Gli 007 italiani volano a New York per dare la caccia ai tesori di Zaza di Omero Marraccini

Partiti ieri da Fiumicino due magistrati e due poliziotti napoletani Partiti ieri da Fiumicino due magistrati e due poliziotti napoletani Gli007italiani volano a New York per dare la caccia ai tesori di Zaza Nigeriana massacrata di botte Tratta delle negre a Livorno? Michele «'o pazzo» NAPOLI — L'aereo è decollato dall'aeroporto romano di Fiumicino alle 8.55 in punto, accompagnato da accurate misure di sicurezza. Destinazione: New York, Stati Uniti d'America. Tra 1 passeggeri c'erano quattro uomini dall'aria distinta, ognuno dei quali munito di una capiènte ventiquattr'ore, stipata di carte e documenti ET cominciata cosi, ieri mattina, la grande caccia agli .amici americani» di Michele Zaza, 43 anni, che da giovane e spregiudicato leader dei contrabbandieri di sigarette negli Anni Sessanta, è divenuto il capo di una delle più potenti famiglie camorriste che operano all'ombra del Vesuvio, Insieme alla •Nuova Famiglia» e alla «Nuova camorra organizzata». I quattro uomini che hanno preso posto nel Jet dell'Alitalia sono il magistrato Corrado Ouglielmucd, presidente della sezione antimafia del tribunale di Napoli, il suo collega Umberto Di Mauro, dell'ufficio misure di prevenzione, 11 vicequestore Matteo Cinque, capo della squadra mobile partenopea e il commissario capo Domenico Foglia, suo collaboratore. Lo scopo del viaggio oltreoceano, che dovrebbe durare almeno una settimana, è di squarciare il fitto velo di mistero che avvolge le molteplici attività di Michele Zaza negli Stati Uniti d'America. Si spera anche di smascherare complicità e coperture. Per questo motivo gli inquirenti napoletani hanno una fitta serie di appuntamenti con 1 loro colleghi del Federai Bureau of Investiga tion e dell'Interpol che hanno più di un motivo per puntare la loro attenzione sulle ricchezze aceti mg late dà Zaza in America, Z ~ ' \l Ma l'obietUy^,è|anohe0un altro: un'esatta catalogazio¬ Arriverebbero via mare viaggiando in conteiner e poi sarebbero mandate a prostituirsi , superboss della camorra, avrebbe affidato i suoi capitali ad una italo-americana, Anna Capaldo di Santa Lucia era riuscito ad acquistare nel capoluogo partenopeo. Intestandoli a personaggi Insospettabili che godevano della sua massima fiducia. Dove trovò Zaza gli oltre dieci miliardi necessari per comprare interi stabili nel centro cittadino, negozi, suoli edificabili, perfino un notissimo ed elegante bar a due passi da Palazzo San Giacomo, sede del Municipio? Oli inquirenti non hanno dubbi: «Negli Stati imiti Michele posso è onorato dall'amicizia di personaggi che contano e che da tempre investono t proventi del traffico tnternatrionale della droga in attività apparentemente lecite.. Nelle agende dei magistrati e dei funzionari della questura, da poche ore giunti negli Usa, c'è un nome sottolineato in rosso: Alba Capaldo, una donna italo-americana da anni residente a Los Angeles. Durante le indagini che a dicembre si conclusero con il sequestro del patrimonio partenopeo di Zaza, la donna risultò proprietaria di molti appartamenti in realtà a disposizione di uomini del boss, che attualmente è detenuto. L'indirizzo americano di Alba Capaldo sarebbe quello di una lussuosa villa con parco e piscina dove lo stesso Zaza soggiornò a lungo prima di essere arrestato in Francia, e dove trascorse un ne del beni del potente capo della cosca anti-cutoliana dovrebbe consentire al tribunale di Napoli l'applicazione della legge «RognoniLa Torre», e quindi il sequestro del beni del boss che molti pentiti indicano come autorevole portavoce di «Cosa Nostra» e depositario di molti segreti sull'attività, della mafia italo-americana. Non sarebbe questa la prima volta che la magistratura fa calare sul collo di Michele Zaza, detto «'o pazzo», la mannaia della legge antimafia. A dicembre dell'anno scorsa dopo aver ricevuto un rapporto della Questura di Napoli, 11 tribunale ordinò il sequestro degli immobili che il capo dei contrabbandieri lungo periodo di riposo dopo essere stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico al cuore. L'ultima comparsa di Michele Zaza in un'aula di tribunale risale alla scorsa settimana. I giudici napoletani