Ultimo atto le ruspe
Ultimo atto, le ruspe Sarà demolita la casa della discordia in strada Mongreno Ultimo atto, le ruspe Si conclude una vicenda che, tra sentenze e ricorsi, si trascina da 20 anni - Le 17 famiglie dovranno trovarsi entro due mesi un'altra sistemazione: «Siamo trattati come delinquenti, paghino i responsabili» TORINO — Ordine di sgombero per gli inquilini di strada Mongreno 51. Hanno tempo 60 giorni per lasciare i 17 alloggi del palazzo e consentire alle ruspe di abbatterlo. H provvedimento è stato notificato ieri mattina dai vigili urbani e reca la firma del commissario ad acta Luca Pozzi, incaricato di ottemperare alle 7 sentenze emesse dal Consiglio di Stato negli ultimi 20 anni. Per spiegare l'incredibile vicenda, un passo indietro. Nel 1964 le sorelle Irma e Gina Antonetto, quest'ultima scomparsa pochi giorni fa, inoltrano un ricorso al Consiglio di Stato, sostenen¬ do che 11 palazzo, costruito dall'impresa Lorenzo Giardino, era irregolare, perché troppo vicino alla sede stradale e troppo alto. Vinsero la causa, ma la sentenza non fu mai applicata, e cosi avvenne anche in altre 6 occasioni, fino al 1985. Alla fine il Consiglio di Stato decise di nominare un commissario, con gli stessi poteri del sindaco, che ottemperasse al suo disposto; nel frattempo trasmise gli atti al pretore penale, avviando di fatto un'inchiesta Il commissario Pozzi non ha scelta: deve procedere all'abbattimento, utilizzando le strutture comunali. Le possibilità di ricorso sono di fatto esaurite, anche se i suoi provvedimenti possono essere impugnati. Intanto, però, le procedure non possono fermarsi. L'ordinanza consegnata ieri ind'ca, dunque, un termine perentorio. Alla scadenza, se le famiglie non avranno lasciato lo stabile, verrà sospesa l'erogazione di gas, luce e acqua, tagliati i fili del telefona Quindi i vigili urbani potrebbero forzare le porte e procedere allo sgombero coatto. Il Comune, nel frattempo, deve mettere a disposizione degli sfrattati un nuovo alloggio, sempre che questi non possiedano un'altra casa. L'ordinanza non è arrivata come un fulmine a elei sereno, ma ha, comunque, creato proteste: «Ci buttano fuori come delinquenti, siamo gente che ha sempre pagato le tasse e le bollette. Non meritiamo un simile trattamento' sostengono 140 inquilini. Intanto, stanno organizzandosi: «Ci rivolgeremo a un legale, per tutelare innanzi tutto i nostri diritti e, poi, per cercare i responsabili di quanto accaduto. Ci devono almeno rifondere del danno, anche se le amareggi e il disagio di questi anni non ce li può pagare nessuno*. Una clausola inserita nel contratto d'acquisto li tutela nei confronti dell'impresa costruttrice, che nel 1964 ottenne una regolare licenza del Comune e che, ora, potrebbe essere costretta a rifondere i danni. Da verificare anche i ritardi e le ina dempienze delle amministrazioni succedutesi in tutti questi anni, che del resto lo stesso Consiglio di Stato ha messo più volte in evidenza. Vent'anni fa, infatti il problema poteva essere risolto con la fiscalizzazione delle irregolarità: una procedura oggi insostenibile, cosi come è ormai impossibile il condono edilizio. Giampiero Paviolc La casa in strada Mongreno sarà sgombrata entro dicembre
Persone citate: Giampiero Paviolc, Gina Antonetto, Lorenzo Giardino, Luca Pozzi
Luoghi citati: Torino
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