E' una follia diventare adulti

E' una follia diventare adulti E' una follia diventare adulti DIVENTARE adulti è un atto di stupidità o un vuoto di memoria? Il semplice prodotto di una digestione o il margine inflessibile di un destino? Ferdinando Albertazzi ha con il mondo dellin/anzia una lunga consuetudine e ha scritto libri, curato lavori per i ragazzi. Dall'esperienza acquisita viene il suo ultimo titolo, La casa del barbiere, un romanzo per adulti che racconta la favola di un'infanzia non arresa. Enzino, il protagonista, è un bambino sul quale la follia si abbatte improvvisa.come un temporale. Viene ricoverato in una clinica e cresce al di là della bianca parete del suoi incubi. Lui stesso — già adulto — racconta la sua storia, dal punto di partenza di una crisi senza uscita. La racconta ad un interlocutore ignoto: forse un piccolo amico catatonico, come suggerisce il risvolto, ma forse anche il sìmbolo di un'infanzia renitente e misteriosa. Il personaggio è diventato il barbiere della clinica e soprattutto ha messo su con gli altri ricoverati uno spettacolo teatrale, in cui ognuno trova modo di sentirsi partecipe. E' la rappresentazione di un labirinto popolato dalla vita di una comunità di formiche: un gioco e un'invenzio¬ ne dei sensi e dei colori. Un incendio manda all'aria tutto, ma non l'ostinazione di Enzino, che ci riprova con i vecchi attori di una casa di riposo, dove è stato trasferito. Tra tonno e veglia, tra memoria e allucinazione, tra sogno e realtà, il romanzo-si snoda con scrittura allusiva, in un fiabesco incastro di domande senza risposta. Kundera ha scritto che proprio le domande senza risposta sono le sole serie. Tragiche e prive di limiti, come l'infanzia da cui provengono. Giovanni Testo Ferdinando Albertazzi, «La casa del barbiere», Garzanti, 129 pagine, 20.000 lire. .-^r».^..^——niii ti b utmM

Persone citate: Ferdinando Albertazzi, Garzanti, Giovanni Testo, Kundera