lo hanno riconosciuto colpevole di associazione per delinquere e lo hanno condannato a dieci anni di reclusione. Michele 'o pazzo ha ascoltato la sentenza disteso su una barella, continuamente assistito da un medico e da due Infermieri. •z?' gravemente malato — sostengono i suol avvocati —, il suo cuore potrebbe cessare di battere da un momento all'altro». LIVORNO — Rose Omoregie, 21 anni, originaria di Benln City (Nigeria), da alcuni mesi stabilitasi in una pensione di Livorno, munita di un regolare passaporto, sta lottando con la morte in una camera di rianimazione dell'ospedale. E' stata trovata, l'altra sera, nella pineta di Migliarino (Pisa), massacrata con numerosi colpi di martello al capo. La polizia dà la caccia all'aggressore la cui individuazione sembra però improbabile. Le ipotesi sono almeno tre: rapina, punizione del racket, violenza di un maniaco. Rose è una delle numerose •lucciole nere» nigeriane che popolano le tradizionali zone della prostituzione lungo la via Aurelia, da Tombo¬ Fulvio Milone H commento dell'avvocato La Russa, parte civile Dai magistrati di Agrigento >o* • .mi l lo a Migliarino, Torre del Lago e la Versilia. Una di quelle sventurate ragazze che fuggono dalla Nigeria per approdare in Italia in cerca di fortuna. La loro base di smistamento, dopo un drammatico viaggio via mare, quasi sempre nel chiuso di un container, sarebbe proprio Livorno. Oli Inquirenti ipotizzano un racket internazionale che controlla i movimenti e le attività di queste sventurate che vengono come inghiottite da piccole stanze d'affitto o in pensioni da quattro soldi, situate lungo 11 litorale, dove vivono di panini e di patatine fritte, per uscire soltanto durante le ore di «lavoro». La vicenda di Rose Omo- le per la madre regie, una splendida ragazza nera che indossava sempre un kaftano bianchissimo, con abbondanti «sexy spacchi», si è rivelata la punta dell'iceberg di un fenomeno ormai diffusissimo e preoccupante in tutta la zona. Se infatti Rose è munita di un regolare passaporto, la maggior parte delle sue «colleghe» è priva di documenti. Qualche giorno fa, fra Migliarino e Pori tederà, c'è stata una retata. Le giovani, tutte agghindate come prostitute di rango, bocca aggressiva, gambe velata con calze d'argento, bikini tigrati, sono fuggite come il vento nascondendosi nella boscaglia. Oli agenti sono riusciti a fermarne soltanto sei, ma tutte mute come pesci. Uni- dello studente caìu ca soluzione: il foglio di via. Ormai anche i poliziotti non hanno dubbi di trovarsi di fronte ad un'autentica tratta delle negre. n mistero da spiegare è come riescano a sbarcare, nonostante i severi controlli portuali. Si sostiene che esse arrivino viaggiando via mare in contalners vuoti, e che a terra ci sia qualcuno che provveda al loro inoltro sul mercato. Accade lo stesso per i numerosi giovani di colore (anch'essi quasi tutti nigeriani) che, con cianfrusaglie varie, accendini e orologi, stanno ormai facendo, sulle spiagge, una concorrenza spietata a marocchini e tunisini. Un fenomeno che suscita preoccupazione. Dopo le retate della polizia e adesso dopo il grave episodio del ferimento di Rose Omoregle, le ragazze vengono scacciate dalle pensioni,, dalle case in affitto. C'è soprattutto paura del racket, delle vendette. A Fornaci di Barga, una località davanti alla'Versilia, viene addirittura denunciato un caso di razzismo: le ragazze di colore che lavorano in un vicino night sono state scacciate dagli alberghi e hanno dovuto sistemarsi in una sorta di baraccopoli costruita in quattro e quattr'otto. Dal gennaio scorso, la polizia portuale ha respinto più di venti di queste giovani arrivate nelle stive delle navi; decine di «lucciole nere» sono state allontanate dai carabinieri, ma il numero delle Rose (un nome. che sembra comunissimo in Nigeria) è in aumento. - Gli uomini che si fermano — commenta un agente —, attratti dal /ascino della pelle scura e inspiegabilmente riescono ad allontanare dalla mente l'incubo dell'Aids, pagano pochi spiccioli: dalle 10 alle po- mila lire, in diretta cemv correnza con le prostitute ioli oireocrai- ittia. Omero Marraccini ] caìu una struitr'ottoDazia pdi verivatedecinsonocarabdellesembgeriamini mentdal /e insad al'incupochpo- mcorre