Ventagli e ombrellini galeotti di Giuliano Marchesini

PADOVA, VIAGGIO NELL'800 AL «CAFFÉ' PEDROCCHI» PADOVA, VIAGGIO NELL'800 AL «CAFFÉ' PEDROCCHI» Ventagli e ombrellini galeotti DAL NOSTRO INVIATO PADOVA — Uno degli .invitati» indossa una marsina in raso di seta color cedro, un gilet con ricami policromi. Una dama è radiosa, avvolta in un broccato a righe, un'altra attira una quantità di sguardi in un abito di gran gala di tulle con perline di vetro e lustrini. E domina un'alta uniforme di corte presso l'impero asburgico, dai bottoni dorati con l'aquila bicipite, spada con elsa in madreperla e oro. Quali suggestioni suscitano i manichini di questa mostra .Vecchio fashion; moda e costume ottocenteschi del Lombardo-Veneto, allestita nelle sale del piano nobile del Caffè Pedrocchi. C'è anche un bambino di lusso vestito di raso verde oliva, calzoncini di gala, banda ricamata in filo di seta dorato. In un angolo, un servitore in livrea di velluto blu, gilet a lunghe tese di panno rosso con campanellini applicati. Nobiltà e borghesia, romanticismo, poesia e musica, patriottismo e carboneria. Una raffinata carrellata sull'Ottocento. Non soltanto lo sfarzo degli abiti, ma anclte il prestigio e il ruolo di quelli che erano gli accessori del • Vecchio fashion: Gli ombrellini, ad esempio. Con funzione di parasole, erano strumento «frivolo e malizio¬ so per le dame, un complice discreto che cela sguardi, ammiccamenti, languide emozioni e mimiche passionali». Per queste complicità, se ne creavano di seta e avorio, di pizzo nero. Per l'altro sesso, occhiali e occhialini: a quel tempo, le donne non avrebbero mai ammesso un difetto di vista, soprattutto nelle riunioni mondane. Cosi, ecco per i signori occhiali con le lenti piccole, ovali o rotonde, montate su un filo d'acciaio, o d'oro per i più. abbienti. £ il pince nez pendente da un nastrino di seta nera. Un capitolo a parte è dedicato al monocolo, la 'Caramella» che «assecondava le componenti libertina e guardona di signori Ineccepibili che andavano in frac alle serate di ballo». Afa nel bagaglio frivolo delle dame c'era un altro strumento, che qui rammenta i suoi trionfi: il ventaglio, principe della toeletta ottocentesca. Di tale importanza che c'erano persino delle scuole per istruire le signorine nell'arte di manovrarlo •con gesti sapienti e seducenti». Nelle vetrine, sono raccolti capolavori in raso decorati di oro zecchino, traforati e ornati di lustrini, con stecche d'avorio, osso e madreperla. S poi, nella rassegna, orec¬ chini, spille, medaglioni, puntimpetto (spille a forma di cornucopia in cui si infilava il fiore per la scollatura), servizi da tè e caffè, persino esili tazzine tete-à-téte che sembrano trattenere il sapore dell'intimità. Ma non solo frivolezze, teneri sussurri e mondanità, evoca questa mostra. C'è anche, nell'aria e in certi abbi¬ gliamenti, l'epoca del fervore risorgimentale, dei moti studenteschi, di cui Padova è stata testimone. Giù, nelle altre sale del caffè, ora si consuma il rito dell'aperitivo. E' come se, scendendo dal piano nobile, una macchina del tempo ti restituisse al Pedrocchi sulla soglia degli Anni Duemila. Giuliano Marchesini

Persone citate: Pedrocchi

Luoghi citati: L'aquila, Padova, Veneto