« Omaggio al cronista ignoto » di Primo Levi

« Omaggio al cronista ignoto » « Omaggio al cronista ignoto » mo. Inoltre, deve reperire, descrivere e trascrivere, in pochi minuti, eventi che sfidano l'esperienza dello specialista, sociologo, criminologo, medico, ingegnere, tecnico: il lettore non si aspetta da lui la pura 'fotografia» del fatto, ma vuole anche l'antefatto, lo sfondo, il perché. Come stupirsi se talvolta è in difetto? Vediamolo nella sua azione quotidiana, che spesso è un combattimento. Deve cogliere al volo le segnalazioni, fiutarle nell'aria, distinguere le piste vere dalle •false. Precipitarsi sul posto, tir gara'con t suoi colleghi degli altri giornali: generalmente sono suoi amici, ma in quel momento sono concorrenti e rivali. . Fendere la ressa, interrogare a bruciapelo t testimoni o addirittura le vittime degli incidenti che hanno altro da pensare, leggono nei suoi occhi null'altro che una curiosità vorace e fredda, e vedono in ini l'avvoltoio e la iena. O anche: ri¬ Lo scritto di Primo Lavi che pubblichiamo è un articolo comparto come prefazione all'edliione 1984 Coir «Almanacco dal Cronisti dal Piemonte a Valla d'Aosta». Poche righe par daUneare un «mestiere», par fissare II «decalogo» etico di una professione difficile. La tatti moni anza dalla grande moralità di un uomo. A suggello del 1984, che per pignsia mentale e fame di presagi ci siamo affrettati a battezzare l'anno Orwell, vorrei anteporre a questo Almanacco un elogio del cronista; suo, artefice collettivo e quasi sempre ignoto. Il cronista è tifante del Qiornalc, anche se oggi raramente è appiedato. E' in prima linea, oppresso dalla fretta, del terrore di mancare l'appuntamento col fatto o col fattaccio. Gli è negato lo schermo caritatevole (ed egoistico) dell'ignoranza: deve ficcare il naso nella realtà più crudele e sordida, quella che noi benpensanti rimuovia¬ costruire meglio che può, sulla base di monconi dinformazione estorti a torve reticenze, il complicato tamponamento nella nebbia, il disastro di fabbrica, il crollo, l'autocisterna che si sfascia e spande il suo contenuto (dal nome chimico mai sentito, impronunciabile) di cui ignora le proprietà, l'uso, il destinatario. Se prova la tentazione del giudizio e del commento, la deve reprimere; non è per lui, è per chi verrà dopo ed ha diritto alla firma. Lui dev'essere obiettivo! un obiettivo, come quello del suo collega e, consorte fotoreporter. .V" j Che cosa pretendiamo di più da lui, noi lettori frettolosi, distratti, assediati dai nostri problemi? Pretendiamo tutto: vorremmo che il cronista fosse un periscopio a 360', che setacciasse tutta la massa di notizie che matura nel mondo in 24 ore, gettasse la crusca e ci desse il grano: solido, nutritivo, puro. Insomma, chiediamo troppo, siamo esosi. Eppure, mi sia concesso fargli qui, a titolo personale, qualche raccomandazione. Non dimentichi mai il potere che ha nelle mani: a differenza di quanto avveniva in tempo fascista (quando il regime vietava di dar notizia dei suicidi e degli aborti), il cronista d'oggi ha facoltà discrezionali; poiché non gli è possibile raccontare tutto, scelga l'essenziale, la notizia non effimera, non futile. Non lusinghi la morbosità del lettore^;!)» tratti come un adulto responsabile, anche.se non sempre lo è. Eviti le stramberie di stagione, dubbie e subito dimenticate. Non finga di aver capito quello che non ha capito: è inutile virgolettare i termini di cui non conosce il significato, il lettore non ne ricaverà che un'imprecisione di confusione e di estraniamento. 'Se lo spazio glielo consente, non trascuri il •risultato delle puntate precedenti; specialmente per quanto riguarda la cronaca politica: non tutti i lettori leggono il quotidiano quotidianamente, e non tutti hanno una buona memoria. E soprattutto: ricordi che per quasi tutti i cittadini 'Venire sul giornale' è sgradevole,, nocivo o tragico: quanto scrivere può ledere interessi legittimi, violare privatezze e ferire sensibilità; ma può anche raddrizzare torti, concentrare l'attenzione sulle questioni più attuali. Dobbiamo in buona parte al •cronista ignoto* se,, a partire da una decina d'anni, Popi-' , pione pubblica si è, evoluta, e se il cittadino percepisce oggi come suoi, in tutta la loro complessità.ed articolazione, i problemi della droga, della degradazione urbana, della delinquenza organizzata. Una cronaca civile e matura è ad un tempo specchio e fondamento di una società civile e matura. Primo Levi In 16 città italiaattende con cord

Persone citate: Orwell

Luoghi citati: Aosta, Piemonte