Così la fredda Norvegia ora fa festa alla Spagna

Così la fredda Norvegia ora fa festa alla Spagna Così la fredda Norvegia ora fa festa alla Spagna Omaggio ai composit DAL NOSTRO INVIATO BERGEN — Le illusioni sono facili qui: è quasi mezzanotte ma dal cielo filtra ancora una luce di crepuscolo. Fra poche settimane arriveranno le notti bianche che per qualche giorno allontaneranno quell'oscurità che nella stagione invernale cala impietosamente alle tre del pomeriggio. In questi orizzonti illuminati da una luce traslucida con le montagne che sprofondano nel mare confondendo gli aromi del pini e del musco con quelli del salmastro, la musica gode di una buonissima ospitalità. Prima di tutto c'è un nume tutelare, quello di Edward Grieg, che qui ha trascorso la maggior parte della sua vita e costituisce tutt'oggi una delle glorie più amate. Alla memoria di Grieg al cui nome sono consacrate piazze, giardini, statue ed edifici, ed al culto della musica è stato dedicato un Festival che da ben 35 anni si svolge nelle due ultime Settimane di maggio. La formula è quella del Festival che accanto alla musica ospita anche il teatro di prosa e la danza in un intrecciarsi di manifestazioni cosi fitto da riempire un catalogo di quasi 400 pagine. La voglia di estate e di sole è nell'edizione di quest'anno del Festival di Bergen più evidente cha mai: dai fiordi lo sguardo si allunga fino alla penisola iberica e all'America Latina. Gli autori spagnoli o quelli che alla Spagna hanno ispirato le loro musiche, riempiono 1 programmi. Si passa dalla Vida breve di De Falla diretta da Fruhebeck De Burgos al drammi di Garcia Lorca, alle musiche contemporanee di Luis De Pablo a quelle dei sudamericani Villa Lobos, Revueltas e Ginastera, ulVAtlantida di De Falla presentata come spettacolo inaugurale sotto la direzione di Aldo Ceccato. I sogni meridionali non sono però tali da spaiar via altre presenze; il programma e anzi cosi vasto da riuscire a darsi una fisionomia conservando al tempo stesso un carattere veramente internazionale. Accade cosi che la pantomima sulla Carmen di Bizet elaborata dal sovietico Rodion Scedrin si intrecci con un curioso ed ironico riassunto della Gioconda allestito dalla Pocket Opera Company di Norimberga, che i recitals di Teresa Berganza e di Alicia De Larrocha si incrocino con i concerti-spettacolo dedicati a John Cage e a Mauricio Kagel, con le danze flamenche del Balletto Nazionale di Spagna o con quelle iperastratte di Alwin Nikolais. A delineare il profilo musicale della Spagna ha recato un f ormidale contributo l'Orchestra Sinfonica della Rai di Torino, invitata a Bergen per i due concerti conclusivi' del Festival. >•.-,' *s I programmi eseguiti sembrano a tanti anni di distanza una conferma della nota affermazione di De Falla secondo cui la Spagna sarebbe, musicalmente parlando, un'invenzione dei francesi. La Rapsodie Espagnole di Ravel e Iberia di Debussy, poste all'inizio e alla fine del primo concerto, dicono infatti sulla Spagna le cose più sublimi che mai siano state profferite in musica. Curiosamente questi capolavori sono stati alternativamente definiti delle realtà o delle fantasie; probabilmente perché TEATRO CROCE EESHSl ROSSA TORINO ITALIANA Lunedì 1° giugno 1987 Teatro Regio, ore 20,30 Gala Internazionale di Danza con le ETOILES dei Grandi Teatri Nazionali e delle Compagnie di balletto Paolo Bortoluzzi, Andria Hall, Denis Ganlo, Charles Jude, Birgitt Keil, Dominique Khalfouni, Vladimir Klos, Helene Roux, Peter Schaufuss, Francois* Legrée, Nicole Verch, Dennis Wayne Biglietti in vendita da Sabato 16 maggio Biglietteria Teatro Regio Piazza Castello 215 Posti da lire 100.000 e 50.000 L'Incasso sarà Interamente devoluto alla Croce Rossa di Torino Comitato Ftmmlnile ori iberici (ma con Ravel e Debussy in prima fila) La Croce Rossa al Regio