Dai pugni all'abbraccio

Dai pugni all'abbraccio Dai pugni all'abbraccio La maglia rosa in Val d'Aosta ha vinto due volte: il pubblico tutto per lui DAL NOSTRO INVIATO SAINT-VINCENT — Stephen Roche, che ha occhi chiarissimi, sorriso timido, ma personalità grande, ieri ha vinto due volte, conquistando il Giro e la sua gente, passando dai pugni presi nel dopo Sappada, per il presunto sgarbo a Visentini, all'abbraccio sincero (e pericoloso) della folla arrivata a SaintVincent dai tanti paesi della corsa rosa. Pensando alle cose brutte e belle delle ultime tre settimane, l'irlandese ha detto: •Vi sono stati momenti di paura enorme e altri di felicità impossibile da raccontare. Credo sarà cosi sempre, fa parte della vita di un professionista. Adesso prendo mia moglie e torno a casa, a Parigi sono due mesi che non vedo mio figlio. Domattina risalgo già In bici. Il Tour? Speriamo non vada troppo male». Anche ieri il tema di sempre. Al mattino Visentini (bendatura gessata al polso ferito, faccia bella e triste) su Roche: .Non posso dimenti- care quello che è accaduto a Sappada, spero di non trovare più Stephen sulla mia strada, potrebbe capitare qualcosa di grave. Adesso, però, sono contento che vinca lui 11 Giro, visto che è ancora uno della mia squadra». Al pomeriggio, Roche, scuotendo il capo, su Visentini: «E' andata cosi, cioè male, ma lo non ho mai voluto boicottare Roberto. Questa sera mi piacerebbe bere una coppa di champagne con lui e domani riaverlo al fianco, con la stessa maglia». Pace fatta, dunque, anche se per finta, per gioco di squadra, per il rituale da trionfo. Ha detto infatti il ds della Correrà Davide Boifava, aiutando poco a capire, nonostante la sua buona volontà: -Si litiga anche nelle migliori famiglie. Adesso cercherò di recuperare Visentin!, di portarlo al Tour con Roche, ma so che sarà difficile, credo di avere una possibilità su cento». Ancora Boifava sull'italiano: .Negli ultimi giorni ha dimostrato di essere un grande professionista, n Giro è nostro anche per merito suo». E sull'irlandese: .L'anno scorso molti, quasi tutti, dicevano che era un brocco; ora si devono ricredere. A Pila e Saint-Vincent abbiamo scoperto un campione. Non posso dire se Roche lascerà la Carrera a fine anno, non fatemi rispondere a questa domanda. Deciderà 11 patron Tacchella». Boifava era contento e preoccupato, il suo abbraccio con il vincitore nascondeva un velo d'imbarazzo; sembravano due amici che volevano chiedersi scusa, ■mata.-. cevano per orgoglio, tenendosi tante parole nel cuore. Sul Giro della Carrera Boifava ha detto: «Prima della tappa di Pila non sono mai stato sicuro di vincerlo, ma quando, in salita, ho visto Breuklnk in difficoltà, ho capito che avremmo potuto chiudere la corsa in anticipo. Mi splace per la caduta di Visentini». Nel Giro dominato dagli stranieri il migliore italiano è stato Flavio Giupponi, quinto: .E' la soddisfazione più grande della mia carriera, mi è mancata soltanto la vittoria di tappa». La classifica dei giovani ha premiato Roberto Conti, 22 anni. Il ragazzo ha parlato di corsa durissima, piena di montagne, ha confessato di stare in bici da quattro giorni con la febbre, infine ha trovato una frase splendida: -Oggi sarei più contento se meglio di me avessero fatto altri italiani, se il primo fosse uno dei nostri». Il patron Vincenzo Torrioni con voce scarsa ha quasi • giustificato* la supremazia straniera adendo di «un Giro tornato internazionale» e capace di suscitare nella gente »i sentimenti di una volta». Ha liquidato la • guerra. Visentini-Roche come .sano agonismo» e pensando al Moser perso prima che la corsa cominciasse ha dato questa spiegazione sibillina, ma a suo dire limpidissima: «Al Giro Francesco ha dato più di quanto gli abbia tolto con la sua assenza: abbiamo scoperto nuovi personaggi sono state scritte altre storie». Anche quelle piccole piccole di gente grande come Saronni ed Argentin. Dario Cresto-Dina

Luoghi citati: Parigi, Pila, Saint-vincent, Sappada, Val D'aosta