«I musei ai generali l'esercito ai critici» di Liliana Madeo

«ri musei ai generali Vesenito ai €rffl€Ì» La Difesa rivuole Castel Sant'Angelo «ri musei ai generali Vesenito ai €rffl€Ì» H commento divertito di Argan -1 Beni culturali si oppongono ROMA — 'Perché, se un generale può dirigere un museo, uno storico dell'arte non può comandare una divisione corazzata?', si chiede Giulio Carlo Argon, autorevole storico dell'arte e senatore comunista, a commento di un conflitto che si svolge serrato dall'autunno scorso e che vede contrapposti i ministri della Difesa e del Beni culturali Quando il «caso» si è aperto, 1 protagonisti erano Spadolini e Oullotti. Adesso Oaspari è subentrato al segretario del partito repubblicano. La posta in gioco è la direzione di Castel Sant'Angelo, un tempo fortezza, dal 1901 senza funzioni militari, oggi Museo nazionale. I militari rivogliono 11 grandioso edificio, e hanno anche un loro candidato: il generale Razzatiti, toscano, 68 anni, ausiliario, direttore generale del bilancio al ministero della Difesa. Il ministro dei Beni culturali rivendica Invece il diritto di mettere a capo di un'istituzione culturale un tecnico, uno studioso del settore: e la sua candidata è Liliana Pittarono, architetto, già funzionarlo della Soprintendenza per i beni ambientali del Piemonte, ora dirigente del ministero. Le premesse di questa singoiar tenzone sono intricate. Nel 1925 viene varata la legge istitutiva del museo. Affida a un comitato direttivo il compito di raccogliere e custodire 1 cimeli del regio esercito italiano, le opere medievali e rinascimentali presenti nell'edificio, le bandiere del corpi discloltl e del corpi che presero parte alle guerre d'Indipendenza, ritratti e cimeli di casa Savola, uniformi, prede di guerra, medaglie, decorazioni, armi. Il Museo di arte antica è competenza del ministero della Pubblica istruzione. Le pareti esterne del ministero della Difesa. Un generale dirige il tutto. Ma il Museo cresce diverso da come era stato progettato nel '25. A Castel Sant'Angelo restano tutti reperti di valore storico-artistico. Nella Mole nasce Insomma un vero Museo, diretto però da un militare. E' proprio un generale, Severoni, che negli Anni Settanta si fa portavoce della necessità di cambiare la legge. Si forma una commissione con questo compito. Si prepara un testo di legge. Ma la riforma non si fa. Intanto, bravissimi ispettori — come lo storico dell'arte Eraldo Gaudioso, oggi direi- tore della Galleria nazionale d'Arte moderna — lavorano con il generale, che nel '79 va in pensione. E tutto è pronto per un radicale cambiamento di rotta. Nel '75 é nato il ministero dei Beni culturali. Il titolare del dicastero è proprio Spadolini. Subito da questo fronte partono le richieste di una direzione di Castel Sant'Angelo affidata a persona più consona, con preparazione specifica. La legge prevede che la nomina del direttore venga decisa dal Capo dello Stato, su segnalazione del presidente del Consiglio, dopo che i ministri della Difesa e dei Beni culturali di concerto hanno fatto la.loro scelta. Nel '78 i ministri Rufflni e Pedini, entrambi democristiani, sono d'accordo che devono prevalere le competenze scientifico-culturali, e designano uno storico dell'arte, il prof. Sabino Iusco. Questi è andato in pensione il 28 febbraio scorso. Ma già a dicembre l'accordo fra i due ministri non era stato raggiunto. Ciascuno ha mandato a Craxi la propria candidatura. Spadolini, nel sostenere 11 cambio della guardia, partiva dal presupposto che il museo è un Museo militare, e proponeva una sorta di staffetta, un'alternanza — ogni 3-5 anni — di militari e funzionari del beni culturali. La situazione ha aspetti paradossali: 11 bilancio di Castel Sant'Angelo grava su quello del ministero dei Beni culturali, 80 delle persone che lavorano qui sono dipendenti di questo ministero (fra cui storici dell'arte, architetti, archeologi, fotografi, restauratori) e 10 del ministero della Difesa (un tenente colonnello, tre marescialli, sei soldati di leva), nessuno con una preparazione specifica. Dal 1° marzo, come responsabile per le competenze del ministero dei Beni culturali, lavora l'arch. Plttarello. L'aria che tira è di una nomina a sorpresa: tutti i tecnici sono sul piede di guerra, alla prospettiva di dover studiare, restaurare, progettare agli ordini di un generale specialista in contabilità. Liliana Madeo

Persone citate: Argan, Craxi, Giulio Carlo Argon, Pedini, Sabino Iusco, Severoni, Spadolini

Luoghi citati: Castel Sant'angelo, Piemonte, Roma