Il filo d'Arianna

Il filo d'Arianna Il filo d'Arianna a cura di Roberto Reale Ufficiale (scioperi permettendo) la proroga al 1° giugno per la dichiarazione dei redditi - Gli ultimi dubbi dei contribuenti ANCORA sette giorni per la dichiarazione dei redditi, con i soliti dubbi dell'ultimo momento e la suspense degli scioperi incombenti nelle banche (ormai quasi una prassi, ogni anno, a fine maggio). L'altro ieri — proprio' mentre una nota del ministero delle Finanze rendeva ufficiale la proroga al T giugno per i versamenti e la presentazione delle dichiaratimi — è giunta, infatti, conferma dell'astensione, dal lavoro proclamata per lo stesso giorno dal dirigenti degli istituti di credito in Piemonte e Valle d'Aosta (oltre che in Lombardia). Cotne riferito in una notista di cronaca, l'assessore alle Finanze del, Comune, avo. Dondona, Ita immediatamente telegrafato al ministero sollecitando adeguati provvedimenti (vale a dire un eventuale slittamento oltre la festività del 2 giugno). In attesa delle decisioni romane torniamo, quindi, sull'argomento «740» per rispondere — con l'aiuto dei funzionari dell'Ufficio imposte — ad alcuni quesiti dei lettori. Limite 20 mila — La nuova norma che esclude i versamenti quando l'imposta dovuta 'non supera le 20 mila lire ha messo in crisi qualche contribuente per quanto riguarda l'Hor: «In caso di dichiarazione congiunta —' é il dubbio — compaiono per lUor, sullo stesso rigo relativo all'imposta da versare a saldo, sia l'importo dovuto dal dichiarante sia quello dovuto dal coniuge: il limite di ventimila lire si riferisce alla somma delle due cifre oppure a ciascuna di esse?». A ciascuna di esse, confermano l funzionari delle imposte proponendo un caso limite: con 20 mila Hre dovute dal dichiarante e 20 mila dal coniuge non si deve versare nulla. Quali dati; — Un altro dubbio comune a più di un lettore riguarda il quadro in cui indicare < dati relativi ai versamenti, nel caso di dichiarazione congiunta: «Mentre per gli acconti Ilor l'attestazione rilasciata a novembre dalla banca evi¬ denzia le somme pagate dal dichiarante e dal coniuge, quella per l'acconto Irpef riporta un'unica cifra: come comportarsi, allora, nella compilazione del rigo VI?». Nella generalità dei cari, l'acconto Irpef risultante sull'attestazione della banca va riportato al rigo VI soltanto nella casella del dichiarante. La parte riservata al coniuge, infatti, serve soltanto per i soggetti che hanno contratto matrimonio neil'86 e che, pur avendo effettuato separatamente i versamenti d'acconto, possono ora presentare dichiarazione congiunta. Separata — Che succede, invece, passando dalla dichiarazione congiunta a quella separata? Se lo domandano, alcuni contribuenti, scrivendo: «Nel caso di un coniuge con reddito molto basso, da cui derivi un saldo d'Imposta Irpef inferiore a 20 mila lire (e dunque da non versare), conviene oggi presentare dichiarazioni separate, anche se l'acconto di novembre è stato versato con-' puntamente. E* lecito? E come va suddiviso l'acconto tra 1 coniugi?». Nulla di Irregolare nella soluzione ipotizzata. In questo caso, nel quadro relativo ai dati dei versamenti ognuno dei due dovrà trascrivere gli «stremi dell'unico attestato rilasciato a novembre dalla banca (uno allegando l'originale, l'altro una fotocopia). Nel quadro per U calcolo deU'lrpef, invece, al rigo relcttro all'acconto versato, ogni coniuge dovrà indicare tottanto la propria quota d'acconto, proporzionale all'imposta individuale dovuta per l'anno precedente (detto così sembra piuttosto complicato, ma il modo per calcolarla i bene - illustrato nelle istruzioni del 740).

Persone citate: Dondona

Luoghi citati: Lombardia, Piemonte, Valle D'aosta