Lo Belio in corsa per la Federcalcio

Lo Belio in corsa per la Federcalcio Lo Belio in corsa per la Federcalcio Carrarogrande elettore dopo Uno diManzella dal nostro Inviato GIORGIO VIGLINO STOCCOLMA — Da Siracusa a Stoccolma, via Roma, la notizia rimbalza con tutti i crismi della non ufficialità. Concetto Lo Bello torna al calcio, dopo anni di militanza politica, torna come numero uno assoluto, presidente a novembre, alla scadenza che il commissario straordinario Carraro ha voluto dare al proprio mandato. Non c'è molto da aggiungere al fatto in sé, se non dati oggettivi e qualche interpretazione che ha fatalmente un certo grado di soggettività. Il personaggio è sicuramente al disopra delle parti forse proprio per l'appartenenza ad una parte ben precisa; ha rinunciato al mandato parlamentare dopo una carriera politica che, se dallo sport ha preso il via, sicuramente è poi proceduta in modo autonomo; ha una pratica diretta nella ge¬ ■ Mercoledì gli azzurri centra la Svezia professor Manzella è personaggio di rilievo fra i repubblicani, Lo Bello è democristiano di lunga data cosi come Antonio Matarrese presidente di Lega. La rinuncia di Manzella, che mai aveva accettato esplicitamente il ruolo di candidato, ha coinciso proprio con questa lunga trasferta azzurra. Il vice-commissario ha detto tra il serio stione federale avendo svolto il ruolo di presidente, seppure in sedicesimo, con la pallamano. Tra Carraro e Lo Bello il rapporto è sempre stato buono e, Interpellato in proposito, il presidente del Coni ha detto esplicitamente: «J7 ritorno di Lo Bello allo sport? Non è un ritorno. Lo Bello è sempre stato un uomo di sport, un dirigente di alto livello. Alla politica lo consideravo "in prestito", un suo apporto maggiore, totale per il nostro mondo, per il calcio, non può che essere considerato positivamente'. Intravedere una lottizzazione politica del potere reale nello sport è probabilmente eccessivo. E' certo peraltro che l'importanza del movimento sportivo è tale che gli uomini impegnati in esso appartengono alla classe dirigente del Paese e hanno fatalmente una loro precisa collocazione politica. Carraro era in predicato per entrare nelle liste socialiste, il e il faceto che sarebbero state queste le sue ultime comparse da numero uno con la Nazionale. A Zurigo ci sarà Carraro, poi alla ripresa in autunno i giochi assembleari dovrebbero già aver dato risultati definitivi. La candidatura Lo Bello non dovrebbe trovare opposizioni, se non eventualmente di carattere personale, nelle tre leghe. La base più larga, quella dei dilettanti, dovrebbe ritenersi soddisfatta dalla nomina nel ruolo inedito di vice-presidente, con larghi poteri, di Ricchieri. Matarrese continuerebbe a reggere la Lega di Milano, mentre potrebbe prospettarsi un avvicendamento a Firenze con l'accantonamento del veterano Cestani. Carraro rimarrà nel mondo del calcio quale presiden- te dei «Mondiali 90», e vedrebbe assicurata una continuità di gestione federale, sia sotto il profilo politico della gestione rigorosa dei controlli, sia sotto quello tecnico con il rinnovo della fiducia a Vicini. C'è bisogno di stabilità nel calcio e. mutuando dalla politica, di governabilità. Si può poi ipotizzare, ma solo ipotizzare dati i tempi lunghi, un coinvolgimento di Carraro per il prossimo quadriennio olimpico ancora alla guida del Coni, in modo da creare con un'identità di persona la coincidenza di interessi tra l'ente sportivo nazionale e l'organizzazione dei mondiali calcistici, che saranno sicuramente la più grande manifestazione sportiva allestita in Italia. Poi con Barcellona '92 chiuderà il suo periodo di gestione Juan Antonio Samaranch. e nel '93 Carraro potrebbe diventare il candidato, non solo «un., candidato, alla successione. Riprende l'avventura delle nazionali di Vicini e Maldini. Mercoledì a Stoccolma (ore 19). la Nazionale maggiore è impegnata contro la Svezia nella gara valevole per le qualificazioni ai campionati europei. Dopo il non brillante 0-0 contro la Finlandia gli uomini di Vicini sono chiamati ad un impegno maggiore in una delle gare più difficili di tutto il torneo eliminatorio. Il giorno dopo, 4 giugno, a Tireso (inizio ore 17) toccherà alla Nazionale Under 21 incontrare i colleghi svedesi. Anche dai giovani di Maldini ci si attende un riscatto dopo la sconfitta con la Finlandia a Salo (1-0). Gli impegni stagionali delle Nazionali termineranno il 10 giugno con l'amichevole di lusso a Zurigo tra la Nazionale maggiore e l'Argentina ■ Lo carriera del «principe» Da quel momento è un susseguirsi di successi personali importanti, la sua bravura è da tutti riconosciuta. Dopo la finale tra Jugoslavia e Danimarca alle Olimpiadi di Roma nel '60, Lo Bello inanella una serie di 91 incontri internazionali (tra 1 quali la semifinale Germania-Urss ai Mondiali del '66), 328 confronti in serie A ed un centinaio nella serie cadetta, inoltre 2 finali intercontinentali, 2 di Coppa Campioni, 2 di Coppa Coppe. L'ultima sua apparizione in campo risale al maggio del 1974 quando arbitrò la finale di Coppa Uefa tra il Feyenoord e il Tottenham, vinta dagli olandesi per 2-0. Sposato con due figli (Rosario, arbitro di serie A e Franca), ricopre attualmente la carica di presidente della pallamano. Concetto Lo Bello è nato a Siracusa il 13 maggio 1924. In gioventù ha praticato pallanuoto e basket. Nel 1944 inizia ad arbitrare in Sicilia alcune gare dell'Ulic, il calcio dopolavorìstico. Nel 1946 diventa arbitro di «Promozione» mentre tre anni dopo giunge primo agli esami delia Can (Commissione Nazionale Arbitri) ed inizia ad arbitrare gare di serie C. Nel 1952 Piombino-Modena è la sua prima gara di serie B e il 9 maggio 1954 approda alla serie A ed arbitra AtalantaSampdoria (1-1). Nel dicembre del 1959 dirige a II Cairo la sua prima gara da «internazionale»; Egitto-Germania Occidentale.