Resistenza oltre confine
Resistenza oltre confine ESCE IL DIARIO DI FILIPPO SACCHI Resistenza oltre confine MILANO — Ieri, nel salone della Società Svizzera, si mescolavano vari sentimenti. Si ricordava Filippo Sacchi, lo scrittore, 11 giornalista, 11 critico cinematografico, soprattutto 11 politico sempre fedele a una certa idea d'Italia pulita e democratica, fedele al punto dp affrontare l'esilio per soittwsl alla vendetta fascista. L'occasione del ricordo era la pubblicazione del suo Diarto 1943-1944. Un fuoruscito a Locamo, edito da Casagrande a Lugana E allora 1 sentimenti che si intrecciavano erano di -impianto commosso per di stima per quel gruppo di italiani che all'estero continuavano a pensare a un loro Paese finalmente di nuovo civile, di amicizia profonda per la Svizzera, che da tanto tempo accoglie nostri esuli Arturo Colombo ha messo in evidenza 1 due aspetti di questo diario di Sacchi: era sfogo personale, colloquio con se stesso, con le proprie letture, le speranze più segrete, il primo volto di questo diario è quello dei riferimenti alla situazione politica del tempo, degli Incontri con gli Italiani in Svizzera, e sono Adolfo Tino, OaUaraU Scotti. Stefano Jacini Ignazio Buone, e anche il mondo del Corriere della Sera, evocato da nomi come Montanelli. Lanoci ta, Lanfranchi, Balzan. L'altro volto è Invece quello più Ìntimo: mAnchio sono un poco un papà morto, il papà di cui non restano più in casa che gli abiti appesi alla canfora, e le fotografie. E questo esilio è una specie di prova generale del cimitero: scrive Sacchi 1124 aprile '44. Nostalgia per 1 figli: Giorgio, Valeria, Cedila. Nostalgia per la moglie Josepha. I due aspetti del diario trovano la loro unione nell'« etica della responsabilità; ha detto Colombo, il Umbro costante di tutte queste pagine. E mentre Giulio Guderzo ha sottolineato 1 valori stilistici del libro, Alessandro Galante Garrone ha confidato «con orgoglio commosso*: •Ho avuto la fortuna di conoscerlo bene: I 20 mesi dell'esulo avevano cambiato Filippo Sacchi? -No la coerenza c'è: dall'inizio atta fine detta sua vita, dai primissimi agli ultimi articoli: Galante Garrone, nell'introduzione al Diario, ha scritto che esso nasce da una •tensione sentimentale e morale, ben più che da una fredda riflessione politica: E lo pone accanto a •un'altra opera coeva, il grande diario di Piero Calamandrei (ÌW-45): Molto festeggiata è stata la curatrice del volume. Renata BrogglnL che ha premesso una biografia appassionata di Sacchi. E ecco gli anni degli studi di legge e di lettere e dell'Insegnamento, la svolta del giornalismo nel Corriere di Albertinl: era il '14 e Sacchi debuttò con un'intervista al capo del governo elvetica Poi gli onori della prima pagina, accanto a firme come Luigi Einaudi, Luigi Barzini, Guglielmo Emanuel. E subito lo scontro con il regime fascista, quindi la rubrica cinematografica. Finché, deposto Mussolini, il 26 luglio '43 diventa 11 responsabile del Corriere, n giorno dopa 11 27, quel suo editoriale «Per l'Italia.. Cominciava cosi: •L'Italia ieri ha sorriso: Ma il 10 settembre Milano è occupata dai tedeschi. La notte del 17 Sacchi passa in Svizzera. Ed è il tempo di questo Diario. Poi la Liberazione. Sacchi scrive dapprima per il Corriere di Mario Borsa a favore della scelta repubblicana, poi dirige 11 Corriere di Milano dove chiama a collaborare gli uomini del Partito d'Azione e pensa a una 'terza forza' laica di centra E dal novembre '48, per 10 anni, é editorialista nella Stampa di Giulio De Benedetti. Scrive di politica Interna e Intemazionale, di costume, di attualità. E' un riferimento morale per molti Intellettuali. Infine la rubrica su Epoca, per 17 armi E una nuova popolarità, come scrittore di cinema. «17 miglior critico; lo definì Enzo Blagi Ma oltre 1 vari momenti della sua attività professionale, 8acchl era presente Ieri come «uomo rutto d'un pezzo*, •uomo dotta schiena dritta: Come educatore civile, insomma. Cosi l'ha salutato Galante Garrone: -Grazie, caro Sacchi, di averci mandato, da lontano, questo tuo consolante messaggio: Claudio Altarocca
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