlo