De Benedetti, accusa d'oltraggio per una lettera ai tre liquidatori di Susanna Marzolla

De Benedetti, accusa d'oltraggio per una lettera ai tre liquidatori Un altro strascico giudiziario nella vicenda del Vecchio Ambrosiano De Benedetti, accusa d'oltraggio per una lettera ai tre liquidatori Definì in «mala fede» l'iniziativa dei commissari di annullare il suo contratto di uscita dal Banco MILANO — Oltraggio a pubblico ufficiale: per quest'accusa, con tutta probabilità, Carlo De Benedetti sarà processato alla pretura di Milano. Ad imputarlo di tale reato è 11 pretore Gianluigi Stolfl che ha già interrogato per un'ora e mezzo 11 presidente dell'Ollvetti e che presto dovrà decidere se rinviarlo a giudizio. A portare De Benedetti davanti al pretore è stata una lettera da lui scritta ai tre commissari liquidatori del vecchio Banco Ambrosiano (Lanfranco Germi, Felice Martinelli e Franco Spreafico). Nei mesi scorsi 1 tre liquidatori, che nella loro funzione sono appunto dei pubblici ufficiali notificarono a De Benedetti l'interruzione della prescrizione: gli comunicarono cioè l'inizio di un giudizio in sede civile sulla vicenda dell'Ambrosiano, interrompendo 1 termini di prescrizione che sono di norma di dieci anni. L'ingegnere rispose con una lettera a cui diede tutti i crismi dell'ufficialità, facendola recapitare ai liquidatori da un ufficiale giudiziario. I termini e 1 toni della lettera vennero considerati cosi ingiuriosi da convincere i destinatari a rivolgersi alla procura della Repubblica. Cosa aveva scritto De Benedetti? Aveva definito .pretestuosa. l'Iniziativa dei tre commissari, parlando anche di «distorsione della verità». Inoltre; a quanto si è appreso a Palazzo di giustizia, avrebbe adombrato accuse di manovre in malafede e interessi da parte dei commissari stessi. Le espressioni e 11 tono hanno convinto il pretore ad avviare un procedimento penale e ad imputarlo di oltraggio. De Benedetti si 6 poi presentato spontaneamente dal' giudice e ha cercato di chiarire il significato che voleva dare a quelle espressioni L'interruzione della prescrizione aveva preceduto di qualche tempo l'Inizio di un vero e proprio procedimento civile dei tre liquidatori nel confronti di De Benedetti cioè un'azione di revocatorla per far annullare 11 suo contratto di uscita dall'Ambrosiano. L'azione fa riferimento alla legge fallimentare che permette di revocare gli atti commessi nel periodo precedente la bancarotta. L'annullamento del contratto potrebbe voler dire per De Benedetti se la richiesta del liquidatori venisse accettata, di restituire quanto aveva ottenuto al momento di lasciare la banca di Roberto Calvi: 52 miliardi più due e mezzo di interessi In cambio del suo 2 per cento di azioni dell'Ambrosiano; 27 miliardi per 11 pacchetto di azioni Brioschi di futura emissione, quel pacchetto su cui verte l'inchiesta per estorsione davanti ai giudici, istruttori Pizzi e Bricchetti L'azione del commissari liquidatori avviene comunque in sede civile ed è separata dal procedimento penale. A Palazzo di giustizia si rileva anzi una certa discrepanza tra le decisioni del magistrati inquirenti e l'azione di revocatorla. De Benedetti, infatti non è imputato di concorso in bancarotta fraudolenta: quegli 80 miliardi che egli ottenne non contribuirono cioè, secondo i giudici penali ad allargare il «buco» dell'Ambrosiano. Susanna Marzolla

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