E la musica è ricreata complice l'elettronica

£ la musica è ricreata complice l'elettronica Il secondo concerto Rai al Lingotto £ la musica è ricreata complice l'elettronica Elaboratore e strumenti per Stockhausen, Stroppa e Murai! TORINO — Nello spazio così opportunamente dedotto dall'immensa disponibilità del Lingotto continuano le Giornate della Musica Nuova indette dalla Rai, e dedicate per l'appunto ai rapporti, più 0 meno reali, tra musica e spazio. Con altrettanta giustificazione si potrebbe affermare che argomento e materia del concerto di martedì scòrso è stata la fecondazione artificiale. Sì, la fecondazione artificiale del suono prodotto da voci o strumenti col suono creato sinteticamente su nastro magnetico: la cosiddetta musica elettronica che, partita ai suoi inizi come un orgoglioso surrogato della musica tradizionale, si rivelò tosto agli spiriti più accorti come un suo arricchimento: uno strumento di più, e sia pure onnicomprensivo e globale, affascinante per le possibilità che offre di analisi e scomposizione del fenomeno suono. Giustamente il programma è cominciato con quel Gesang der Jiinglinge di Stockhausen che è diventato un classico. Accogliendo sul nastro magnetico elementi naturali, cioè voci umane, ed elaborandoli, «componendoli» realmente insieme coi suoni elettroacustici, riesce a dar vita drammatica a un poema sulla storia biblica dei tre giovani nella fornace ardente. Qui tutto è convogliato sul nastro magnetico; non si vedono esecutori. Più tardi, e Stockhausen stesso ha mostrato la strada, è invalso l'uso di mescolare una fonte naturale di suono, generalmente l'orchestra, con le' elaborazioni prodotte contemporaneamente ài tavolo di missaggio dall'autore stesso o da uno specialista. Quanta naturalezza abbia raggiunto questo sistema si è constatato nei lavori di due giova¬ ni, il veronese Marco Stroppa e il francese Tristan Murai!. Oltre a studi musicali regolari hanno entrambi seguito corsi di informatica musicale, hanno frequentato l'Ircam parigino e altri santuari della nuova musica fida (Stroppa i corsi di Alvise Vidolin a Venezia e a Padova e il Massachusetts Institute of Technology). Si sente che la mescolanza, la coniugazione del suono naturale e del suono elettroacustico per loro non ha più nulla di eccezionale né di sperimentale, è diventata un linguaggio naturale che gli permette di esprimersi, di dar vita a forme musicali individuabili, nonostante l'astrusità delle spiegazioni tecniche che essi danno dei loro lavori. Stroppa, nei pezzi di Traiettoria (una trilogia di cui furono eseguiti la prima e l'ultima sezione) contrappone pianoforte e suoni generati mediante elaboratore come in un vero e proprio Concerto. Il solista (Adriano Ambrosini) intrattiene una specie di continuo scioglidita nella zona alta della tastiera, controbilanciato da periodici ed isolati rintocchi gravi. Parrebbe un esercizio, ma la cornice elettroacustica dà senso al tutto. Nelle Désintegrations di Tristan Murail è chiamata in gioco un'orchestra (diciassette strumenti, guidati da Gianpiero Taverna) e a dispetto del titolo ciò che più colpisce è proprio l'integrazione dei due mezzi in una lunga narrazione capace di avvincere con la sua freschezza di fantasia e la simpatica ingenuità di certi relitti tematici: una specie di lungo romanzo d'avventure. Pubblico soddisfatto, applausi ai giovani autori e agli interpreti, da estendere anche ai responsabili dell'ottimo impianto acustico. m. ni.

Luoghi citati: Massachusetts, Padova, Torino, Venezia