Pieri confessa, carriera finita

Pieri confessa, camera finito L'arbitro, interrogato da Lanate, ammette di aver ricevuto l'assegno Pieri confessa, camera finito ROMA — Claudio Pieri ha chiuso I c il 1 . _ ▼ 1 t_i*._.. l.^.imn^HHMln I „ROMA — Claudio Pieri ha chiuso con il calcio. L'arbitro intemazionale (sarebbe forse preferibile scrivere l'ex) è stato interrogato ieri pomeriggio dal capo dell'Ufficio indagini della Figc Consolato Labate. I due si sono incontrati per oltre un'ora in un albergo del centro, l'hotel Flora di via Veneto. Subito dopo Pieri è ripartito per Genova con una vettura presa a noleggio a Nervi Sull'incontro è stato mantenuto il più rigoroso riserbo. Ma è certo che l'arbitro, consigliato anche da Cam panati, ha confessato di avere ricevuto il famoso assegno di 5 milioni nel corso di una cena preelcttorale, presenti Salvatore Matta e altri presidenti di calcia svoltasi a Genova: niente a che fare con quella del «Premio Mauro». Nessun dubbio sull'assegno, emesso dal Banco di Sicilia e rintracciato per ordine deUa magistratura: l'ultima firma é quella di Pieri, la penultima del cognato di Scrollaci, Abbagnato. A questo punto la carriera di Pieri è finita. L'arbitro, nel colloquio avuto ccbsaadncsccdbFssscPvCcm con Labate, si è giustificato dicendo „V. -, -1 *■ , «■ * _, J| „„™,„,j,..~ ^Ì.Ui. con Labate, si è giustificato dicendo che si trattava di un sémplice contributo elettorale e dunque ha cercato di salvare la sua dignità di uomo, Come arbitro, Invece, ha sbagliato perché avrebbe dovuto informare 1 dirigenti dell'Aia e di conseguenza chiedere di non dirigere più le partite del Palermo, cosa che noti è avvenuta. A Palermo, intanto, la storia dell'assegno di Pieri è entrata anche nell'inchiesta giudiziaria sul Totonero e sul calcio-scommesse. Infatti, già prima dei sostituti procuratori della Repubblica Giuseppe Pigliatone e Guido Lo Forte, si erano occupati della materia i sostituti Alberto Di Pisa ed Agata Consoli prima di formalizzare l'inchiesta sulle partite che sarebbero state truccate. Lo stesso Matta, l'ex presidente del Palermo arrestato 13 giorni fa, ne aveva parlato a suo tempo con Di Pisa e la Consoli nell'ambito dell'istruttoria sul calcio-scommesse e sul Totonero, ammettendo, candidamente di aver dato rassegno di 5 milioni per contribuir. otti». AaiMtw min aIa^^amaU M DJa^ì Oa> l'assegno di 5 milioni per contribuire alla campagna elettorale di Pieri. Per quell'inchiesta, Matta è imputato a piede libero di associazione per delinquere e truffa'. Ed ora, il giudice istruttore Renato Grillo, che si occupa di quella stessa Indagine, si ripromette di Individuare e interrogare 1 presidenti presenti alla cena. Ieri i giudici Lo Forte e Pigliatone hanno concesso il permesso a Maurizio Laudi, vice di Labate, di interrogare in carcere Matta, il quale si é detto ben disposto ad aiutare la giustizia sportiva. I due giudici hanno anche' Interrogato a lungo il contabile Luciano Orofino, dipendente del Palermo, e Francesco Carta, altro impiegato amministrativo del sodalizio rosanero. Scalpore infine a Palermo, per la decisione del sostituti Lo Forte e Pigliatone di sequestrare copia del contratti di cessione dal Palermo alla Cremonese del giocatori Bencina e Violini. Su quel documenti i magistrati vogliono veder chiaro. r. s.

Luoghi citati: Aia, Genova, Palermo, Roma