L'autocritica della Pravda

L'autocritica della Provaci L'autocritica della Provaci «Troppi luoghi comuni sull'Occidente» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — «I continui, esagerati accenni ai lati negativi della vita in Occidente hanno cancellato la fiducia nella verità E' vero che i lati negativi esistono, ma la verità non è soltanto questa. Oggi capiamo che bisogna rinunciare alla dimostrazione in bianco e nero della vita all'estero». La diagnosi — una confessione un poco amara di parzialità e debolezza — è autorevole: ha la firma di uno dei principali commentatori della Pravda, Vsevolod Ovcinnikov. Che proprio dal quotidiano del partito comunista, rilanciava ieri — 75 anniversario della Pravda e giornata dedicata alla stampa sovietica — uno dei temi più scottanti dell'informazione nell'Urss di Gorbaciov: quella relativa all'immagine del mondo occidentale, del grande antagonista politico, «Il nostro compito — scrive Ovcinnikov — è fornire al lettore dei metodi per poter capire la vita all'estero. Bisogna rinunciare a valutare gli altri con il proprio metro. Bisogna prima capire e poi giudicare». Una ammissione non da poco, soprattutto per la tribuna dalla quale proviene. Che ricalca, con maggior enfasi perfino, le amare confessioni di un altro giornalista sovietico: tempo fa, Vladimir Tsvetov, ex corrispondente per la tv da Tokyo, aveva avviato il dibattito, con un intervento sulla Llteraturnaia Gazeta che aveva fatto molto discutere. Nell'informazione dall'estero — aveva scritto Tsvetov — prevalgono «banalità e luoghi comuni». Ovcinnikov si spinge più in là, e la sua diagnosi — rispetto alla denuncia del collega — ha un motivo di interesse in più. A furia di essere parziali, è la sostanza del suo intervento, «si provoca una reazione contraria nel lettore». Lo si insospettisce, gli si fa nascere il dubbio che lo si voglia ingannare. La polemica è, insomma, più sofisticata: «Dobbiamo passare a un nuovo livello di prove — conclude Ovcinnikov — Non dobbiamo più tacere gli argomenti degli avversari, e- n.

Persone citate: Gorbaciov, Ovcinnikov, Vladimir Tsvetov, Vsevolod Ovcinnikov

Luoghi citati: Mosca, Tokyo, Urss