II vescovo non decide per il prete «ribelle» di Paolo Patruno

II vescovo non demde per il prete «ribelle» II vescovo non demde per il prete «ribelle» PINEROLO—Sono ormai tre settimane che a Pinerolo si attende una decisione del vescovo monsignor Pietro Giachetto sul caso di don Franco Barbero, il presbitero della comunità'di base «ammonito» ufficialmente agli inizi di marzo e minacciato di sospensione «a divinis» se non avesse ritrattato le sue affermazioni sii alcuni dogmi come il concepimento virginale di Cristo da parte della Madonna e il primato del Papa. D vescovo, che aveva concesso quindici giorni al prete perché rivedesse le sue posizioni (frutto, tra l'altro, di anni di riflessione e di studi), si è dato molto più tempo prima di far conoscere il suo giudizio. E' probabile che abbia già preso la decisione (coadiuvato forse- da tutto l'ambito curiale), ma che attenda un momento opportuno per renderla pubblica. Questo non solo per la delicatezza del caso personale, ma anche per gli eventuali risvolti che può avere nell'ambito della chiesa e della comunità pinerolese. Nella sua lettera Inviata al vescovo, don Barbero, pur riconoscendo errori di percorso, rivendica la libertà della «ricerca», la possibilità di riflessione teologica sui dogmi sulle orme di altri grandi maestri del pensiero. Ma pone l'accento anche su temi che occupano l'attività della comunità di base, come l'attenzione alla povertà, alle miserie, alla disoccupazione, alle emarginazioni sociali, alle ingiustizie fatte ai poveri e al deboli. Paolo Patruno

Persone citate: Barbero, Pietro Giachetto

Luoghi citati: Pinerolo