Il formidabile esercito svizzero può concedersi il lusso di non essere neppure perfetto

Inchiesta-racconto d'uno scrittore americano Inchiesta-racconto d'uno scrittore americano al seguito d'una compagnia che si esercita sui monti del Vallese Il formidabile esercito svizzero può concedersi il lusso di non essere neppure perfetto Adelphi, traduzione di Lodovico Terzi, 173 pagine, 12 mila lire) di coi pubblichiamo in anteprima, per concessione dell'editore, alcune pagine. John McPhee è ano scrittore fortemente atipico, anche nell'assai variegato panorama americano. Le sue inchieste da anni sono uno dei «pezzi forti» del prestigioso «New Yorker», c I suol libri trasformano in appassionanti narrazioni temi decisamente specialistici come la geologia o relativamente balzani come la coltivazione delle arance. «Il formidabile esercito svizzero» ribalta molti luoghi co¬ gnle di assicurazione, imprese edili sono dirette da maggiori, colonnelli, brigadieri. ri servizio militare di questa, persone non ha affatto Caino un giorno su dieci all'esercito. Comandano battaglioni, reggimenti, brigate. L'esercito, oltre a tutte le altre sue funzioni, è da molto tempo considerato un'eccellente scuola di direzione aziendale. Un maggiore comanda un battaglione di ottocento uomini. Sembra perfettamente logico agli svizzeri che se un uomo è in grado di dirigere ottocento uomini nel servizio militare, sia in grado di dirigere un settore delle stesse dimensioni nella vita civile. Il particolare addestramento richiesto per entrare a far parte dello Stato Maggiore è considerato equivalente a un blennio della Harvard Business School. La Bankgesellschaft, come l'esercito, ha una serie di corsi specifici attraverso i quali 1 suol ufficiali salgono Nell'anniversario di Cernobil, esce in Germania Orientale il primo romanzo sulla tragedia nucleare muni (il primo è proprio quello della frase d'avvio: in realtà gli svizzzerl, e II libro lo ricostruisce ampiamente, sono stati fino al primo Ottocento I più temibili ed efficienti mercenari d'Europa), ma soprattutto trascina il lettore nel cuore di una realtà che in apparenza non sembra delle più stimolanti. Lo scrittore segue le esercitazioni di una compagnia, la Sectlon de Renseignements della Decima Divisione di Montagna, composta oltretutto da elementi che in linguaggio militare potrebbero essere definiti degli allegri lavativi. Non di grado: un corso per vicepresidente aggiunto, un corso per vicepresidente, un corso per primo vicepresidente. I liinziostarlj ricevono ordini suì^uogo "dovè presentarsi alxoncF * Chiedete a un funzionarlo di banca svizzero se il suo servizio nell'esercito ha condizionato la sua carriera in banca, e vi darà normalmente una risposta di questo genere: «Oh, si, certo. Adesso ho questo particolare incarico direttivo in conseguenza del mio grado nell'esercito». Certo, ci sono alcune banche (e Industrie, e società di servizi) più militaristiche di altre. Nella parte francese della Svizzera, avere una «testa militare» può essere addirittura uno svantaggio. Ci sono almeno due presidenti di banca che marciano insieme alla truppa. (La Svizzera ha più di cinquecento istituti bancari). Un capitano dell'esercito mi ha detto di essere balzato in piedi, una volta, perché il soldato che serviva il rancio tutto è perfetto, non tutti questi soldati vignaiuoli e questi ufficiali banchieri amano la vita e la disciplina militare, ma, alla fine, fra ampie digressioni storico-geografiche e minuziose osservazioni sul terreno, si dellnea il quadro di una macchina da guerra straordinaria. Gli svizzeri, insomma, non sono super-uomini. I granatieri salgono le montagne col fiato grosso, i tiri d'artiglieria non sono del tutto soddisfacenti, la disciplina non è teutonica, qualche soldato finisce In cella di rigore, c'è chi fa di tutto per sottrarsi ai suol compiti era amministratore delegato della società per cui lui lavorava a Basilea. Trovarsi in alto nella professione e in basso nell'esercito è meno tósolitódèl contrario; è» retro, j forse'anche difficile, restare • indietro nella propria professione raggiungendo nel contempo un alto grado nell'esercito. Alcune società anzi esigono che i loro dipendenti mirino al più alto grado militare possibile. Quando i giornali riportano un'Importante promozione nel mondo degli affari, la notizia è tipicamente formulata cosi: «Ha trentasette anni, è sposato, ha tre bambini, vive a Rappersv.il. è maggiore nella fanteria di montagna». Durante l'ascesa parallela di Robert Jeker da soldato semplice a colonnello e da impiegato novellino ad amministratore delegato e presidente del consiglio di amministrazione del Crédit Suisse, il suo servizio nell'esercito fu di millecinquecento giorni: una media di cin- e l'auto del colonnello non vuole partire. CI sono persino alcune cartacce nei prati Ma alla fine gU aerei a reazione sbucano dalle eaverne scavate nelle montagne con tutta la precisione e la potenza necessarie. Le bocche da fuoco controllano strade e passi, ponti e viadotti sono tutti minati. L'esercito svizzero non è insomma un orologio: è molto più interessante, è umano, ha come unico scopo la difesa del territorio nazionale. E', come illustra il brano che pubblichiamo, l'anima segreta di una nazione: e forse proprio per questo temibile e micidiale. quanta giorni all'anno per trentanni. Per 11 Crédit Suisse questo ha rappresentato qualcosa di più di una patriottica donazione di tempo; è stato anche un guadagno per la banca. «Le capacità che si acquistano In un campo servono nell'altro» mi spiegò Jeker un giorno nel suo ufficio di Zurigo. «Nell'esercito ci incontriamo con persone che provengono da ogni strato della collettività. Impariamo a capire altre professioni, altre imprese, altre parti del Paese. Abbiamo contatti di lavoro. E' utile conoscere queste persone nell'esercito. Stiamo con loro ventiquatt'ore al giorno. Le conosciamo meglio che nella vita di lavoro». Fece una pausa, e aggiunse: «Se questa banca deve scegliere un nuovo direttore, il suo stato di servizio militare non è una delle cose più Importanti, ma certamente non nuoce. Non è mai un qualcuno ban- per Jeker ha lavorato negli Stati Uniti per due anni e mezzo, ed è regolarmente tornato In patria per prestare servizio come sottotenente. Ha lavorato a Parigi, a Firenze, a Buenos Aires, eppure gli è stato consentito di passare in Svizzera periodi di tempo sufficienti a farlo diventare non solo colonnello, ma anche membro dello Stato Maggiore, promozione che richiede parecchio tempo in più. «Far parte dell'esercito è una cosa normale» mi disse. «Altrimenti, c'è una parte della vita che manca. Quando si sta Insieme nella vita privata, spesso si parla dell'esercito. E' più facile, in coscienza, accettarlo senza riserve sapendo che non intendiamo attaccare nessuno». John McPhee Ada Vigliarli

Persone citate: Jeker, John Mcphee, John Mcphee Ada, Robert Jeker, Vallese

Luoghi citati: Basilea, Buenos Aires, Europa, Firenze, Germania Orientale, Parigi, Stati Uniti, Svizzera, Zurigo