Nove ore di gioia poi la fine per la piccola dal cuore nuovo di Liliana Madeo

Nove ore di gioia, poi io Une per io piccola dai more nuovo Il trapianto a Roma non ha salvato Alessandra, nata 22 giorni fa Nove ore di gioia, poi io Une per io piccola dai more nuovo L'intervento è riuscito, la morte senza apparente motivo - E' il secondo figlio perso dai genitori ROMA — E' durata nove ore la gioia e la speranza dei genitori di Alessandra Marsili, la bimba di 22 giorni cui la notte scorsa era stato trapiantato un cuore nuove. Ad un tratto, senza una ragione comprensibile, il cuore della piccola ha cessato di battere. Erano le 3 del pomeriggio di ieri. Da quel momento la giovane coppia romana ha fatto perdere le proprie tracce. •Lasciateci perdere, non abbiamo niente da raccontare. Non c'è più niente da dire, si sono limitati a sussurrare, fra le lacrime, tutti e due con il viso segnato dalle lunghe ore dell'attesa, dall'interminabile altalena dei momenti di fiducia e di pessimismo che avevano vissuto convulsamente in una saletta dell'Ospedale del «Bambin Gesti* a fianco della sala operatoria. Non hanno salutato nessuno. Non hanno più prestato ascolto neppure alla coppia di psicologi che dalla notte scorsa gli erano stati vicini, per aiutarli ad affrontare sia le in¬ cognite dell'intervento sia i rischi di un'incontrollata fiducia. Quando sono usciti dall'ospedale, che si trova su un fianco del Gianicolo, un gran sole di primavera era tornato a risplendere e inondava i viali affollati — a quell'eia — di bambini che giocavano rumorosamente. L'odissea dei coniugi Marsili è costellata di tappe memorabili come quella di ieri. Un anno fa hanno perso un altro bimbo, il primogenito. Si chiamava Alessandro. Subito dopo la nascita gli era stato diagnosticato lo stesso male con cui è nata la sorellina. Cardiomiopatia dilatatlva (il cuore cresce troppo e non entra più nella cavità toracica). Per sette mesi il bimbo fu ricoverato al «Bambin Gesù». Solo un trapianto poteva salvarlo. Ma non si trovò un organo adeguato per un bimbo cosi piccino. E non ci fu salvezza per lui. I genitori non persero la speranza di poter vivere un'esperienza felice di ma- ternità e paternità. Tre settimane fa è nata Alessandra. La malformazione congenita fu subito Individuata. Due giorni dopo la bimba fu ricoverata all'ospedale pediatrico. In questi ultimi due anni sette interventi di trapianto su neonati sono stati effettuati nel mondo, e sei pazienti sono ancora vivi, il prof. Carlo Marcelletti, primario cardiochirurgico del «Bambin Gesù», e la sua équipe decisero di tentare l'unica chance a loro disposizione, per strappare alla morte la bimba che non aveva altre possibilità per sopravvivere. Per i genitori la scelta, per quanto disperata, non fu indolore. Lunedi pomeriggio è arrivata notizia che c'era un cuore di un altro neonato disponibile. Alle 2 e 5 minuti i medici del «Bambin Gesù» sono rientrati a Roma, con il cuore da trapiantare. Un'autoambulanza della Croce Rossa li ha prelevati e trasportati di corsa al Gianicolo. Alle 2 e 15 incominciava l'Intervento. Alessandra era entrata in sala operatoria alle 11. Le era stato tolto tutto il sangue. La temperatura del corpo gliel'avevano abbassata a 15 gradi. La tecnica che il prof. Marcelletti ha seguito è nota come .ipotermia profonda con arresto di circolo.. I genitori della bimba si erano trasferiti nella saletta accanto. Gli psicologi gli parlavano, li scuotevano dal silenzio in cui si trinceravano e dall'angoscia che a tratti li afferrava. L'attesa è durata fino alle 6 e mezza, quando le porte della sala operatoria si sono aperte e il prof. Marcelletti è venuto di persona a riferire che l'intervento era andato bene. Ora nessuno sa spiegarsi quello che è successo. Il cuore di Alessandra ha smesso di battere da un momento all'altro. Oggi l'autopsia, da cui i sanitari e i giovani Marsili sperano di capire almeno le cause di questa morte cosi difficile da accettare. Liliana Madeo

Persone citate: Alessandra Marsili, Carlo Marcelletti, Gesù, Marcelletti, Marsili

Luoghi citati: Roma