I presidi; «Non siamo guardiani» di Clemente Granata

I presidi; «Non siamo guardiani» I presidi; «Non siamo guardiani» «Il commissario non serve» - E anche tra i capi d'istituto qualcuno già parla di sciopero ROMA — I presidi d'Italia scendono In campo contro 11 provvedimento della Falcucci che stabilisce di sostituire con un commissario «ad acta» l'Insegnante In sciopero durante gli scrutini e che 11 Incarica di prendere il posto dell'Intero collegio se tutti i docenti aderiranno all'agitazione. E' un ulteriore sintomo del profondo malessere della categoria, che si manifesta da almeno tre anni I toni sono talora diversi, le motivazioni non sempre concordi, 1 rimedi suggeriti al posto del commissariamento a volte contrastanti, ma la sostanza è la stessa: la maggioranza dei capi d'Istituto è molto critica nei confronti degli ordini dell'autorità entrale e non appare molto disposta ad eseguirli «Noi non siamo i guardiani della Falcucci — dicono alcuni —; troppo comodo scaricare ancora una volta su di noi le manchevolezze e le incertezze dell'amministrazione. E' ribellione? Ebbene, si, consideratela pure ribellione». In ogni città i presidi si consultano, preparano documenti Sabato e domenica prossimi si riunirà a Roma il direttivo della loro Associazione nazionale sorta due mesi or sono (oltre tremila Iscritti su ottomila capi Istituto) e in quell'occasione sarà presa una decisione definitiva. •Non c'è ancora una posizione ufficiale, ma penso che la maggioranza dei capi d'istituto sia orientata a scendere in sciopero — afferma Vicenza Oillberti, preside a Napoli —; a ben guardare in dmè'àtteggìtihiento pò* trebbe costituire un'assunzióne'di : responsabilità nei confronti dell'utenza, un segno di rispetto verso gU alunni e le famiglie. Quale conoscenza abbiamo noi dell'effettivo rendimento dell'allievo per poterci sosti¬ tuire all'insegnante nel momento in cui si formula il giudizio finale?: •Sono d'accordo — dice da Gaeta Antonio Traisi preside del "Nautico" Caboto —; Io scrutinio é l'esame di un processo educativo durato un anno intero; e io dovrei limitarmi a fare una somma di numeri, una media, a giudicare secondo criteri astratti? Assurdo. Noi presidi siamo chiamati a compiere mediazioni continue nei confronti dei professori e delle famiglie. E' un'impresa ardua, credeteci. E ora dovremmo metterci a mediare anche per il ministro?: •Sì, sembra che la Falcucci sia convinta di questo nostro ruolo. Ora noi non vogliamo essere presi per parafulmini che si piazzano al punto giusto quando la tensione cresce e le nubi s'ddensano», sostiene a Milano Maurizia Morandi, preside dell'Istituto tecnico Molinari Aggiunge: «// diritto di sciopero è garantito dalla Costituzione. D'accordo, esso va regolamentato, ma non si può pretendere di risolvere situazioni intricate con circolari autoritarie. Esse, semmai, contribuiscono a rendere peggiore la situazione: E il professor Antonello Blddau, preside dell'Vili Istituto a Torino: •La mia posizione personale è che il diritto di sciopero vada salvaguardato sia dal sindacato, sia dai cittadini. Non adotto dunque alcun atteggiamento antisindacale e rifiuto, in linea di principio, l'assunzione del commissariamento. Poi bisognerà vedere se in concreto ci sarà ano sciopero: . Ci sono capi d'istituto 1 quali dichiarano di essere convinti che l'intervento ministeriale ha fatto aumentare la tensione. A Catania, e in genere in Sicilia, sottolinea per esemplo Carmelo Zerbo, preside a Bronte, la protesta era limitatissima, anche perché 1 precari siciliani lavorano soprattutto al Nord, ma da martedì scorso.c'è nervosismo, agitazione. In Puglia, come rileva, per esempio, Cosimo Massa, preside a Brindisi, i «Cobas» agivano soprattutto a Bari e Foggia, ora il fenomeno si estende anche nelle altre province. «£ se sarà necessario — puntualizza Massa — i presidi scenderanno in sciopero contro il ministro che ha adottato la decisione del commissariamento e contro quei sindacati che l'hanno avallata considerando i dirigenti scolastici come impiegati pronti a sbrigare pratiche di ogni tipo. Che dovrebbe fare allora il ministro? Incontrare i Cobas, variare, confrontarsi: • Un simile modo di agire — esclama Miriam Ridolfi, preside del liceo Righi di Bologna — può far diventare Cobas tutta l'Italia: Poi puntualizza: •Intendiamoci bene. Io non condivido l'azione dei Comitati di base. E' una lotta che va contro gli utenti e infondo non costa molto. Diverso sarebbe invece il discorso di un'astensione totale dal lavoro. E' come se un medico visitasse un paziente e poi gli dicesse: "Ora la diagnosi non te la faceto perché mi metto in sciopero. Pazzesco". Precisato questo, ripeto che la decisione del ministro è quanto mai inopportuna. Attendo comunque di vedere la circolare. Se essa prevede per i presidi un semplice commissariamento della ''trascrizione del 'voto" io e altrl-capt distia to non ci staremo. Se si affida, invece, al preside una maggiore responsabilità, per cui egli procede allo scrutinio tenuto conto dei giudizi espressi dai professori, allora il discorso può cambiare, a patto però che i professori mettano a disposizione i giudizi scritti ». C'è chi condivide critiche e perplessità e usa nei confronti della circolare del ministero espressioni ancora più dure, ma si domanda anche, come fa per esemplo Antonio Oraziano, preside del liceo classico Dante a Firenze: •Sciopero dei capi istituto? Può essere un'idea, ma va esaminata a fondo. Se ci asteniamo dal lavoro arriva un funzionarlo del provveditorato. Dovremo consegnare tutto il materiale nelle mani di un estraneo? A mio avviso sarebbe meglio la precettazione». Ma l'idea della precettazione, In genere, è respinta. •n fatto è che purtroppo il commissariamento può rappresentare un'anticamera della precettazione», dice Laura Vercelli Rotta, preside della media Marconi a Torino. E continua: «Attendo di conoscere il testo della circolare, ma mi domando se sia gestibile il progetto di affidare ai presidi gli scrutini di fronte a uno sciopero di tutto il collegio. Non sarebbe meglio a questo punto ammettere con riserva agli esami di Stato gli alunni dell'ultimo anno e per. gli altri rinviare di qualche tempo lo scrutinio»? A Milano Insistono nel qualificare Illegittimo il provvedimento, il preside dell'Istituto Moreschi Sandro Aldlslo, avverte: •Chiederemo la conferma scritta dell'ordine, com'è stabilito per il pubblico impiego quando c'è il sospetto dell'illegalità. Se l'ordine sarà ripetuto decideremo se scic- ' per&tv o e.%«f,uire. le dispoài? zfoni. Lo sciòpero sarebbe ima.bèlla-preta di potiàiai <]n ne. Rimane però il dubbio se convenga far scendere in campo i funzionari del provveditorato. Decideremo domenica a Roma». Clemente Granata

Persone citate: Antonio Oraziano, Carmelo Zerbo, Cosimo Massa, Falcucci, Laura Vercelli, Marconi, Maurizia Morandi, Miriam Ridolfi