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Povera Joe Orton che tragedia il paradiso gay
Povera Joe Orlon, the tragedia il paradiso gay In concorso «Prick up your Ears» di Frears: pungente ritratto di un drammaturgo, dei suoi scandali, dei suoi amori Povera Joe Orlon, the tragedia il paradiso gay Vanessa Red grave in una sce na del film «Prick up your Ears» CANNES — Povero Joe Orton, era diventato dal niente un grande del teatro inglese, s'era trasformato da ragazzaccio di provincia in autore arrabbiato, aveva riempito di irriverenza (quanto gradita) la Londra degli Anni Sessanta, aveva tentato di coinvolgere nelle impertinenze di un suo copione 1 Beatles, prendeva la gloria con allegria e non temeva 11 reato (allora) di omosessualità; poi, il 9 agosto del '67, il suo amico e convivente Kenneth Halliwell lo uccise in un Impeto d'ira malata. La vita di Orton, testimoniata dai suoi diari, ■sembrava un copione già pronto per un film; adesso Stephen Frears (My beautiful laundrette), basandosi sulla biografia di John Lahr, ha ricordato Orton, i suoi anni, i suoi amori con un film presentato ieri in concorso, Prfcfc up your ears. Drizza le orecchie, ma con un gioco di parole che allude al membro maschile. P'rears era forse l'unico a possedere la chiave giusta per riaprire certe allegrie e certe tristezze della cultura, del costume omosessuale a Londra; il film, non sempre Cresce la produzione: i dati confermati al festival Nuova vita del cinema italiano CANNES — // ministro scorso che «la nuova legge 1987 sembra accentuarsi la del Turismo e Spettacolo pro- del settore dovra assecondare tendenza positiva; ha annunfessor Mario Di Lazzaro, da lo sviluppo coordinate dei ciato la costituzione entro poco nominato e destinato diversi mezzi di comunica- quesl'anno di una societd miprobabilmente soltanto a una zione e dei diversi sistemi sta, pubblica e privata, per la gestione pre-elettorale, presen- produttivift. promozione all'estero del cite ieri insieme con molti ci- Ivo Crippo, presidente del- nema italiano. Brevi discorsi neasti al cocktail offerto dalle I'Ente Autonomo di Gestione sono statipurepronunciati da istituzioni del cinema pubblico per it Cinema, ha informato Emmanu^le Milano delta per festeggiare la forte e quali- che net 1986 sono stati pro- Rai, Ciampaolo Cresci delta ficata presenza italiana al fe- dotti ventifdm italiani in piii Sacis, Vittorio Ciacci delstival, ha detto in un breve di- rispetto al 1985, e che net I'Ente Cinema. calibrato tra elementi biografici e sogghigni d'autore, è tuttavia scrìtto nello stile abituale di Frears, pungente e corrosivo, la proiezione è stata punteggiata di risate e trasalimenti. Quel che appare più inte¬ ressante nel ritratto di Orton è l'amico di Orton. Il regista, complice l'attore Alfred Molina, ne ha fatto l'infelice e incolpevole maschera dell'invidia e della gelosia. Halliwell aveva buone ragioni: lui aveva raccolto Orton, discolo senza ambizioni, alla Reale accademia d'arte drammatica. Lui, più vecchio di qualche anno, lo aveva allevato intellettualmente, gli aveva insegnato a scrivere, lo aveva, come si dice, corrotto, educandolo tuttavia alla convivenza quasi rispettosa. E poi, dopo che hanno scritto insieme tanti manoscritti rifiutati, Orton ha il coraggio di diventare celebre da solo? E poi, uno come lui deve trasformarsi nella donna di casa del celebre commediografo? SI, Orton è ben interpretato da Gary Oldman, ma Halliwell-Molina è meglio. Tra le prevaricazioni ironiche del regista Frears si segnala una vacanza dei due amici in Marocco visto come un paradiso di felicità gay. Forse nei diari di Orton era diverso, questo è un eroe ibrido, è un Orionirears. s. r.
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