Luce sui manicomi lager di Vichy di Enrico Singer

Luce sui manicomi lager di Vichy Quarantamila pazienti morti tra il '40 e il '44: un libro rivela la strage Luce sui manicomi lager di Vichy DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — In Francia, negli anni dell'occupazione e del regime di Vichy, c'è stato uno sterminio nascosto, consumato dietro le mura degli ospedali psichiatrici. Con un bilancio impressionante: 40 mila morti tra il 1940 e U '44. Malati lasciati morire di fame, o utilizzati come cavie per esperimenti, in nome delle stèsse teorie naziste della •difesa della razza*. Gli schizofrenici, gli epilettici, tutu i «deboli di mente» considerati esseri da eliminare, non da curare. La rivelazione è sconvolgente. Ed è documentata In un libro appena pubblicato — «Lo sterminio dolce» — scritto da- un medico! 11 dot» tor Max Lafont, dopo anni ciricfcr^Ke. ".' OlGV Subito dopo la Liberazione, negli ospedali diventati lager furono trovati malati ridotti a larve umane. Nel registri. l'interminabile elenco dei decessi era archiviato con referti del tipo •epidemia di beri-beri* o •cachessia edematosa*. E nessuno indagò, o volle indagare. Ma la morte lenta, e tra sofferenze atroci, di quarantamila persone, non fu un incidente, tantomeno un riflesso delle difficoltà nei rifornimenti alimentari provocate dalla guerra. Scrive Lafont che le tenute agricole del manicomi — quasi tutti isolati nelle campagne — •vendevano al privati i loro polii o il loro latte, mentre i malati mori•«]* vano Idi fame*. - ? > > j • Nessuna giustificazione, insòrnma, può èssere invo¬ cata per quanto è successo in quegli anni negli ospedali psichiatrici francesi. Come in quello di Vinatier, a Bron, vicino a Lione, dove morirono duemila del 2890 ricoverati. Qui le razioni di cibo erano calcolate su 1400 calorie, come nei campi di sterminio tedeschi I pazienti mangiavano l'erba, la corteccia degli alberi, i loro escrementi. Nel padiglioni c'erano pagliericci al posto del letti e non esisteva riscaldamento. E la situazione era la stessa a Clermont-de-l'Olse, o ad Alnayle-Ch&teau dove sono morte altre migliaia di persone. In questa specie di inferno, scrive Max Lafont, .fa reazione dei medici non fu la rivolta, né Vlndignazione*. Anzi,, nel 1942 alla Società di Medicina arrivaro¬ no dagli ospedali psichiatrici studi dal titolo -gli effetti della denutrizione*, o •l'origine psico-chimica della morte per cachessia*. Una conferma diretta che lo «sterminio dolce» era una vera condanna all'eliminazione di tutti, quelli che, con un'espressione dell'epoca, venivano definiti dei «nonvalori sodali»., Nella Germania hitleriana, lo sterminio di migliala di infermi mentali, ma anche di ciechi o sordomuti (200 mila secondo le cifre che è stato possibile stabilire), fu sistematico. Quasi un corollario del genocidio degli ebrei o degli tzigani. E appena dieci giorni fa, due medici che parteciparono allora all'eliminatone, .dei malati di -mente' e degli handicappati sono stati condannati da un tribunale di Francoforte a quattro anni di prigione. Ma che In Francia, sotto il regime collaborazionista di Vichy, fosse avvenuto qualcosa di simile, finora era solo sussurrato. Ieri Le Monde, che ha ripreso lo studio di Max Lafont in prima pagina, ha scrìtto che 11 libro •spezza finalmente la cospirazione del silenzio che ha nascosto questo enorme scandalo». Uno scandalo per il quale, in più di quarant'anni, nessuno è stato chiamato a rispondere. E che scoppia in un momento particolare: mentre i francesi, attraverso 11 processo di Lione al criminale nazista Klaus Barbie, stanno rileggendo ima,de41e jag)me,.pyi nere della storia: - i "^TT ' Enrico Singer

Persone citate: Bron, Klaus Barbie, Lafont, Max Lafont

Luoghi citati: Clermont, Francia, Francoforte, Germania, Lione, Parigi