Il computer entra al liceo e svela un Manzoni nuovo

Il computer entra al liceo e svela un Manzoni nuovo Cirìè: insolita lettura tecnologica allo scientifico Galilei Il computer entra al liceo e svela un Manzoni nuovo I ragazzi di due quinte, per primi in Italia, si sono rifatti alle ricerche universitarie cirie' — Liceo scientifico Galileo Galilei: per gli studenti della 5* A e della S'Bsi è iniziato il conto alla rovescia verso la maturità. Ma alcuni trovano ancora il tempo, e gli stimoli, per trarre le conclusioni di un'esperienza affascinante. Leggono, consultano e si scambiano cinque ponderosi volumi. Si tratta di un'opera curata dall'equipe del professor Giorgio De Rienzo, critico e ordinario di letteratura italiana all'Università di Torino. S'intitola •Concordarne dei Promessi sposi», edita dalla Fondazione Mondadori. Sfogliandone le pagine si nota solo l'aridità e il piatto ordine di un vocabolario. Ma dietro quest'opera asettica si nascondono sei anni di ricerche sostenuti da un'ispirazione innovatrice: leggere Manzoni con la mediazione del computer. Per la prima volta questa mole di lavoro viene utilizzata in un liceo. «IZ gusto detta novità ha solleticato l'interesse dei ragazzi verso un autore classico*, spiega la loro insegnante, Rosapia Bruno. «Gli esiti sono stati soddisfacenti, non inferiori a quelli di seminari universitari condotti con lo stesso strumento d'analisi», afferma il prof. De Rienzo. •Gli studenti hanno colto il messaggio, che un testo, un qualsiasi testo è fatto di parole. E' un concetto apparentemente banale, ma difficile da acquisire; argomenta De Rienzo. «La macchina non può pensare, ma fa bene una cosa elementare che oggi l'uomo si dimentica di fare: fermarsi sulla cruda parola: La maggioranza degli scrittori contemporanei e prigioniera della produttività, intenta a sfornare libri a getto continuo. E cosi la parola diventa un semplice Buono. 'Per i grandi scrittori classici non è cosi: la parola è il mattone, semplice e prezioso, delle loro costruzioni. Il computer aiuta a scoprire questa ricchezza: La lettura «tecnologica* dei Promessi sposi fornisce un freddo dato: il romanzo si compone di 223 mila parole, ma i lemmi cioè gli elementi fondamentali sono solo 8 mila. 'Il vocabolario di Manzoni è sobrio, persin povero: il suo genio sta nell'accostamento creativo delle parole. I Promessi sposi non hanno di per sé un forte significato morale o religioso: c'è di sconvolgente la magia d'inventare personaggi con tratti precisi: Gli studenti, liberi da condizionamenti critici o ideologici, hanno percorso la strada loro indicata. 'All'inizio c'era soprattutto curiosità. Poi è venuto il disorientamento, perché la meta non appariva chiara. Ma è rimasto il desiderio di esplorare cosa si celava dietro l'angolo», dicono Alice e Marina. Il lavoro sperimentale si è iniziato a novembre; ora 1 ragazzi hanno consegnato al prof. De Rienzo le loro conclusioni, raccolte in oltre cento pagine. Hanno letto il capolavoro manzoniano vagliandolo attraverso le •concordanze» elaborate dal computer. Ed hanno constatato che laddove arriva l'intelligenza artificiale la fantasia non viene annientata. •Abbiamo scoperto un meto¬ do di lavoro, il seminario ci ha insegnato ad avvicinarci al linguaggio scritto in maniera attenta e concreta; spiegano Elena e Francesca. •71 lavoro svolto ha rivalutato ai nostri occhi la presunta freddezza del computer; dice Andrea. •Utilizzato in modo critico può aprire prospettive imprevedibili. TI professore ci ha detto di aver letto i Promessi sposi 22 volte: ebbene, ci ha confessato che il computer gli ha rivelato aspetti mai colti prima: I risultati del seminariopilota saranno presentati dal prof. De Rienzo nel corso di una conferenza stampa, a sancire un'ulteriore tappa verso l'introduzione dell'informatica nella filologia e nella critica letteraria. Marco Fassero

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