I 18 «do» di Merritt

I 18 «do» di Merritt A Vercelli grande recital del tenore americano I 18 «do» di Merritt VERCELLI — Domenica sera entusiasmo al calor bianco al Teatro Civico di Vercelli per 11 recital del tenore americano Chris Merritt: il pubblico non era folto come l'evento meritava (i vercellesi brillavano per la loro assenza) ma certamente in grado di apprezzarne l'eccezionalità. In effetti nessun altro te-. nore al mondo sembra oggi In grado di cimentarsi vittoriosamente, nel corso di una sola serata. In un programma cosi terribilmente arduo e sfibrante come quello che1 Giuseppe Pugliese, l'attivissimo direttore artistico della Società del Quartetto, ha confezionato per il simpatico gigante dell'Oklahoma (1,85 di altezza e almeno cento chili), accompagnato dalla professionalissima orchestra da Camera di Padova e del Veneto, guidata dal giovane e promettente Michael Recchluti. Basti pensare che Merritt è passato da Tancredi e Gu¬ glielmo Teli di Rossini all'Anna Balena di Donizettl e al Puritani di Bellini, dagli Ugonotti di Meyerbeer al Due Foscari di Verdi, muovendosi su precise coordina¬ te tecniche stilistiche ed espressive dietro alle quali si intravedevano 1 polverosi fantasmi di un favoloso passato tenorile ottocentesco che si credeva morto e sepolto. La voce, eccezionale per resistenza ed estensione (fino al mi bem. acutissimo), presenta disuguaglianze di timbro e di emissione, quasi sempre però compensate da un severo impegno stilistico e da un esito vocale che ha .dei prodigiosa Basti dire che dopo un recital cosi sfiancante Merritt ha avuto l'audacia di cantare fuori programma per ben due volte la cabaletta di Tonio dalla Figlia del reggimento, «sparando* diciotto «do. consecutivi in meno di cinque minuti. E' un'impresa da «Ouinness dei primati», sottolineata dalla gioiosa esultanza di un'pubblico disabituato, che fa di Merritt un atleta della voce prima ancora che un eccellente tenore. fc&.ga- li tenore Chris Merritt

Luoghi citati: Oklahoma, Padova, Veneto, Vercelli