Visita alle mummie e via senza guardare Torino di Luisella Re

Visita alle mummie e via, senza guardare Torino Visita alle mummie e via, senza guardare Torino TORINO — Un gruppo di ventun turisti fiamminghi è arrivato a Torino, ha visitato 11 Museo egizio ed è ripartito il giorno dopo senza vedere altri palazzi o mostre o piazze della citta. E' successo la scorsa settimana e Elda Bondesan Chiaraviglio. titolare della «Mistral Tour», la considera una vittoria: -Non avremmo potuto celebrar meglio il venticinquennale del primo volo charter italiano in Egitto, da Torino a Luxor: Ma perché tanto entusiasmo? 'Perché per la prima volta un gruppo straniero arriva qui con l'unica e dichiarata intenzione di visitare il Museu Egizio. Non lo conoscevano neppure e avevano intenzione di saltar Torino per arrivare direttamente ad Aosta. Poi hanno cambiato idea e altri gruppi fiamminghi arriveranno mensilmente sino a settembre. Sempre e soltanto per visitare questo gran museo che è in realtà totalmente ignorato dal turismo organizzato. Vengono a visitarlo tantissime scuole e qualche francese in trasferta. Ma di gruppi veri e propri neppure l'ombra: E' cosi che la signora Elda, come tanti torinesi appassionati di egittologia, non sanno bene se sperare o scandalizzarsi. Soprattutto adesso che sono in arrivò le elezioni. Quando, «come sempre, di certo qualcuno tirerà fuori il Museo Egizio, la sua importanza seconda soltanto a quella del Cairo, la necessità di occuparsene in maniera decente. Le solite TORINO - Egittologi, semiologi, storici dell'arte e artisti, italiani e francesi, si incontrano oggi e domani a Torino per dibattere sul tema: 'Archeologia reale e archeologia virtuale: Il convegno fa parte di una serie di manifestazioni promosse dal Centre culture! franco-italien e dalla sovrintendenza alle antichità egizie sui possibili legami tra il lavoro scientifico e storico degli egittologi e quello artistico e creativo di pittori e letterati contemporanei. Mercoledì 13 è stata inaugurata al Museo Egizio la Mostra 'Egipte-bleu, dell'artista francese Henri Maccheroni e un'altra verrà aperta stasera nella nuova sede del Centre culturel con opere di Marcel Alocco, Michel Butor, Henri Chopin, Xavier Esselinck, James Guiter, Henri Maccheroni. parole prima che tutto torni come adesso: chiuso lo scalone del Talucchi, disorganizzato e addirittura capovolto l'itinerario di visita, sconciata l'armonia guariniana da putrelle e cemento: Mentre tra papiri e sarcolaghi aleggia una serie di misteri se possibile ancor più alfascinanti di quelli chiusi nelle piramidi: chissà dove sono 1 tre miliardi stanziati dall'Istituto San Paolo per 11 primo lotto della ristrutturazione, chissà se il Comune ha già stanziato i cinquanta milioni con cui contribuire a un servizio di apertura pomeridiano se do in modo particolare il dialogo diretto tra l'oggetto antico e l'artista di oggi. Tra i semiologi interverrà Omar Calabrese dell'Università di Bologna, interessato ai problemi del linguaggio dell'arte e della comunicazione visuale, che parlando della 'Pittura della Partita' analizzerà le possibili combinalo;;: tra segni primitivi e colori nelle comunicazioni oggi. li programma prevede per oggi, dalle ore 1030, gli interventi della maggior parte degli aratori. Domani mattina a conclusione dei lavori, ci sarà un dibattito col pubblico sui vari temi trattati. 17 convegno e le altre manifestazioni sono relizzati con la collaborazione della Regione Piemonte, della Città di Torino, del ministero degli Esteri francese e deUVnivesità europea della ricerca. Laura Donatelli Mentre anche lo scalone del Talucchi, 'inserzione ottocentesca infelice dal punto di vista sia architettonico che strutturale: verrà rimesso all'onor del mondo e curato in tutte le sue crepe. In seguito, il progetto globale prevede una seconda fase consistente in una sede ricavata nel sottosuolo del cortile per manifestazioni particolari e, dopo ancora, un sottopasso di unione tra i sotterranei del museo e quelli della chiesa di San Filippo, trasformati In eccezionale cittadella archeologica adibita a settori di didattica o ricerche professionali. Altro traguardo ancora in via di valutazione: l'aggiornamento di un'ipotesi degli Anni 30 orientata sull'apertura di un passaggio dal museo direttamente su via Roma tramite il vicolo Duse. Nove miliardi almeno il costo finale dell'intero progetto, in porto entro cinque anni circa, 'Che il San Paolo intende seguire ed appoggiare nel suo completo sviluppo, grazie anche ad opportune iniziative editoriali: E adesso finalmente si comincia, tagliando fi nastro in direzione di un miraggio 'dove questa prestigiosa istituzione rutta nel 1824, dotata di arredi preziosamente datati e diventata ormai museo di se stessa, meriterà un ridisegno in grado di valorizzarla senza tradirla mai: Un obiettivo senza ombre, mentre purtroppo sembra riserbarne assai di più il ventilato prolungamento di apertura. Protestano i custodi: 'Risolverlo con l'eventuale apporto di trimestrali è non solo demagogico ma rischioso. Abbiamo citofoni che non funzionano, cellule finite nell'immondizia, uscite di sicurezza che sfociano in biblioteche senza sfoghi, Punica porta oggi adibita a entrata e uscita del'pubblico pateticamente salita al rango di sbocco di emergenza. Senza contare che proprio venerdì notte è crollata parte del soffitto nella sala dov'è ospitata l'attuale mostra italo-francese. In questo stato, meglio affidarsi a Osiride ed evitare colpì d'ala: Luisella Re