S'è spento Licisco Magagnato illustre promotore di cultura di Angelo Dragone

Era stato direttore dei musei civici di Verona Era stato direttore dei musei civici di Verona S'è spento Licisco Magagnato illustre promotore di cultura VENEZIA — Licisco Magagnato, già direttore del Muse: civici di Verona e membro del Consiglio nazionale del ministero per I Beni culturali nel settore del Beni artistici e storici, nonché membro del Consiglio nazionale del Prl, è morto nel pomeriggio di sabato all'ospedale civile di Venezia. Aveva 66 anni e vi era stato ricoverato due giorni prima a causa di un Ictus cerebrale dal quale era stato improvvisamente colpito mentre si recava a Ca' Pesaro per presiedere una riunione di lavoro. Con Licisco Magagnato, vicaritino di nascita • veronese d'adozione, scompara non soltanto lo studioso, noto per quanto schivo, ma l'adamantina figura di un uomo apprezzato per la qualità stassa del suo Impegno civile • culturale. Questo potava dirsi maturato nelle generose —vertenza giovanili vissuto durante la Resistenza, nelle DI* tM Partito d'Azione, ma prima ancora. Ione, «gli aveva arricchito • affinato l'umanità della sua Intelligenza, reagendo all'Invalidità lasciatagli dalla poliomielite (che l'aveva aggredito, giovanissimo, alla gamba) col coraggio di ehi aveva ripreso a muoversi, Imparando ad aiutarsi con bastoni a stampella, ma confidando soprattutto sulla tua braccia dominato da una volontà d'acciaio. Nato nel giugno del 1921 a Polegge presto Vicenza, t'era laureato nell'Università di Padova con una tati In storta dell'arto eia fin dal 1952 gli ara valsa la direziona dal museo di Bastano dal Grappa. Nel '56 ara chiamato a dirigere I musei civici di Verona legando coti II tuo noma al¬ l'esemplare restauro del complesso scaligero di Castel vecchio realizzato da Cario Scarpa. Attento all'arto arnica coma al moderno. Magagnato s'era affermato attraverso II rigore dalla ricerca e II chiaro Impianto stortografico sul quale sviluppava poi Il suo panaisro critico, operando con l'autonomia che potava vanirgli dal propri Interessi culturali, ma più spasso rispondendo alla sollecitazioni dalla tua vita d'uomo di muteo. Lo al ricorderà par gli tcrlttl ferratissimi sul teatri Italiani dal Cinquecento e gli originali approfondimenti sul Palladio coma par II saggio tu Cannino Cennini. Particolare significato rivestono I lavori sull'arto veroneae, dal '300 all'età barocca, a sugli artisti dal primo '900, cui avrebbe dedicato la nuova mostra che, da Doccioni a Caso rati, una volta ancora dovrà avocare la tortila vicenda di Ca' Pai tre. Grande risonanza aveva avuto, anche Intemazionalmente, l'esposizione «Da Altichiero a PI sanai lo», ma non mano ttraordlner<o turano la successive rasse¬ gno «Cinquantanni d'arte veronese: 1580-1630. a «Tra Seicento • Settecento», con la loro schiere di pittori tutti da acoprire, In una Uno allora Insospettata fecondità giocate tra spunti popolari a cultura aristocratica, coma, più tardi, nel delicati rapporti con la riforma religiosa. Non meno affascinanti la ampia mostra tu quel contemporanei, che avevano già fatto storlo, da Semeghlnl a da Pitia, da Gino Rotti a da Chirico (a alla tua visione metafisica radicata nella vicina Ferrara) mentre una esposizione corno «Verona anni '20» ti sarebbe ritolta In una vigorosa spinta a nuovi studi di cui la rassegna veronese dedicata a Felice CatoraU, hi già l'approdo più cospicuo. Coincise la tua Inaugurazione con II congedo di Magagnato dal tuo museo erte ha quasi anticipato queste più dolorosa tua scomparsa. 01 lui rimana tuttavia, col retaggio dagli studi, l'esemplo anche più raro, d'una vite accattata a vissuta alno In fondo con limpida realtà. Angelo Dragone

Persone citate: Cennini, Chirico, Gino Rotti, Magagnato

Luoghi citati: Ferrara, Padova, Venezia, Verona, Vicenza