Una mappa con tutti i negozi

Lo ha deciso il Comune, affidando l'incarico a un pool di architetti Lo ha deciso il Comune, affidando l'incarico a un pool di architetti Una mappa con tutti i negozi Montalto Dora: cento candeline Per Salvator Gotta parroco alla carica Realizzato un piano, quartiere per quartiere, per evitare che venga alterata la fisionomia commerciale «storica» di ogni zona - Una serie di «passeggiate torinesi» fra botteghe artigiane, vetrine e supermercati - Presto una legge che non dovrà «ibernare» le situazioni esistenti, ma evitare trasformazioni selvagge Messa per l'autore de Don Giacomo Torasso: rosso, non gli dedicano -Al fine di tutelare tradizioni locali ed aree di particolare interesse- ogni Comune può non solo fissare -voci merceologiche specifiche. oppure deroghe nell'ambito delle tabelle commerciali ma -stabilire le attività incompatibili con le predette esigenze limitatamente agli esercizi commerciali, àgli esercizi pubblici ed alle Imprese artigiane-. L'ha deciso tre mesi fa la legge n. 15. allargando il raggio di una tutela che la sua stesura originaria limitava all'interno del -centri storici-, e si tratta di un'innovazione di grande rilievo. Significa che in ogni città risultano Individuabili, (nei quartieri aulici come nel borghi operai o nelle frange dove 11 cemento lambisce gli ultimi campi coltivati), aree cui il trascorrere delle generazioni ha regalato un identikit che va rispettato e difeso tramite una doverosa attenzione per i puntelli fondamentali di questa irripetibile eredita. Vale a dire tutti quel -luoghi del commercio- dove i negozi, i caffè e le botteghe artigiane conservano e interpretano l'immagine più caratteristica, animata e storicamente consolidata di ogni città che con loro fiorisce e con la loro morte si degrada. il commercio quale chiave di volta dell'arredo urbano e della riqualificazione ambientale, dunque; ed è prospettiva che si apre adesso ma coglie Torino felicemente pronta ad affrontarla. Da un lato la stesura in corso del nuovo Piano Commer¬ ciale, dall'altro la serie di ricerche che dall'individuazione delle -botteghe storiche. è arrivata, su iniziativa dell'assessore all'Arredo Urbano Dondona e della Soprintendenza, al censimento di 311 -arredi riconosciuti* in relazione a caratteristiche e personalità delle diverse zone. Di qui un'individuazione ipotetica ma particolareggiata di aree e percorsi commerciali definiti in base ai relativi valori ambientali. Precisano gli architétti Chiara Ronchetta e Andrea Job, cui è stato affidato l'incarico: -Torino emerge da questa prima mappa nel suol connotati fondamentali: ti centro potente, la sua cornice di borgate storiche entro le mura daziarle, i grandi assi di Barriera, l quartieri commerciali più recenti, l due caratteristici nuclei esterni che corrispondono a Madonna del Pilone e Maddalene.. -Su questa base ottenuta comparando II Piano Commerciale vigente con II rilievo eseguito dal Politecnico sulla qualità urbanistica ed edilizia del beni culturali e ambientali di Torino, — prosegue —abbiamo quindi terminato la prima, fase del lavoro approfondendo le specifiche caratteristiche di vie e piazze del centro storico e del borghi Po e Dora. Ogni area puntualizzata in relazione a dati architettonici e ambiente, arredo urbano, funzioni, mercelogle e relative ipotesi di intervento.. Risultato: una serie di -passeggiate torinesi, ancora allo stato di abbozzo ma già in grado (su Stampa Sera, dai prossimi giorni, una serie di -esplorazioni, a scadenza settimanale) di mettere a fuoco mille sfaccettature. Dalla coincidenza delle' aree commerciali più vive con gli insediamenti più antichi, sino al magnetismo di zone in origine marginali che han saputo gradualmente imporsi come Borgo San Paolo, 1 cui due mercati di corso Racconigi e via Di Nanni -risucchiano, ogni velleità commerciale dell'intera fascia occidentale. Mentre non potrebbero .giustificarsi, altrove gli artigiani che si raggruppano intorno a piazza Vittorio e via Maria Vittoria, un po' defilati rispetto alla forza trainante delle gallerie antiquarie che dan loro lavoro ma abbastanza -stretti, per offrire una concorde e variegata offerta di servizi. Concordano gli architetti Job e Ronchetta: -Ovviamente la nostra analisi, limitata all'arredo urbano. andrà bilanciata con le esigenze ben più complesse cut dovrà rispondere l'assessorato al Commercio con la sua programmazione merceologica.. Anche se tra i due settori competenti, come è stato sottolineato dall'assessore Dondona in una lettera inviata ai titolari di tutti i negozi riconosciuti di interesse storico-ambientale, un primo punto di contatto c'è già. Concordano gli assessori Dondona e Spagnuolo: -Il commercio vive di trasformazioni continue e non è lecito vincolarlo o ibernarlo in alcun modo pena la sua irreversibile asfissia. La nuova legge non dovrà quindi trasformarsi In una mummificazione reazionaria e lesiva tanto per t commercianti quanto al proprietari dei locali