Reagan tramonta alla tv

Reagqn tramonta alla tv L'America assiste al crollo degli alibi sull'lrangate Reagqn tramonta alla tv Seconda giornata di dure accuse del generale a riposo Secord - Il senatore Inouye, capo dell'inquirente, parla di «realtà sordida e triste» - Una smentita del Presidente («Non sapevo») ha scarsa eco DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Nell'udienza più drammatica svoltasi finora sull'lrangate, 11 generale a riposo Richard Secord ha affermato ieri che Reagan fu messo al corrente dello storno del pagamenti iraniani al contras dal suoi collaboratori North e Poindexter. Secord, l'artefice degli aluti militari ai ribelli antisandinistl dall'84 all'86, ha riferito una battuta di North: 'Mi disse di aver fatto notare al Presidente guanto fosse beffardo che i soldi dell'ayatollah venissero usati per i contras... non so se scherzasse, ma non me ne dette l'impressione». n generale ha aggiunto che Polndexter gli confidò che Reagan sapeva delle sue iniziative nel confronti di Teheran e di Managua, e ne era soddisfatto. E' stata la prima volta che uno dei protagonisti dello scandalo vi ha coinvolto, sia pure In maniera non certa, 11 capo dello Stato. Le nuove rivelazioni rappresentano 11 colpo più grave mal sferrato alla Casa Bianca dall'inizio dell'Irangate. L'altro ieri 11 generale aveva già tirato in causa l'ex direttore della Ola Casey, morto l'altra notte dopo una lunga lotta contro 11 cancro, e 11 vicepresidente Bush, rimasto finora al di sopra della mischia. Ieri, i gelidi occhi azzurri fissi sul capo dell'Inquirente, 11 senatore democratico Inouye, il generale ha adombrato responsabilità governative ancora più ampie sullo scandalo, e un assenso esplicito, se non una partecipazione diretta, dello stesso Reagan. Al di la del contorto iter degU aiuti illegali. 11 generale ha tracciato il quadro di un'Amministrazione Impegnata in azioni clandestine non solo contro 11 Nicaragua ma anche contro Cuba e la Libia. Fin dalle prime battute dell'inchiesta congressuale sull'lrangate, ha perduto cosi ogni attendibilità la versione reaganiana che lo scandalo fosse l'effetto delle deviazioni di due uomini, l'ex direttore del Consiglio di Sicurezza nazionale, ammiraglio Polndexter e 11 suo braccio destro, 11 colonnello North. Secord ha riferito di essersi Incontrato tre volte con Casey alla Casa Bianca, di aver appreso di un controllo fatto da Bush sulle forniture di armi al contras, di essere stato spesso ricevuto dal predecessore di Poln¬ dexter, McFarlane, tutti uomini che avevano accesso quotidiano al presidente. •Non intendiamo — ha dichiarato 11 generale agli Inquirenti, accettando di deporre senza Immunità — fare da capri espiatori per un governo che ci ha usato». Commentando queste rivelazioni, il senatore Inouye ha osservato che «Io scandalo non.è una storia di diplomazia segreta, ma di occulte iniziative politiche, che violano i dettami delia Costituitone». L'America, ha aggiunto, •si confronta con una realtà sordida e triste: quella di un governo che disconosce il potere legislativo e il mandato popolare». Per Inouye non è in gioco soltanto 11 ruolo del presidente: è sotto processo l'intera Amministrazione. Dalla Casa Bianca è giunta immediata l'ennesima smentita: Reagan era all' oscuro dell'Iran gate, come lo era la stragrande maggioranza dei suoi funzionari. Ma la protesta ha avuto scarsa eco: nel suo editoriale, il Washington Post si è chiesto se 11 presidente riuscirà a uscire indenne dalle udienze congressuali di North e Polndexter. Forse, uno o due anni fa il mito del «grande comunicatore» avrebbe resistito anche allo scandalo. Ma l'America dell'87 non è più quella ottimista, quasi euforica deU'85. E' l'America del deficit insanabili del bilancio dello Stato e della bilancia commerciale, della crisi del dollaro e della recrudescenza del protezionismo, della consapevolezza della cattiva qualità dell'istruzione. L' umore americano sta cambiando: di fronte a sé, le ultime generazioni vedono 11 calo del benessere e l'aumento del disagio, l'affievolirsi del sogno nazionale. Per la prima volta dalla fine della guerra sanno che non staranno meglio ma peggio. Orfana della leadership reaganiana dalla sconfitta alle elezioni del Mid Terni, dove il presidente perdette 11 comando del Senato, la superpotenza ha assistito con inquietudine crescente alla paralisi dell'Amministrazione. Avverte che l'odierno attivismo del capo dello Stato — la visita al Papa, il vertice a Venezia, il disarmo, forse il patto con Gorbaclov — è innanzitutto un disperato tentativo di sopravvivenza sua personale e del repubblicani Non crede più nella ricetta liberista e aggressiva prescritta da Reagan sette anni fa: ne ha constatato il fallimento, sia pure dopo un vasto successo Iniziale, all'interno come all'estero. Paradossalmente, la salvezza del presidente sta nel trauma mal dimenticato del Water gate di Nixon: per evitarne un altro, l'America non ne reclamerà la testa. Ennio Caretta