Arrivano i cistercensi da Lérins e fondano una filiale nel Cuneese

Arrivano i cistercensi da Lérins e fondano una filiale nel Cuneese Arrivano i cistercensi da Lérins e fondano una filiale nel Cuneese BAGNOLO PIEMONTE (Cuneo) — Sbarcano in Piemonte i monaci di Lérins. Hanno scelto una valle sperduta tra Cuneo e Torino, una vècchia casa di pietra immersa nel verde, un fienile e una cappella diroccata per il convento. Niente di ufficiale, nulla di deciso. Afa la scelta sembra ormai scontata. Lo sarà non appena la Comunità di Saint-Honorat, quarantatre monaci, sette italiani, avrà votato. Potrà così cominciare a crescere la nuova fondazione. Sarà un'isola di silenzio alle porte della grande città. L'idea non è nuova. E' nata tra le laudi e le compiete del monastero di Lérins dove, soprattutto negli ultimi anni, si rifugiano a decine giovani e non, alla ricerca di qualche briciola di pace, di ritagli di serenità, di qualche ora di distacco dalla banalità della vita quotidiana. D'estate soprattutto, ma anche d'inverno, soli o a gruppi raggiungono Cannes, quindi col battello l'isola del raccoglimento. ■ Approdano su una piattaforma lunga circa 1500 metri, larga 500, letteralmente circondata da teorie di pini che proteggono le na pi DAL NOSTRO INVIATO piemontese l' coltivazioni dalle raffiche di vento. Qui, nel 400 un monaco eremita aveva chiesto di potersi ritirare in assoluta tranquillità. Aveva fondato con alcuni amici il monastero che poi, nel corso della storia, è staio uno dei più celebri della Francia. Saint-Honorat delle due isole di Lérins è la pia piccola e appartiene interamente ai frati che ne lavorano la terra: con stupende piantagioni di lavanda, vigneti e cereali. Non ha nessuna costruzione se non il convento delle suore di Betlemme e il monastero. Unica eccezione un piccolo ristorante dove si fermano i turisti che non possono essere ospitati dai cistercensi. Le celle del convento sono infatti sempre al completo. E' stata questa »sete di silenzio» che ha fatto scaturire in Cesare Folletti, monaco di Torino, in Francia dal 73 e maestro dei novizi, e in tanti altri l'idea di costruire un convento in Piemonte. 1 monasteri francesi abbondano di vocazioni e la coda di gente che chiede di poter trascorrere un weekend di silenzio s'allunga. «Dobbiamo dire no a buona parte delle richieste». undicesima ediz liare, quella dei Malingui. La radura è isolata, certamente adatta ad ospitare una comunità cistercense e a conciliare il silenzio. La sua scoperta non è stata facile. C'era, da tempo, l'esigenza di rispondere in qualche modo alla •sete di spiritualità» che in Piemonte ha già provocato là nascita delle comunità di Enzo Bianchi a Base, di don Domenico Mochetta ad Agliè, di don Andrea Gasparino a Cuneo. Ma nessuno mai aveva pensato alla possibilità di creare una -filiale- di un monastero cistercense. Poi, piano piano, la possibilità ha preso forma. Sono giunte a Lérins anche le prime -segnalazioni- SU luoghi che avrebbero soluto eventualmente ospitare la nuova comunità. Sono state sufficienti poche •esplorazioni- per scegliere. Se i frati decideranno per il .si. il convento sorgerà a Bagnolo. E, a pochissimi chilometri da Torino, chi vorrà potrà trovare un'oasi di pace per fare ordine nella sua vita, fermarsi un attimo per pensare o, semplicemente, «per' staccare la spina» e poter vivere, almeno qualche- giorno, senza tempo. confermano i frati. Cosa trovano a Lérins coppie, giovani, famiglie? Né digiuni, né penitenze, ma la possibilità di seguire Uberamente una vita diversa. La giornata è scandita dalle laudi delle 7,45 alle letture delle 19£5, dalla preghiera. Il resto è fatto di passeggiate, di calma, di serene discussioni. Sarà cosi anche a Bagnolo Piemonte, non appena il capitolo dei monaci avrà deciso. Forse già quest'estate due o tre cominceranno i lavori. Il pezzo di terra scelto è nella valle dell'Infernotto, appena sopra la frazione Villar, diocesi di Saluzzo, provincia di Cuneo. E' uno spaccato semiabbandonato ai piedi delle montagne che salgono verso il Rucas e più in là verso il Monviso. Non c'è nulla. Tra gli arbusti dove l'erba si sta in questi giorni colorando di.primavera c'è una casa a due piani fatta con massicce pietre di montagna. A pochi metri, un fienile spoglio e una piccola cappella. Nient'altro. Non c'è la lucei, Resiste invece da secoli una fontana che garantisce l'approvvigionamento dell'acqua. Oli edifici appartengono ad un'antica casata nobi¬ Gian Mario Ricciardi ione del Concorso nazionale

Persone citate: Andrea Gasparino, Base, Domenico Mochetta, Enzo Bianchi, Gian Mario Ricciardi