Basta una scintilla e il salvavita uccide

Basta una scintilla e il salvavita uccide Basta una scintilla e il salvavita uccide TORINO — Un «tubo» di acciaio, lungo due metri e largo uno, che da strumento di cura si trasforma in marchingegno mortale. Il •tubo» è la camera iperbarica. Ideata per curare le embolie di sommozzatori e palombari dovute ad emersioni troppo rapide, oggi trova applicazioni per la cancrena gassosa, casi di intossicazione da monossido di carbonio, gas di città, anemia acuta, retinite pigmentosa. alcuni tipi di avvelenamento e per accelerare processi di ricostruzione dei tessuti intaccati da ferite estese. In una di queste macchine sabato al Santobono di Napoli è morto, incenerito, Salvatore Iannelli, 4 anni, «otto gli occhi della madre. Che può essere accaduto? Lo abbiamo chiesto al prof. Roberto Pattano, direttore dell'Istituto di anestesia-logia e rianimazione dell'Università di Torino. «Non so esattamente che cosa sia successo e non posso pronunciarmi. Ricordo 24 anni fa di aver scritto una relazione per un congresso in cui spiegavo i notevoli rischi di questo trattamento». 17 paziente va immesso nudo o con abiti che non possano produrre cariche elettrostatiche? «Si, in ambiente iperbarico basta una scintilla a provocare un incendio violentissimo. Inoltre sarebbe stata preferibile la presenza di un medico e un tecnico addetto agli impianti». Anche alle Molinette c'è una camera iperbarica, ma non funziona a pieno ritmo da molto tempo per carenza di personale e per ritardi burocratici nella convenzione con l'Usi. «Le emergenze quando capitano si rispettano — spiega il prof. Pattano —, ma il problema rimane: a Torino da troppo tempo mancano tecnici e medici». Ivano Barbiero

Persone citate: Ivano Barbiero, Roberto Pattano, Salvatore Iannelli

Luoghi citati: Napoli, Torino