coinvolti ma in uno strumento di evoluzione e sostegno per l'intera rete distributiva e, di conseguenza, per l'immagine della città.. Questa città dove ci deve essere posto per tutti, ma niente e nessuno ha diritto di incrinare l'equilibrio di piazza Carignano o l'armonia dorata di caffè come il Baratti, 11 Piatti o il San Carlo. In nome di un equilibrio per cui •i residenti del centro han diritto di procurarsi non solo cedole bancarie ma pane e latte, l fast-food dt non essere respinti in cintura senza possibilità d'appello, le attività e t servizi di rinnovarsi senza danneggiare arredi o ambienti che giustamente valorizzati possono anzi garantir loro una-forte capacità dt richiamo.. Salvator Gotta nel T7 Salvator Gotta, l'autore del Piccolo alpino diventato un vero best-seller nel 1926 con le sue 42 edizioni tradotte in tutte le lingue e poi, nello scorso inverno, finito sugli schermi di mezza Europa con lo sceneggiato della Rai, nasceva cent'anni fa a Montalto Dora, a pochi passi da Ivrea dove fu sepolto nel giugno dell'80. Gotta trascorse gran parte della sua vita a Portofino, pur restando profondamente legato al Canavese. Ogni anno, a settembre, veniva in - vacanza ad Andra te: di qui chiamava il -suo. parroco, don Giacomo Torasso, da vent'anni alla guida della parrocchia di Montalto Dora. E proprio dal «suo. parroco è venuta ieri la prima commemorazto- «Il piccolo alpino» «Qui il Comune è nemmeno una via» ne ufficiale del centenario dello scrittore: una specie di ricordo all'ombra del campanile, mentre la Montalto laica» se ne è stata a guardare, preannunciando però appuntamenti dedicati allo scrittore per 11 prossimo settembre. Don Torasso non nasconde la sua soddisfazione di essere arrivato primo: Il centenario cadeva adesso (esattamente il 18 maggio, ndr): per questo ho voluto che la messa delle 11 fosse celebrata nel ricordo dt Salvator Gotta, poi ho invitato un grande studioso dello scrittore, ti prof. Gianni Solari, a tenere la commemorazione ufficiale. Tutto qui, con la speranza che chi ha orecchie per intendere intenda.. Il riferimento, non certo casuale, è per gli amministratori di Montalto che in tutti questi anni non hanno mai preso in considerazione la possibilità di dedicare una via, una piazza o una scuola a Salvator Gotta. Il motivo probabilmente va cercato nelle simpatie dello scrittore verso il fascismo che, al momento della sepoltura, gli erano costate la completa assenza di personalità politiche al cimitero di Ivrea. -Non l'avevano neppure fatto accademico d'Italia — osserva ancora don Torasso — certo è vissuto in epoca fascista, ma non possiamo ignorare le sue opere, i suoi romanzi, i personaggi che hanno riempito le letture dì milioni di persone.. Allora è tutta colpa delle simpatie verso i partiti di sinistra se a Montalto gli amministratori si son dimenticati di Gotta? Per il parroco non ci sono dubbi: -Il Comune è "rosso", basta vedere le intitolazioni di vie e dell'asilo per capire che aria si respira.. Per i suoi 80 anni Montalto dedicò a Gotta una grande festa; dieci anni dopo don Torasso fu invitato a Milano insieme ad un ristretto gruppo di amici riunitisi per festeggiare ancora lo scrittore." Poi, tre anni dopo, la morte: qualcuno allora parlò di modificare la denominazione del Comune da Montalto Dora in Montalto Gotta, ma il progetto non ebbe seguito. -Basterebbe una strada, una targa, un qualcosa che ricordi a tutti che qui, cent'anni fa in una casa di via Marconi nasceva questo nostro grande concittadino., conclude don Torasso. Dalla canonica, dove ieri è stato ospite a pranzo il figlio dello scrìttore Massimo (fa parte della commissione ministeriale che indaga sulla strage di Leopoli), adesso la parola passa al Municipio. (Provincia di Torino) RETTIFICA Il primo comma del bando di gara datato 28-4-1987, è sostituito come segue: «Questo Comune intende appaltare i lavori di sistemazione della fognatura di B.go Aje, Nasi e Testona, mediante licitazione privata da esperire fra ditte idonee alle modalità e condizioni fissate o richiamate nel capitolato speciale d'appalto mediante offerte, senza prefissione di alcun limite di aumento o di ribasso sul prezzo fissato dall'Amministrazione, secondo quanto previsto dall'art. 1 leti, a) della legge 2-2-1973 n. 14, ai sensi dell'art. 24 leti, a) n. 2 della legge 8-8-1977 n. 584». A O *N Moncalieri, 14 maggio 1987. lL4SINDACO (dr. Francesco Fiumara) Guido Novaria La de smentisce In relazione alla possibile candidatura alla Camera di il giovane che sparò al Sant'Anna per impedire che la fidanzata abortisse, la de di Ivrea precisa -l'estraneità del partito alla candidatura del signor . La precisazione non riguarda in alcun modo un giudizio su — scrive il segretario politico Rodolfo Buat — per la cui vicenda umana ho il massimo rispetto. Ma appunto perché ritengo che quelle sofferenze appartengano ad una sfera intima, credo eie certe offerte eludano ogni necessaria discrezione e possano apparire strumentali..