Il dollaro in ripresa

Il dollaro in ripresa Il dollaro in ripresa WASHINGTON — La grande paura è finita: dopo la Borsa, anche il dollaro è ieri risalito, arrivando a 1315 lire, un guadagno di otto punti, e 1,81 marchi, un guadagno di un punto. Placatasi la tempesta iniziale, il cambio della guardia alla Riserva Federale tra Paul Volcker e Alan Greenspan si pre annuncia meno traumatico del previsto. I! merito è in parte di un'intervista rilasciata ieri al Wall Street Journal dal prossimo governatore. •Credo che il peggio sia passato» ha dichiarato Greenspan. «£' molto probabile che il dollaro sia uscito dal punto più basso della sua escursione: Retrospetivamente, la paura dei mercati dei cambi e azionari sembra dovuta più al trauma per la rinuncia di Volcker a un incarico svolto con tremenda competenza che alla sfiducia nelle qualità del suo successore. Il ministro del' Tesoro Baker ha giustificato l'avvicendamento in un'intervista alla tv: «Quando Paul gli ha notificato la propria decisione, il Presidente è stato costretto ad agire: non potevamo recarci al vertice di Venezia sema aver risolto il problema della guida della Riserva Federale». •Alan» ha aggiunto il ministro «sarà un nemico altrettanto implacabile dell'inflazione e un difensore altrettanto fermo del dollaro». L'analisi fatta da Alan Greenspan al Wall Street Journal è ottimistica. A suo parere, gli investitori stranieri avevano incominciato a ritirare capitali dagli Stati Uniti all'inizio dell'anno nel timore che Reagan ne restringesse la circolazione, e che il Congresso emanasse un'ondata di leggi''protezioniste. Allarmato egli stesso dal fenomeno, a marzo Greenspan aveva prospettato una scelta drammatica per la Riserva Federale: o rialzare i tassi d'interesse o lasciare crescere l'inflazione, cosa che avrebbe ulteriormente indebolito il dollaro. E Infatti l'ascesa degli interessi aveva avuto inizio proprio quel mese. Ieri, Greespan si è detto quasi certo che il fenomeno negativo si sia esaurito «un paio di settimane fa». •Prendiamo l'investitore più importante, il Giappone» ha osservato. 'Oggi i nostri Buoni del Tesoro rendono il 5 per cento in più di quelli giapponesi, e la nostra Borsa regge perché è ormai chiaro che nell'87 non ci sarà una recessione: in queste condizioni favorevoli, non dovrebbe essere cosi difficile stabilizzare il dollaro». 11 prossimo governatore della Riserva Federale ha individuato nei vertiginosi deficit del bilancio dello Stato e della bilancia commerciale i problemi principali degli Stati Uniti. L'ottimismo di Greenspan non è tuttavia condiviso da altri insigni economisti. L'ex sottosegretario al Bilancio Lawrence Kudlow, oggi un «guru» di Wall Street, ha affermato ad esempio che la Riserva Federale dovrà restringere ulteriormente il credito per evitare che si riapra la crisi di qualche mese fa. «72 recente rialzo degli interessi è inadeguato» ha sostenuto Kudlow. «72 deprez"zqmento del dollaro ha portato l'inflazione a oltre il S per cento. Non basta che il governo riduca i deficit del bilancio e del commercio: i margini su cui può operare sono molto stretti. Occorre un periodo di austerità». Robert Hormats, un suo collega che nel primo mandato reaganiano fu uno •sherpa», un programmatore dei vertici economici del Sette, ha additato un altro grosso rischio: la crescente esposizione estera, che farà degli Stati Uniti il massimo debitore al mondo. «Non sarei così sicuro che gli alleati continueranno a finanziarci» ha dichiarato, contestando Greenspan. •Stiamo attenti ai terremoti che potrebbero essere scatenati in questo campo dal mancato pagamento degli interessi sui prestiti di Paesi come il Messico il Brasile o l'Argentina». Proprio ieri il Brasile ha annunciato l'intenaiono di riprenderli a ripagarli in par- **• " Ennio Carette

Luoghi citati: Argentina, Brasile, Giappone, Messico, Stati Uniti, Venezia, Washington