In grotta giorni di 100 ore di Ermete Grifoni

In grotta giorni di 100 ore Lo speleonauta di Fabriano è solo dal 15 dicembre In grotta giorni di 100 ore Maurizio Montalbini (dovrebbe uscire il 15 luglio battendo di una settimana il record mondiale) ha perso il senso del tempo - Scrive un diario e ascolta musica - Ore di crisi per il black-out causato da un fulmine FABRIANO — Due giorni fa Maurizio Montalbini. lo speleonauta che vive dal 15 dicembre scorso chiuso nella grotta di Frasassl nell'Appennino fabrianese, per la prima volta deve aver avuto paura di non farcela. Deve aver pensato che era arrivato 11 momento, dopo 72 giorni di Isolamento (per lui, che ha perso la cognizione del tempo, perché in realtà ne sono trascorsi 144) di abbandonare l'impresa. Era successo qualcosa di cui non riusciva a rendersi conto. Infatti era accaduto che un fulmine, durante un grosso temporale abbattutosi nella Gola di Fresassi, aveva messo fuori uso i sistemi di collegamento tre la grotta In cui Montalbini trascorre le sue giornate per battere il record di permanenza nella cavità ipogea e il mondo esterno, dove una équipe di medici lo controlla 24 ore su 24 con un sistema tv a circuito chiusa Ci sono stati alcuni minuti di buio assoluto in attesa che entrasse in funzione 11 gruppo elettrogeno appositamente predisposto per un'evenienza del genere. Poi ha ripreso a funzionare rimpianto tv, ma non il cardiotelefono e il tasto luminoso con cui Montalbini, attraverso l'alfabeto Morse, tiene 1 collegamenti e riesce a comunicare con coloro che lo seguono fuori della cavità. Lo speleonauta deve avere interpretato il black-out come segnale della fine dell'impresa e poiché non riusciva a ristabilire un contatto non ha retto alla tensione nervosa: è scoppiato in singhiozzi. Premeva sul tasto telegrafico ma non si rendeva conto che l'impianto era fuori uso; quando la telecamera ha cominciato a funzionare di nuovo Montalbini ha posto convulsamente i suol cartelli dinanzi all'obiettivo senza che i suol assistenti da fuori potessero rispondere. L'inconveniente è durato 4 ore, poi si è riusciti a far capire allo speleonauta cos'era accaduto per mezzo di segnali luminosi tradotti in morse: « Manca energia. Stiamo lavorando'. Quando Montalbini è riuscito a interpretare quel lampeggiamenti si è messo a saltellare giulivo davanti alla teleca¬ mere e ha scritto in uno dei suoi soliti cartelli: «OiC. Pensavo che fosse finito tutto: La crisi si era cosi dissolta. Qualche ore dopo un altro cartello, non privo di humour: • Grazie per quanto state facendo. Ora che è buio vado a dormire' e si è infilato nel sacco a pelo. Dovrebbe uscire dalla grotta 11 15 luglio, dopo 210 giorni di isolamento, ma per lui ne saranno trascorsi appena la metà perché, avendo perso 11 normale ritmo, la giornata per Montalbini si è fatta di 48 ore. Si tratta però solo di una media poiché 11 singolare speleonauta ha vissuto una giornata addirittura superiore alle 100 ore, di cui una sessantina di sonno (in cui si è svegliato cinque o sei volte). Il disordine del ritmo giornaliero è l'unica curiosità offerta dalla vita in grotta del sociologo. Come trascorre il resto del tempo: scrive un diario, legge Russell ed Hemingway, mangia poco e spesso usando pastiglie liofilizzate, qualche volta suona un'armonica a bocca. E naturalmente aspetta che arrivi la metà di luglio. Sono diverse le ragioni che hanno stimolato Maurizio Montalbini a compiere il singolare esperimento. La più nota è di certo l'Intenzione di battere il record mondiale di permanenza In grotta che appartiene a un francese, lo speleologo Michel Slffre che nel 1972 rimase isolato per 203 giorni in una caverna del Texas per conto della Nasa, l'ente spaziale americano che intendeva compiere accertamenti sulla psiche di una persona a lungo tagliata fuori dal mondo. Ma le condizioni di Slffre erano ben diverse: si trattava di rimanere In una caverna asciutta, mentre la grotta di Fresassi dove si è fatto chiudere Montalbini ha fino al 98 per cento di umidità e inoltre Siffre aveva a disposizione comodità che 11 sociologo anconitano ha rifiutato. Nonostante questo Siffre usci con temporanee ma notevoli alterazioni dell'equilibrio psichico. Con Montalbini cose di questo genere finora non si stanno verificando. Affronta la routine giornaliere con tutta calma, anche se non gli manca l'anelito all'aria pura. I medici che lo assistono gli hanno chiesto col tasto del telegrafo: «Cosa t»rresH?.. n cartello di Montalbini diceva: .Un'alba e un tramonto'. Spesso scrive anche di 'avvertire presenze' nel silenzio della grotta. Un giorno ha parlato di folletti che erano andati a trovarlo. Ma non è affatto impazzito: fa soltanto un po' di spirito — dice lui stesso — per tirare su di morale coloro che debbono sorvegliarlo continuamente attraverso il monitor. Ermete Grifoni

Luoghi citati: Fabriano, Texas