Il Napoli dà una lezione a Napoli di Gian Paolo Ormezzano

Il Napoli dà una lezione a Napoli Dallo scudetto un segno di speranza alla città: ogni traguardo è possibile Il Napoli dà una lezione a Napoli Gestione efficiente e valida pianificazione: le chiavi del trionfo - L'investimento su Maradona ha portato gli utili a 40 miliardi - D rinascimento culturale DAL NOSTRO INVIATO NAPOLI — Un napoletano di 56 anni lunedi prossimo, tre mogli e cinque figli, un vigoroso passato e un buon presente di pilota d'auto aereo motoscafo, un futuro forse da senatore democristiano, una laurea In ingegneria e un ricco lavoro di costruttore, la lettura quasi quotidiana del Corano •presentatogli, dal fratello del re del Marocco e da un domestico somalo che ora fa 11 costruttore a Mogadiscio. Quest'uomo cosi complicato e sfaccettato e variegato è Corrado Feriamo, che ieri mattina si è semplicemente commosso, parlando del suo Napoli campione d'Italia. il presidente del club scudettato di fresco è arrivato ieri alla conferenza stampa, di cui si riferisce altrove, in un taxi che ha bucato una folla di studenti autovacan- zatisi e Inneggianti a lui. Corrado Ferlalno gestisce un fatturato annuo di quaranta miliardi circa in soli biglietti di stadio. La campagna abbonamenti per il prossimo campionato comincerà lunedi, finito ufficialmente 11 torneo 1986-87. Il 19 ottobre 1982 la camorra, o un rivale interno al club, visitò l'androne di casa sua con una bomba, che fece molto rumore. La sua industria, il Napoli, è ormai una delle prime di Napoli, senz'altro una delle più sane. La lezione di gioco del Napoli di Maradona è una cosa, quella di economia del Napoli di Feriamo è un'altra. Quando, ormai quasi tre anni fa, lui acquistò dal Barcellona il calciatore argentino, lo dissero pazzo, dilapidatore di soldi dei poveracci. 115 miliardi di allora, ridotti poi a neanche 12 dalla cadu- ta del dollaro moneta base dell'affare, hanno portato subito gli incassi annuali del Napoli da 7 a 25 miliardi, e ora a 40. Maradona resta a Napoli, pare sino al 1989, anche perché nessun altro club può permetterselo, a meno di follie individuali, personalissime. '.'! Napoli-Calcio è nella città trainante e trainato insieme. C'è un piccolo rinascimento, soprattutto culturale ma finalmente non solo culturale, che segue e precede la squadra. La gente sembra avere capito tutto, gli appelli del Napoli sono ordini, 1 342 club controllano perfettamente 100.000 tifosi-gendarmi, pensiamo che nessuna citta di tre milioni di abitanti avrebbe potuto scaraventarne un milione per le strade e centomila allo stadio con minori danni, con minori intemperanze, con mag¬ giore entusiasmo. Molti motivi, concreti o astrattamente augurali, legati alla situazione cittadina attuale o meglio ancora prossima ventura, si possono agganciare al Napoli-Calcio. Un Napoli che funziona e che sembra ormai avere una base di uomini e soprattutto di organizzazione per non ripetere il Cagliari 1970, la Lazio 1974 e (massi) anche la Roma 1984, per dire degli scudetti che nel dopoguerra hanno lasciato 11 Nord. Ma forse è opportuno attendere un anno ancora: non attendere, no, un altro successo a tutti i costi, ma un altro buon campionato, il successo essendo anche questione di fortuna. Da questo punto di vista e di ragionamento, si deve dire che la città sembra assai a posto. La maggior parte degli articoli sulle sue ob¬ bligatoriamente folli feste erano stati preparati prima dell'inizio ufficiale delle celebrazioni, domenica pomerìggio, e non sono stati cambiati anche se le feste non sono state cosi folli. Ieri mattina la Napoli che lavora ha ripreso regolarmente il lavoro, l'altra ha ripreso la ricerca del lavoro o del modo di campare senza un lavoro. Noi non vogliamo assolutamente far partire dallo scudetto del Napoli la rinascita del Sud (ci sono pure, qui, manifesti farneticanti contro il Nord, razzisti di razzismo alla rovescia, e attribuzióni di uno «scudetto della civiltà» un po' eccessive), ma sicuramente vengono segnali buoni da questa impresa calcistica dilatata ad evento cittadino e non solo. La gente comune qui recepisce, patisce assai il Napoli: ed è possibile che qualcosa di buono per Napoli, al di là della felicità che pure non è cosa da niente (ci sono città, paesi ricchissimi che non riescono a comprarla, meno che mai a crearla), nasca da questa storia di scudetto. Dire di più significa forse esagerare, dire di meno significa forse aver paura dei rimbalzi del pallone fuori del campo. La siderurgia di Bagnoli in crisi mangia in pochi giorni il fatturato del Napoli in un anno, ma la presa psicologica di Maradona e C. è enorme. Mancano statistiche precise, le aspettiamo facendo il tifo, ma pare che a Napoli in questi giorni di festa calcistica scippi e rapine e «buchi» nelle vetrine e nelle vene siano diminuiti. Gian Paolo Ormezzano Napoli. Anche i carri allegorici per lo scudetto: questo rappresenta «Maradona re di Napoli»

Persone citate: Maradona