Bimbo arso vivo 7 indiziati

Bimbo arso vivo, 7 indiziati A Napoli la camera iperbarica guasta da tempo Bimbo arso vivo, 7 indiziati NAPOLI — Quel cilindro d'acciaio, costruito per salvare vite umane, avrebbe potuto trasformarsi in qualsiasi momento in uno strumento di morte. Lo sapevano tutti, nell'ospedale pediatrico «Santobono», dai medici agli infermieri. Ne erano a conoscenza già prima di quel tragico sabato 25 aprile, quando un bimbo di quattro anni, Salvatore Iannelli, mori arso vivo in una camera iperbarica, sotto gli occhi dell?, madre. Sull'opportunità di sospendere l'attività . della macchina esiste un carteggio che risale ad alcuni mesi fa, quando il direttore sanitario dell'ospedale segnalò gravi carenze nelle misure di sicurezza e nell'uso corretto del «cilindro» saturo di ossigeno, una macchina di vecchia fabbricazione e ormai superata da modelli nuovi e certamente più affidabili. Tra le tante carenze denunciate, una riguarda le pessime condizioni ambien¬ tali: la camera iperbarica era sistemata in un locale fatiscente, umido ma soprattutto scarsamente ventilato. La mancanza di aerazione, in caso di un qualsiasi guasto o incidente, avrebbe potuto trasformare un ambiente saturo di gas infiammabile in una bomba micidiale. Nonostante le allarmate segnalazioni del direttore sanitario, inviate al responsabile del reparto di terapia intensiva dell'ospedale, e, presumibilmente ai responsabili della Usi competente, la camera iperbarica ha funzionato a pieno regime fino al 25 aprile, quando il piccolo Salvatore è morto dopo una brevissima ma orribile agonia. Gli esperti designati sono il professore Raffaele Pailotta, consulente della Marina Militare e presidente della società di medicina iperbarica, Antonio Daniele, ingegnere meccanico, e Giovanni Esposito, ingegnere elettrotecnico, entrambi funzionari dell'ispettorato regionale del lavoro. Contemporaneamente alla nomina dei periti, 11 magistrato ha Inviato le prime sette comunicazioni giudiziarie per omicidio colposo. Riguardano il direttore sanitario del «Santobono» Bruno Zamparelli, il primario del reparto di terapia intensiva Adolfo Ruggiero, il medico di guardia Ludo Giordano, l'infermiere Ernesto Barra, la caposala Vltalia Pusceddu, che la mattina di sabato 25 aprile ha assistito, o avrebbe dovuto assistere, 11 piccolo Salvatore, 11 capo del servizio di medicina e assistenza ospedaliera dell'Usi competente, Serafino Sentano, e il capo ufficio tecnico della stessa Usi Alfredo Pezzarossa. il giudice Maddalena dovrebbe firmare nel prossimi giorni altri avvisi di reato: non è escluso che tra i destinatari vi siano anche funzionari della Usi competente, la numero 40. Fulvio Milcne

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