Check-up della Regione sui malanni della sanità
Check-up della Regione sui malanni della sanila L'indagine dopo lo scandalo che ha coinvolto l'Usi di Torino Check-up della Regione sui malanni della sanila Sentiti i responsabili dei laboratori di analisi - Deficienze antiche, carenze di personale La Regione ha cominciato a fare 11 check up alla sanità, ascoltando 1 responsabili del laboratori di analisi cllniche, radiologiche e riabilitazione. L'indagine nasce sull'onda dello scandalo dei laboratori privati, che ha trascinato nella bufera parte della dirigenza politica, amministrativa e sanitaria dell'Usi 1-23. L'incontro ha confermato antichi mali, annose carenze, irrisolti problemi, ma lo scenario nel suo insieme è meno drammatico di quanto può sembrare, non tale almeno da ingenerare sfiducia nell'utenza che si rivolge al servizio pubblico. Certo, fa rabbia pensare che una segretaria in più o in meno rischia di bloccare l'attività di un laboratorio: una segretaria, non uno specialista. Ma la segreteria è un ufficio-chiave nel sistema laboratoristico. Spiega il prof. Eugenio Vercellino dell'Oftalmico: «Con due segretarie adesso il settore funziona abbastanza bene. Se una però manca vuol dire che dall'ufficio è assente il 50% per cento degli addetti. Tre mi darebbero più tranquillità: Le mansioni di una segretaria spaziano dall'accettazione alla compilazione delle statistiche e un buco nell'organico significa a volte intasamento, quindi ritardi. Le lamentele singole vanno oltre il problema-segreteria. C'è chi per esemplo vorrebbe attrezzature aggiornate, ma 'dalla richiesta alla consegna di un apparecchio passa a volte un anno e mezzo: altri sono sotto organico, ma di uno, al massimo due tecnici o biologi. Su questo versante accorato appello del prof. Giulia¬ no Giuliani, virologo all'Amedeo di Savoia. Il suo laboratorio è un punto di riferimento regionale dove le diagnosi altrove incerte vengono qui risolte con un si o un no. Dice: «Facciamo poche analisi, 50 mila l'anno, ma sono analisi particolari. Da un anno esatto ho chiesto tre tecnici e non so perché non me li mandano. Se non arrivano sarò costretto a rifiutare le prestazioni esterne: Questo però è un laboratorio speciale «dove l'automafissazione conta poco». In altre sedi invece l'automatiz¬ «LA VITA E' PHP DI OGNI SCIENZA» La scritta ha campeggiato tutto ieri davanti al Sant'Anna. Un centinaio di giovani Cattolici popolari ha parlato con la gente e distribuito volantini contro gli abortì («sterminio di innocenti»), e contro la sperimentazione sugli embrioni. D movimento delle donne ha risposto con un volantinaggio parallelo in cui si rivendica il diritto a una maternità responsabile, contro la pratica degli aborti clandestini zazione è tutto o quasi ma mancano a volte le persone capaci di far funzionare determinate apparecchiature. La situazione più grave in assoluto riguarda la riabilitazione, una branca importante, relegata al ruolo di Cenerentola, penalizzata più di altre dalla «Finanziaria», la legge cioè che blocca le assunzioni. Le ragioni del malessere sono soprattutto esterne ai laboratori e la commisssione ha individuato due filoni: l'eccessiva burocratizzazione dell'apparato amministrativo, la mancanza di un orga- nismo coordinatore che smisti razionalmente le domande dell'utenza. Fondamentale per accelerare i tempi di consegna delle analisi e assottigliare le liste d'attesa è l'istituzione di una rete di centri di prelievo che copra anche le zone periferiche. Altro punto dolente riguarda il funzionamento degli otto ex Inam (non ospedalieri) affidati al pendolarismo di consulenti e mancanti di personale tecnico. E' anche emerso lo squilibrio esistente tra centro e periferia, nel senso che le zone centrali sono meglio servite di quelle più lontane. Dice 11 presidente della commissione Devecchi: «/ sanitari denunciano inoltre i ritardi nella computerizzazione dei servigi. Alle Mollnette, ad esempio, dove vengono fatte circa 2 milioni e 700 mila analisi Vanno, tale carenza provoca un'attesa per gli utenti anche di due mesi: Più ottimista 11 prof. Federico Levia primario del laboratorio dell'ospedale infantile Regina Margherita: 'Complessivamente la struttura dei laboratori è sana e valida. Ci sono correzioni da fare, d'accordo, però nel loro insieme i servizi ospedalieri funzionano: Richiesto da più parti il varo di quel centro unificato di prenotazione, un vero e proprio «cervello» coordinatore della domanda e delle disponibilità, il fulcro dello smistamento dell'utenza, in tempi rapidi, presso le sedi meno intasate di cui si discute senza esito. La commissione dovrebbe riferire al Consiglio regionale i risultati dell'indagine, a metà giugno. Pier Paolo Benedetto
Persone citate: Amedeo Di Savoia, Devecchi, Eugenio Vercellino, Federico Levia, Giuliani, Inam, Pier Paolo Benedetto
Luoghi citati: Torino
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