Cecità della burocrazia
Cecità della burocrazia I peccati di gioventù perseguitano il titolare di un ristorante Cecità della burocrazia II proprietario, 36 anni, rischia la chiusura del locale per una condanna a 45 giorni di reclusione quando era minorenne - Gli uffici responsabili negano la licenza - «Devo lavorare, se no chi paga le cambiali?» TORINO — Quando i peccati di gioventù, sommati alle cecità della burocrazia, pesano per tutta la vita. Ovvero, le disgrazie di Carlo Piano, 36 anni, titolare della pizzeria Su Fogu di via Martorelli 5. n ristoratore rischia la chiusura del locale, con conseguente, completa rovina economica, perché quando era ragazzo, al suo paese (Ouspini in provincia di CafeUari), rubò con amici prima un maialino e poi una 500. Questi remoti episodi, più una condanna, anch'essa lontana negli anni, a 45 giorni di reclusione per la ricettazione di un motorino, continuano a pesare come macigni su Carlo Piano. I vigili urbani si sono presentati nella sua pizzeria e gli hanno notificato il provvedimento della tredicesima ripartizione del Comune per 11 commercio e gli esercizi pubblici firmato dal sindaco: «Corto Piano, per via del suol precedenti penali, non può avere la licenza di ristoratore. Deve subito chiudere Il suo locale». Disperato, Piano ha raccontato la propria, sconcertante storia al cronista. -Ho rilevato la pizzeria nel 1985 a suon di cambiali: ogni mese ne pago per 15 milioni. Se chiudo, sono un uomo morto. E' mai possibile che debba continuare a espiare per le stupidaggini compiute quando ero ancora minorenne? Nel 1974 mi sono trasferito con la famiglia (la moglie Patrizia e la figlia Monica di 14 anni) a Torino, ho sempre lavorato come cuoco in ristoranti sardi, non ho mai più sgarrato, nemmeno una volta polizia o carabinieri hanno dovuto Interessarsi a me. Nel luglio 1985 ho deciso il gran salto, ho rilevato il "Su Fogu". Poi, ho presentato domanda per la licenza». Ma il passato torna a perseguitare il ristoratore. La burocrazia della tredicesima ripartizione ricorda a Piano il maialino, la 500 e l'acquisto del motorino rubato. Il provvedimento aggiunge: •Plano è anche sottoposto a misura di sicurezza (ndr, presentarsi ai carabinieri una volta la settimana): la sua richiesta per la licenza è respinta». La misura di sicurezza fu adottata dal tribunale di Cagliari nel '74 e rimase in vigore due anni. n titolare del Su Fogu si rivolge all'avvocato Renato Cambiano: nel giro di pochi mesi il legale ottiene dalla magistratura cagliaritana l'attestato: -Dal 76 Piano non è più sottoposto ad alcuna misura di sicurezza». Questo attestato è allegato alla nuova domanda per la licenza. E' presentata nel dicembre 1985. La burocrazia della tredicesima ripartizione ha la rapidità della tartaruga: impiega 17 mesi per rispondere. Con un altro no. I responsabili della burocrazia ignorano l'attestato esibito dall'aw. Cambiano, motivano con l'identica formula dell'altra volta: •Oltre ai precedenti penali, su Plano c'è una misura di sicurezza. Quindi, non può mandare avanti un esercizio pubblico». Dopo di che, vengono mandati nella pizzeria 1 vigili. Piano non ha chiuso il locale; né intende farlo: •Sennò, chi paga le cambiali?». Intanto, il suo patrono ha presentato ricorso al Tar. Nel migliore del casi, il ricorso sarà discusso tra un anno. Nel frattempo, che accadrà? •Speriamo che i giudici — ha risposto l'aw. Cambiano — sospendano II provvedimento comunale. Diversamente, Il mio cliente sarà rovinato dal suo passato e dalle assurdità della burocrazia». Claudio Giacchino SI R.H.III mi ti J C Carlo Piano, 36 anni, titolare della pizzeria «Su Fogu»
Persone citate: Carlo Piano, Claudio Giacchino, Fogu, Plano, Renato Cambiano
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