In due anni dal '700 al 2000

In due anni dal '700al 2000 Il recupero del palazzo dell'Archivio di Stato ài Giardini Reali In due anni dal '700al 2000 L'interno dell'edificio, fermo all'epoca di Juvarra quanto a strutture e servizi, è stato restaurato e dotato di moderni sistemi di sicurezza - Spesi 6 miliardi (altri 5, già stanziati, non sono ancora giunti e mettono in crisi la prosecuzione dei lavori) - Entro l'87, comunque, sarà terminato un locale sotterraneo di 2 mila metri quadrati per nuovi depositi E' uno dei più importanti archivi d'Europa, uno «scrigno» disegnato da Filippo Juvarra 250 anni fa, in cui sono custoditi i documenti che hanno scandito la nostra cronaca e la nostra storia. Ma il palazzo di piazzetta Mollino ha visto passare queste rincorrersi d'eventi restando inchiodato, quanto a strutture e servizi, a quel 1731 in cui l'architetto messinese lo realizzò per incarico di Carlo Emanuele III, re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme. Un immobilismo che 11 trascorrere dei secoli ha trasformato prima in lenta agonia, quindi in ignobile degrado. Invenzioni come l'energia elettrica, l'ascensore, l'Idrante non hanno mai raggiunto V'isola fuori del tempo* che s'affaccia sui Giardini Reali: fino a qualche anno fa il personale continuava a portare sulle spalle, sistemati in gerle, dal piano terra a quelli superiori, i documenti che gli studiosi chiedevano di consultare. E, naturalmente. In questa persistente atmosfera illuminista non hanno mai avuto cittadinanza termini pericolosamente moderni come «adeguamento alle norme di sicurezza-, -segnalatori di fumo-, «porte tagliafuoco-. Ieri, il magnifico edificio juvarriano è approdato al XX Secolo al termine d'un viaggio durato quasi 2 anni e pilotato dalla caparbietà d'una donna minuta che alla sua attività di direttrice dell'Archivio ha, via via, lungo il percorso, aggiunto quelle di amministratore, legale, economo e capomastro: la dott.sa Isabella Ricci Massabò. La presentazione ufficiale della rinascita del pa- lazzo s'è svolta in mattinata, alla presenza del sottosegretario per I Beni Culturali, on. Paola Cavigliasse del direttore generale per i Beni Archivistici, prof. Renato Grispo, e dei principali esponenti della politica e della cultura torinese. Il «biglietto» di questo viaggio a tappe forzate dell'Archivio di Stato è costato circa 6 miliardi grazie ai quali s'è potuto ristrutturare tutto l'interno: rimangono ancora da assegnare altri 5 miliardi e mezzo grazie ai qurelizsochmOdoIl soci il vuhadial quali si potrà completare il restauro delle facciate e realizzare un nuovo deposito sotterraneo. «Tutto il denaro che ci è arrivato, sinora, tramite il Fondo Investimenti Occupazione — spiega la dott.sa Ricci — è stato speso. Il mancato arrivo di altre sovvenzioni, già approvate, ci costringe, oggi, a chiudere il cantiere-. Il che, in parole più chiare, vuol dire: l'Archivio di Stato ha dimostrato una capacità di spesa superiore a quella di altri organismi periferici del ministero per i Beni culturali che non hanno saputo o potuto investire in opere di ristrutturazione finanziamenti già arrivati. E vuol dire ancora: se i lavori sono fermi la colpa non è nostra, ma dello Stato che deve tener fede ai propri impegni. Anche perché c'è l'altra sede dell'archivio, nell'ottocentesco edificio del Talucchi, in via Santa Chiara, che attende un'improrogabile risanamento Torniamo al rinnovato palazzo juvarriano. Il piano di restauro filologico realizzato dagli architetti Levi Petrazzini, Pagliero e Trucco ha inserito, nel rispetto della costruzione originale, impianti di illuminazione elettrica (4 chilometri e mezzo di canallne e circa 20 di conduttori) e di trattamento dell'aria, una rete di sistemi di sicurezza e antincendio (zone rifugio, apparecchi per la nebulizzazione dell'acqua e la diffusione di gas halon), scale d'emergenza, montacarichi ed ascensori, moderni scaffali per l'archiviazione. Ancora la dott.sa Ricci: «Per poter ospitare i futuri accrescimenti dell'archivio (finora in varie sedi, dall'Intendenza di Finanza al provveditorato alle Opere Pubbliche, al Tribunale abbiamo censito 11 chilometri di scaffalature che dovremo sistemare) s'è incominciata la costruzione d'una sorta di bunker sotterraneo dal lato dei Giardini Reali: un locale profondo dieci metri su due piani per complessivi 2 mila metri quadrati. In questi giorni ci è arrivato uno stanziamento di 1 miliardo e 115 milioni. Entro la fine dell'anno l'opera sarà ultimata-. Renato Rizzo Si scava per realizzare il «bunker»: sarà profondo 10 metri azzo s'è svolta in mattinata, quali si potrà completare

Persone citate: Filippo Juvarra, Isabella Ricci Massabò, Juvarra, Levi Petrazzini, Pagliero, Renato Grispo, Renato Rizzo, Ricci, Trucco

Luoghi citati: Cipro, Europa, Gerusalemme, Sardegna