Ore di paura a Malta di Tito Sansa

Ore di paura a Malfa Lo spoglio elettorale dura da due giorni Ore di paura a Malfa n controllo dei voti in un bunker circondato da filo spinato - Esercito e polizia in stato di emergenza - Bonnici e Adami in tv: niente violenze DAL NOSTRO INVIATO LA VALLETTA — Da domenica all'alba un migliaio di persone — scrutatori, controllori, contabili, vigilantes privati, fiduciari dei partiti, soldati e poliziotti — sono rinchiusi senza interruzione nel fortilizio di Hai Far per il conteggio dei voti espressi sabato dai maltesi per rinnovare 11 Parlamento dell'isola, ma il risultato non arriva. Preannunciato per domenica sera, poi per l'alba di lunedi, quindi per il pomeriggio, lunedi sera non era ancora arrivato. E intanto nell'isola il nervosismo cresce, gli elettori del due grandi partiti, 11 laborista al governo da sedici anni e il nazionalista (democristiano) che è all'opposizione, fremono aspettando il momento per scendere nelle piazze. Da Hai Far non trapela nulla. Soltanto voci: una volta sono in vantaggio i rossi laboristi, un'altra i blu democristiani. Rimbalzano in tutta l'isola attraverso i telefoni e qua e la si ode lo scoppio di un mortaretto o un clacson di gioia. La vittoria dell'uno o dell'altro — si ha l'impressione — sarà decisa da una manciata di voti. Per cui ogni scheda viene esaminata, guardata controluce, registrata, riesaminata come una banconota. Gli scrutatori sono 230. hanno da controllare 236 mila schede (poco più di mille a testa) e in 36 ore di lavoro non hanno ancora finito. L'attesa è estenuante, l'incertezza totale. Per i maltesi la votazione di sabato è sta- ta di importanza vitale. Se vincono 1 laboristi, si consolida 11 primo ministro Mifsuri Bonnici, chiamato semplicemente Karmenu, fautore del dirigismo statalista in politica economica e di aperture filo-africane in politica estera. Se vincono i democristiani di Fenech-Adami detto Eddie. l'isola allenta gli ormeggi terzomondisti e filocomunisti e si orienta verso Occidente, in primo luogo la Comunità economica europea e ritoma alla libera economia di mercato. Ma per i maltesi, tra i quali la polarizzazione rasenta l'isteria e gli odi sono radicati da decenni, vittoria o sconfitta hanno un significato più profondo di quello puramente politico. Da tre giorni, sabato, domenica e ieri, Malta è stata deserta, spettrale. Tutto è chiuso, la vita è paralizzata. Non circolano autobus, è impossibile trovare un giornale, bere un caffè, comperare il pane. Un'autorità invisibile, la paura, ha ordinato il coprifuoco. Fatte abbondanti provviste di viveri. 340 mila maltesi si sono barricati in casa con gli occhi fissi ai televisori accesi che rinviano l'atteso risultato a «più tardi». Ci sarà una esplosione di gioia, vi saranno scontri tra le due fazioni rivali quando i risultati verranno finalmente resi noti? Se lo domandano e lo temono anche i due protagonisti, il primo ministro Karmenu e il rivale democristiano Eddie. Per calmare gli animi che ribollono i due leaders si sono presentati ieri pomeriggio dinanzi .alle telecamere rivolgendo un appello comune agli elettori. Mantenete la calma — hanno implorato — non fate chiassate, faremo festa a tempo opportuno. La polizia e l'esercito sono in stato di emergenza, ma non li si vede in giro. Sono concentrati intorno all'ex aeroporto militare britannico di Hai Far a proteggere le schede. I preziosi foglietti sono concentrati in un unico salone all'interno di una gabbia di vetro (comunicante con l'esterno solo mediante feritoie da carceri), in cui sono rinchiusi gli scrutatori. Entrare in questo allucinante caveau delle 236 mila schede è privilegio di pochi in possesso di uno speciale lasciapassare con fotografia. Hai Far, sopra la quale volteggiava un elicottero, era stata circondata per un raggio di cinque chilometri da fili spinati, sbarramenti, barricate di bidoni pieni di sabbia. Tito Sansa

Persone citate: Bonnici, Mifsuri Bonnici

Luoghi citati: La Valletta, Malta