Reagan trattiamo con Managua

Reagan: trattiamo con Managua Dopo l'Irangate, cambia la linea Usa verso i sandinisti Reagan: trattiamo con Managua DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — L'Irangate ha costretto i contras e il presidente Reagan a rivedere i loro programmi sul Nicaragua. I contras si sono dati ieri una Costituzione più democratica, eleggendo un'assemblea di 54 membri e un direttorio di 7. Reagan ha informato i Paesi centroamericani che il suo obiettivo non è più la cacciata dei sandinisti, ma sono i negoziati di pace e le libere elezioni a Managua. Il duplice evento, coordinato tra Washington e Miami, quartiere generale dei contras, ha avuto luogo mentre l'ex direttore del Consiglio di sicurezza nazionale McFarlane terminava la sua testimonianza al Congresso. McFarlane ha svelato, ma in parte Io si sapeva già, che il controllo dell'operazione Iran-Nicaragua fu assunto nel dicembre dell'85 dal capo della Cia Casey. Casey. morto la settimana scorsa, diresse l'attività del colonnello North, il protagonista dello scandalo, per quasi tutto l'86. La simultanea rettifica di rotta dei contras e del presidente ha motivi precisi. In primo luogo, a settembre-ottobre, il Congresso dovrà votare il rinnovo degli aiuti di 105 milioni di dollari stanziati l'anno scorso per 1 «ribelli» antlsandinlsti; i Paesi cen- tro-americani premono Inoltre per la fine delle ostilità in Nicaragua; infine i contras, che hanno compiuto notevoli progressi militari, si sono trovati nella necessità di rafforzare le loro strutture politiche. 8enza l'Irangate, Reagan e i suol protetti avrebbero probabilmente continuato sulla strada dell'Inganno e della segretezza: ma dopo l'avvio delle inchieste sullo scandalo sono rimasti senza alternative. Non a caso, del direttorio a sette, che comprende 11 conservatore Calerò e il socialdemocratico Robelo, ma non più l'ex membro della giunta sandinlsta Cruz, fanno anche parte l'ex editore del quotidiano La Prensa, Chamorro, e un leader degli indiani Misqultos. Il presidente ha discusso delle nuove strutture dei contras e della nuova strategia americana con il collega guatemalteco Cerezo, In visita ieri a Washington. Reagan ha fatto presente che la maggior parte del «ribelli» antlsandlnisti opera ormai all'Interno del Nicaragua e guadagna terreno, e ha chiesto l'appoggio del Paesi centro-americani per indurre Managua a negoziare. Il presidente non è parso preoccupato delle Inchieste sull'Irangate. Ha anzi telefonato a McFarlane per dirgli di aver guardato alla televisione buona parte della sua testimonianza e di averla trovata «illuminante». Reagan ha scatenato un'offensiva giuridica contro 11 Congresso per dimostrare che la legge che proibiva gli aiuti americani ai contras nell'85 e nell'86 non impediva all'amminlstrazlo- ne di avvicinare privati e alleati e assicurarsi che tramite essi i contras ricevessero l'assistenza necessaria. L'ha sempre interpretata in modo elastico» ha commentato McFarlane. L'ex direttore del Consiglio di sicurezza nazionale ha illustrato nei particolari il ruolo di Casey. Ha riferito di essersi reso conto che il capo della Cia tirava le fila dell'Irangate al suo ritorno dalla visita a Teheran un anno fa. North prendeva ordini da lui, e a un certo punto Casey, che era miliardario, gli offri persino di versargli un milione di dollari per 1 contras di tasca propria. McFarlane ha aggiunto che il suo successore alla direzione del Consiglio di sicurezza nazionale, l'ammiraglio Poindexter, doveva esserne al corrente. McFarlane, che sotto il peso dello scandalo tentò 11 suicidio a gennaio, si è assunto la re sponsabllità dell'Irangate fino al dicembre dell'85, quando si dimise. Ma uno degli inquirenti, il deputato repubblicano Hamilton, lo ha contestato: .Lei agì sulla base delle indicazioni del presidente» ha detto. Un'in criminazione sembra improbabile. Oggi deporranno altri testimoni, collaboratori di North. Ennio C aretto

Persone citate: Cerezo, Chamorro, Cruz, Poindexter, Reagan