Ha 40 anni la rivista il Gallo testimone di fede e libertà

Ricordata la vita «eroica» del periodico fondato da Fabro Ricordata la vita «eroica» del periodico fondato da Fabro Ha 40 anni la rivista il Gallo testimone di fede e libertà Voce crìtica nel reg GENOVA — «£ subito per la seconda volta il gallo cantò: Questa citazione evangelica (Marco XTV, 72) campeggia da ben quarantanni sotto un gallo rosso sangue quale frontespizio d'una delle riviste cristiane più discrete e longeve d'Italia, appunto «H Gallo», fondato a Genova nel gennaio del 1946, da Nando Fabro, Rinaldo Simonassi, Giacomo Maraano, Angelo Barile e Nazareno Fabbretti. Venerdì scorso, all'Istituto Gramsci di Genova, alcuni dei vecchi fondatori e dei nuovi e giovani responsabili, redattori, collaboratori e amici, hanno celebrato informalmente, quel quarantennio di vita che, per molti critici, nella mappa della cultura cattolica e laica italiana del primo dopoguerra, rappresenta In un certo senso un miracolo. Nando Fabro, geometra delle Ferrovie dello Stato, ha oggi 87 anni. Simonassi è morto da tre anni. Quasimodo, Montale, Ungaretti. Papinl, Bargellini e altri illustri e meno famosi collaboratori se ne sono andati tutti. Ma la -memoria storica, richiamata insieme come una sfida che continua, non ha distinto, venerdì scorso, tra morti e vivi. Il Gallo nacque, in un primo tempo, come un foglio apertamente letterario. Ma la realta, fra le speranze e le macerie, gl'impresse presto la giusta fisionomia di voce critica, aperta a tutti senza preclusioni e prevenzioni, sia nella Chiesa che nel Paese. E che un foglio libero, autocritico e aperto a tutte le voci responsabili, viva tuttora in una cultura, in una tradizione, soprattutto in una Chiesa come quella di Genova — il contrario, di norma, dello spirito e delle scelte del foglio — risulta ancora oggi come qualcosa di inedito. Anche se, nel di battito di venerdì Poppino Orlando, la «cattiva coscienza» piti 'damans in deserto* a Genova, ha accusato il Gallo di eccessiva identificazione religiosa, Antonio Balletto, il prete ligure che ha ricreato di recente l'editrice Marietti. Germano Beringheli, uno del maggiori critici d'arte liguri e Carlo Carrozzo, responsabile del foglio, hanno ribadito la scelta religiosa come garanzia di identità e quindi di reale apertura ed intervento in ogni problematica ed emergenza. A testimoniare sulla nascita del Gallo, sullo spirito e il decollo di quel gracile foglio, erano presenti due vecchi: Andrea Gaggero, l'ex filippino che nel 1944 fu arrestato insieme a Nando Fabro per antifascismo (e Gaggero poi fini' a Dacau). Fabro in un messaggio agli egno del cardinale Siri - amici, non potendo intervenire per problemi di salute, ha ricordato che il Gallo foglio è nato dopo 11 Gallo gruppo d'amici. E la sua storia è esemplare: non ci sono stati momenti decisivi, politici o ecumenici che fossero dove i galli non siano stati presenti, da Praga a Taizè, dal Concilio Ecumenico Vaticano il alle Tavole Valdesi, sono sempre stati partecipi e stimolanti. Nato nomade, prima presso la chiesa dei filippini di Genova, quasi clandestino in un secondo tempo all'Annunziata, infine in casa di Katy Canevaro (morta già da molti anni), in Gallerìa Mazzini l'avventura di questi poveri cristiani continua tuttora. Rocchi e Monti-verde, 1 responsabili dell'Istituto Gramsci, hanno ricordato che mai hanno trovato qualcuno che si dichiarasse •nemico» del Gal¬ Collaborarono anche lo, anche Gianni Baget Bozzo, sebbene assente, ha fatto sapere il suo giudizio: «In definitiva, neanche il cardinale Siri è stato nemico del. Gallo». Contro Siri ha tuonato invece, puntualmente come sempre, Feppino Orlando. L'incontro non è stato un Armarcord, né un «come eravamo», ma una ripresa di maggiore coscienza per i responsabili e gli amici del foglio quarantenne. Si sono resi gli onori della commozione a poeti come Angelo Barile e Gherardo Del Colle, oltreché ai massimi citati sopra e ad amici carismatici come padre Giuseppe Acchiapati e don Primo Mazzolati. E soprattutto è stato riconosciuto il peso creativo di Katy Canevaro, la vera •anima», indivisibilmente con Fabro, della lunga vita, del tacito ma eloquente corag¬ Montale e Papiri gio, della saggezza e del rìschio evangelico che 11 gruppo ha sempre saputo conservare. il dibattito di venerdì è stato forte, lucido, appassionato, responsabile. Contro armamenti e guerra, per una cultura di pace, per una laicità che neghi e dissolva i poteri e i regimi sacri e mondani. La tiratura attuale è di 2000 copie, in maggioranza letta dal clero giovane, in Italia ma anche In Francia, in Germania, In Svizzera, in Spagna. Persino a Genova. Alle origini, come stava facendo allora Montini per Maritain, divulgandone il pensiero in Italia, il Gallo fece lo stesso per Emanuel Mounier, considerandolo padre ideale e fondante e referente, e facendone un segno di riferimento per tutta la cultura italiana. Nazareno Fabbretti