Christa Wolf l'orribile nube volò a contaminare anche le utopie del 900

Christa Wolf: l'orribile nube volò a contaminare anche le utopie del 900 Christa Wolf: l'orribile nube volò a contaminare anche le utopie del 900 DOPO 11 fungo atomico di Hiroshima una nuova Immagine si Imprimerà nella nostra mente, per diventare simbolo di un'epoca e monito per l'avvenire: 11 reattore di Cernobil. E' questa l'opinione e la speranza di Christa Wolf, una delle più Importanti scrittrici della Germania Orientale, che all'esplosione del reattore sovietico dedica 11 suo ultimo libro, StOrfall. Con tempestività, questa prima opera narrativa sulla tragedia di Cernobil sarà disponibile a metà maggio anche nelle librerie italiane. Uscirà presso e/o (che ha già tradotto quattro opere della scrittrice tedesca), con il titolo Ouasto Nottate di un giorno (132 pagine, 16 mila lire). Ancora una volta la traduttrice è stata Anita Raja. Romanzo e saggio al tempo stesso, l'opera è ambientata In un villaggio della DDR E" il resoconto di una giornata particolare nella vita di una donna di mezz'età, quel giorno di fine aprile 1986 In cui arrivò la notizia dell'Incidente di Cernobil. Appena la televisione Incomincia ad inviare le immagini del disastro la paura e l'orrore si alternano nella donna con la pietà per le vittime e per la natura contaminata: è un momento In cui si vorrebbe essere già vecchi per non avere più futuro. Ma presto l'angoscia lascia 11 posto ad un'analisi lucida del fatti, che trascende l'evento particolare fino a farsi riflessione sull'uomo e sull'aggressività umana. Pubblicato di recente prima a Berlino Est e poi nella Repubblica Federale, il libro sta riscuo¬ tendo caldi consensi, sia per l'attualità dell'argomento, sia per le conclusioni cui giunge l'autrice. Si tratta di conclusioni ben poco ortodosse, soprattutto se paragonate a quelle di altri autori che hanno affrontato il tema Cernobil nel paesi del socialismo reale. Basti pensare a II sarcofago, 11 dramma del giornalista sovietico Wladimir Gubarew, che dopo 11 successo avuto in patria viene in questi giorni rappresentato In Occidente. Nonostante l'Imperizia e la negligenza dei singoli, che hanno causato l'incidente, l'energia nucleare, secondo Gubarew, è ancora uno splendido miracolo e l'Unione Sovietica resta il migliore dei mondi possibili, dove esistono i reattori più perfetti e 1 tecnici più preparati, dove 11 pericolo viene da Ovest, dall'America con la sua corsa agli armamenti. Per Christa Wolf invece 11 pericolo viene dall'uomo, da quella cellula Impazzita nel nostro cervello, per la quale ci scagliamo con tanta ferocia contro 1 nostri slmili, godendo nell'in ventare sempre più sofisticati strumenti di morte. E' una teoria dell'aggressività che, come fa notare il settimanale Der Spiegel, -non ha più nulla a che fare con il marxismo e lascia ben poco spazio all'ottimismo socialista*. Attraverso Cernobil la scrittrice si confronta cosi con gli ideali In cui lei stessa ha creduto, fino a domandarsi se le utopie del nostro tempo non siano tutte destinate a generare mostri. E il dubbio viene sollevato non solo per l'utopia del progresso tecnico-scientifi¬ co, ma anche per quelle apparentemente più innocue ed umane: -Non eravamo mostri anche noi, quando in nome di un'utopia che volevamo realizzare subito — giustizia e uguaglianza per tutti — combattevamo coloro i quali osavano dubitare che il fine giustifichi i mezzi?*.

Persone citate: Anita Raja, Christa Wolf, Wladimir Gubarew

Luoghi citati: America, Berlino Est, Ddr, Germania Orientale, Hiroshima, Unione Sovietica