Violentata in casa di cura

Violentata in casa di cura Violentata in casa di cura NAPOLI — Michelina Ferrazzano, il cervello di una bambina di cinque anni nel corpo di una giovane donna, si guarda attorno con espressione smarrita: non può capire il perché di tanta attenzione nel suoi confronti, è intimidita da quegli uomini in divisa che per giorni le hanno fatto tante strane domande. Ma nella sua casa a Foggia, dove è assistita dai tre fratelli e dal padre Leonardo, manovale, Michelina, cerebrolesa dalla nascita e con gravi handicap motori, con»' tinua a ripetere la sua storia: violentata in un istituto privato di Marano, un comune alle porte di Napoli, ha portato avanti per cinque mesi una gravidanza che probabilmente avrebbe ucciso lei e il bambino, se non fosse stata sottoposta ad un tardivo, ma necessario aborto terapeutico. Sulla vicenda è in corso un'inchiesta della procura della Repubblica di Napoli, alla quale 1 familiari di Michelina hanno Inviato una denuncia circostanziata. La magistratura dovrà accertare se ad abusare della donna sia stato un paziente o un dipendente dell'istituto per la riabilitazione degli handicappati. • L'unico dato certo — sostiene l'avvocato Enrico TucclUo, legale della famiglia Ferrazzano — è che una persona totalmente incapace di intendere e di volere ha subito un rapporto sessuale in una struttura dove la sorveglianza dovrebbe essere strettissima e continua. Nel migliore dei casi, ci troviamo dinanzi ad una gravissima omissione di controllo». Sotto accusa, secondo il legale, sono tutti i responsabili dell'istituto: il direttore sanitario Mario Morra, 11 direttore amministrativo Luigi Ciccarelli e l'assistente sociale Antonietta Ferrara. Michelina Ferrazzano, orfana di madre sin dall'età di l due anni, fu ospitata lo scor¬ so anno nell'Irmi di Marano, un Istituto convenzionato con la Regione Campania, il cinque settembre, fu improvvisamente ricoverata nel reparto ginecologico dell'ospedale Cardarelli. « Un semplice malore», dissero 1 responsabili dell'istituto ai familiari, che nella denuncia sostengono di aver saputo la verità solo dopo una decina di giorni: »Prima di allora, i medici dell'Irmi evitarono accuratamente che ci mettessimo in contatto con l'ospedale. Ci ripetevano che Michelina era affetta aa una banale infiammazione alle ovaie». Gli autori dell'esposto affermano anche che, a loro insaputa, 1 responsabili dell'Inni avrebbero chiesto ai medici del Cardarelli di sottoporre la paziente ad un aborto terapeutico. La risposta fu un secco rifiuto: -Manca l'autorizzazione del giudice tutelare, non possiamo praticare alcun intervento», f. m. Handicappata a Napoli, costretta ad abortire

Persone citate: Antonietta Ferrara, Cardarelli, Enrico Tuccluo, Ferrazzano, Luigi Ciccarelli, Mario Morra, Michelina Ferrazzano

Luoghi citati: Campania, Ferrazzano, Foggia, Marano, Napoli