In Australia uno spazioporto commerciale

In Australia uno spazioporto commerciale In Australia uno spazioporto commerciale Igoverni di due Stati australiani (il Queensland e il Nothem Territory) stanno attentamente vagliando un progetto davvero sorprendente: la possibilità di costruire, nelle vaste zone desertiche sotto la loro giurisdizione, uno spazioporto dotato di rampe e di lunghe piste, per l'atterraggio di navette come lo Shuttle o il decollo di aereirazzi come l'Hotol o l'Orient Express, da affittare al miglior offerente. Uno studio commissionato a un gruppo di esperti intemazionali spaziali sta valutando i prò e i contro dell'iniziativa. Vediamo i vantaggi. Innanzitutto l'Australia e in particolare la fascia settentrionale, si trova in una posizione ottima (1? latitudine Sud) per i lanci verso Est e in orbita equatoriale, per sfruttare cosi la spinta addizionale generata dalla rotazione terrestre. Anche i lanci verso orbite polari non sarebbero molto complicati dalla base australiana: i razzi sorvolerebbero, nella loro rotta verso il Polo Sud. zone desertiche, sulle quali potrebbe ricadere il primo stadio ormai esaurito, senza provocare alcun danno. Un secondo vantaggio dello spazio-porto australiano e la disponibilità di spazi enormi: 2000 chilometri quadrati verrebbero de¬ dicati secondo il progetto, a questo avveniristico impianto. Inoltre le condizioni meteorologiche a Cape York (il nome della zona scelta per lo spazio-porto) sono migliori che a Cape Kennedy e a Kourou (Guyana Francese, base di lancio dell'Esa). Non bisogna nemmeno dimenticare, sottolineano i progettisti, che l'Australia ha un'ottima copertura radar che garantisce un efficace controllo del traffico aereo (indispensabile per la sicurezza dei lanci) e una situazione politica stabile. n famoso Cape Kennedy, la base di lancio della Nasa, non gode, ad esempio, di tutti questi vantaggi. I lanci dalle notissime rampe 39A e 39B, possono dirigersi solo verso Est ed in orbite equatoriali. Per raggiungere, dagli Stati Uniti le orbite polari bisogna decollare dalla base di Vandeberg (California), ma da questa località non è possibile lanciare verso orbite equatoriali Est: i razzi sorvolerebbero le città di mezza America. Anche la base europea di Kourou (Guyana francese), pur essendo adattissima per i lanci in orbita equatoriale verso Est. non funziona per le orbite polari. I vantaggi tecnici dello spazio-porto australiano sembrano dunque irresistibili ma quali nazioni o quali imprese spaziali troveran¬ re, nel prossimo decennio, una flotta privata per mettere In orbita satelliti commerciali La base per la flottiglia spaziale privata potrà essere proprio Cape York, lo spazio-porto australiano. Per il momento si tratta soltanto di progetti e di sogni, ma quando nel 2010 le orbite equatoriali saranno popolate da numerose sta zioni spaziali e frequentate da ogni genere di sateliti può darsi che il grande spazio-porto australiano si trasformi veramente in un grande affare. Ma come in ogni grande affare, il ri' senio ha dimensioni consi derevoli. no conveniente trasportare vettori e satelliti fino a quelle rampe? Secondo alcune valutazioni preliminari il Giappone e la Cina sarebbero i primi inquilini: entrambi hanno le attuali basi di lancio situate fra i 30° e i 40° di latitudine Nord, località quindi poco adatte a decolli verso orbite equatoriali Dopo la tragedia del Challenger la Nasa si sta gradualmente ritirando dalle operazioni commerciali e questa situazione offrirà alle imprese private la possibilità di ottimi affari nel settore spaziale. Le imprese che oggi costruiscono i razzi per la Nasa potrebbero appronta¬ Paolo Volpe Triangoli magici

Persone citate: Cape, Kennedy, Paolo Volpe

Luoghi citati: America, Australia, California, Cina, Giappone, Guyana Francese, Kourou, Stati Uniti