Lode ai Taviani pero..

Lode ai Taviani, pero... Lode ai Taviani, pero... CANNES — Sei si, quattro no: Good Morning Babilonia di Paolo e Vittorio Taviani è piaciuto alla maggioranza dei primi critici stranieri con qualche riserva, quasi unanime sulla sequenza finale del film che vede i due fratelli protagonisti, morenti sul campo di battaglia della prima guerra mondiale, filmarsi a vicenda e lasciare attraverso il cinema ai figli l'immagine di sé. Le Monde: «La falsa Babilonia non ha il vero splendore di Pisa... Ci sono molti temi affrontati in questo film lirico e naif come una favola: quello della rivalità e insepa¬ rabilità tra frtelli non è interamente sviluppato...». Le Figaro: «Il film è fuori concorso: che sollievo per chi aspira alla Palma d'oro... immagini di assoluta bellezza...». Liberation: «I Taviani fanno zigzagare il racconto con maestria ormai totale... il loro cinema arioso, di grandezza e vivacità uniche... resta fedele al loro modo toccante e gioioso di non alzare la voce». France-Soir: «Due grandi cineasti ci fanno sognare sulla nascita del cinema in America... sanno travolgerci nel racconto regalandoci immagini di una costante bellezza...». L'Humanité: «La parte più interessante del film è la visita guidata attraverso la Hollywood degli anni folli... L'emozione arriva al momento giusto... peccato che la fine sia invece troppo architettata... Ma non nascondiamocelo, la delusione finale nasce pure dal nostro dispiacere di dover lasciare il film. Si resterebbe in sua compagnia per ore e ore». Le Matin: «Tutte le cose belle (del film) restano allo stato di intenzione; i Taviani... hanno ritrovato tutta la loro aridità di poeti teorici». Le Quotidien: «Ci si aspettava un capolavoro, invece si entra soltanto in una affabu- lozione deliziosa, un film gradevole dal punto di vista estetico ma sfortunatamente troppo bolso... La sfida è enorme. Non si può dire che l'ambizione dei cineasti italiani sia proporzionata al loro vasto progetto». La prima recensione americana del film è pubblicata à^V Herald Tribune: «Il copione dei Taviani ha momenti di toccante richiamo e giovanile innocenza, ma indulge troppo a un sentimentalismo da soap-opera. Il dialogo in inglese delle sequenze americane è zeppo di cliché, e il finale è di un imbarazzante anticlimax».

Persone citate: Good Morning Babilonia, Taviani, Vittorio Taviani

Luoghi citati: America, Pisa