Industrie-assicurazioni collaborazione possibile

Industrie-assicurazioni coltaborqzione possibile Industrie-assicurazioni coltaborqzione possibile MILANO" — n delicato ma più che mal attuale problèma dei rapporti tra industria, finanza e assicurazioni è stato ieri di nuovo al centro di una tavola rotonda che .si è tenuta a Milano, presieduta da Tomaso Padoa Schloppa, e che ha visto gU interventi di Francesco cingano, Piero Schlesinger, Enrico Rondone, Antonio Longo, Gustavo Minervini, Francesco Paolo Mattioli, Emilio Dusi e Franco Figa. L'Incontro questa volta non ha registrato scontri, ma nel complesso una certa uniformità di giudizi. Nessuno ha infatti posto preclusioni' assolute a possibili intrecci azionari tra i diversi soggetti, ma tutti hanno insistito sulla necessità che questi rapporti siano soggetti a regole chiare, che tutelino la trasparenza proprietaria e l'autonomia delle gestioni. Longo ha anche proposto che si unifichino in prospettiva gli organi di controllo. Parlando a nome dell'Industria, il.direttore centrale della Fiat, Francesco Paolo Mattioli, ha spezzato più di una lancia a favore dello sviluppo di gruppi interfunztonali e polifunzionali. «Questo tipo di integrazione — ha sostenuto aumenta la competitività del sistema impresa a livello internazionale. Oggi la sfida si gioca nel mondo, e per vincerla il sistema deve essere competitivo; e le imprese devono essere forti anche nel .terziario*. Inoltre, secondo Mattioli, il si stema impresa ha accumulato risorae tali da dover ripensare -all'equilibrio «truW turale de) proprio portarci glio. . >| Mattioli ha perù Insistito sul tatto che precisi meccanismi di salvaguardia debbono essere attivati contro «Io strapotere dei gruppi di controllo?, con poche, ma precise e dure regole. A favore di una disciplina organica 'degli intermediari ereditisi e non creditizi che metta ordine nel sistema finanziario» si, è anche espresso il presidente della Comit, Francesco Cingano, affermando che senza di essa 11 rischio è di 'andare incontro a un periodo di instabilità anche per guanto riguarda le prospettive di sviluppo: Cingano ha aggiunto di essere favorevole a una legge antitrust e a una definizione chiara di gruppo che garantisca l'indipendenza di banche e assicurazioni dai soggetti che le controllano. Infine, pur non dichiarandosi contrarlo ih linea di principio alla partecipazione delle assicurazioni nelle banche, si è però chiesto quali possano essere le conseguenze nel caso in cui, a sua volta, l'assicurazione sia controllata da un'industria. Come Cingano, anche il presidente della Popolare di Milano; Schlesinger, ha sostenuto, da giurista, l'indispensabile intervento del legislatore» poiché In materia cosi delicata • l'autodisciplina non c sufficiente». Per il mondo assicurativo ha preso la parola 11 presidente delle Generali. «Ben vengano .1 capitali non strettamente assicurativi a potenziale le imprese di assicurazione, ma a condizione che la finalità sia quella dell'investimento e dello sviluppo dell'attività assicurativa. Del resto, chi è In buona fede non deve temere la richiesta di cautela da parte delle società assicurative. Né deve temere che le compagnie vogliano che sia stabilito con chiarezza che, quando esse fanno un investimento o un disinvestimento con le società che le controllano o con loro controllate, si esiga che tali S0Zf8*i^tWrVadanoal di là del MfaMie;,fiapocità finanziarie delle compagnie di assicurazioni stesse». Infine, il presidente del l'Anla Emilio Dusi ha invitato a 'demitizzare tema» ricordando come fuori d'Italia 11 fenomeno delle partecipazioni tra le varie attività esiste. Egli ha anche rivendicato la libertà per le imprese assicuratrici di investire in attività non assicurative propri cespiti liberi.

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