Hagler-Leonard stanotte a Las Vegas per il mondiale dei medi di Enzo Ferrari

Hagler-Leonard stanotte a Las Vegas per il mondiale dei medi Hagler-Leonard stanotte a Las Vegas per il mondiale dei medi L'America bene tifa Sugar La Ferrari? Un mistero amhe per ferrari di GIANNI PIGNATA A poche ore ormai dalla sfida impossibile di stanotte a Las Vegas fra Marvin Ha- | gler e Sugar Ray Léonard, In palio 11 titolo mondiale del pesi medi da quasi sette . anni saldamente nelle mani del picchiatore calvo, tutta 1"America-bene fa il tifo per Il sorridente Sugar Ray, non tenendo conto dei mille motivi che giustificano un pronostico opposto. Léonard ha l'aria da bravo ragazzo, fa la sua ottima figura Sia in Attlmnrtnt sul ring che In smoking ai cocktail dell'alta società, ha svolto con la massima disinvoltura la sua seconda professione di telecronista, è abbastanza abile nel reclamizzare se stesso Per 11 cuore tenero degli americani che lo vedranno alla tv (diverso 11 discorso per 1 quindicimila che stanotte saranno attorno al ring del «Caesar's Palace», questi se ne intendono di boxe e sanno benissimo quel che 11 aspetta) è stato un colpo da maestro, quello di Sugar Ray, di dedicare la sua eventuale vittoria ad un Istituto di New i York che cura i bambini af- L fetti da cancro. sica altrettanto rodata, dopo quasi cinque anni di assenza dal ring. La sua personalità di campione amato da tutti, la sua Intelligenza, questi gli ostacoli più duri per Hagler il quale, più che dalle qualità pugilistiche appannate dell'avversario, potrebbe venir soggiogato psicologicamente da un personaggio che sente più grande di lui, dalla paura di far male ad un giocattolo delicato che place a tutti e che, a dispetto delle sicure dichiarazioni di tutti 1 medici interpellati, dopo le due operazioni agli occhi viene considerato un oggetto fragile. Se sarà vera boxe, un vero combattimento senza remore psicologiche e senza copioni prestabiliti, la logica impone un successo, sia pure non facile, di quello fra 1 due che è attualmente il più forte sul plano fisico, cioè Hagler. Ma può esserci logica in una sfida che muove un vortice immenso di dollari, una sirena a cui nessuno potrebbe resistere? Aspettando Insomma la notte di Las Vegas è giusto credere In quel che si ritiene credibile, ma prudente aspettarsi anche il contrario. di CRISTIANO CHIAVEGATO Domenica ti via. Semaforo giallo, rosso, verde, poi scatterà il campionato mondiale di Formula 1 numero 38. Come al solito toccherà al Gran Premio del Brasile, sulla caldissima, assolata pista di Jacarepagua, alla periferia di Rio, fornire le prime indicazioni e allontanare le tante Incertezze della vigilia. Vetture nuove, squadre rimescolate (soprattutto per quanto riguarda l tecnici), regolamenti modificati: un cocktail dal quale ci si può aspettare di tutto. Diciamo subito che una squadra è super favorita. SI chiama Williams. I motivi sono semplici. Un team collaudato dove non è cambiato nulla, se non In meglio, visto che probabilmente Frank Williams non commetterà più l'errore di puntare soltanto su Mansell. Due piloti ottimi con l'inglese giunto alla maturazione e un Piquet all'ostinata ricerca di un altro titolo mondiale. Una vettura che di anno In anno si evolve a piccoli passi, senza rivoluzioni. Un motore (Honda) potente e ormai affidabile, McLaren e Lotus potrebbero invece trovarsi di fronte a risultati inattesi, in senso negativo. La prima, dopo aver vinto nel 1986 il mondiale piloti con Alain Prost per la terza volta consecutiva, è ora senza il suo progettista John Barnard. I sostituti sono anche bravi, ma un rodaggio appare indispensabile. La seconda parte con molte pretese. Un pilota considerato fra i più veloci, Senna, un tecnico fra t migliori, Ducarouge, ed un propulsore (ancora l'Handa) che sembra avere pochi rivali. Ma et sono delle Incognite: 1. Senna non ha mai lottato veramente per <l titolo mondiale; 2. Ducarouge ha sempre fatto delle vetture molto rapide per le qualificazioni, ma ha sovente sbagliato (troppa presunzione) In quelle da gara; 3. U matrimonio Lotus-Honda lascia spazio ad alcune incognite; 4. 17 secondo pilota Nakajima non è in grado di aiutare ti compagno di squadra togliendo punti agli avversari; S. H probabile debutto della cosiddetta «sospensione attira» può essere sia un vantaggio che un handicap Molto attesa è la Benetton. Fabi ha fatto registrare t mgillori tempi nelle recenti prove di Rio e parte nel ruolo di outsider, senea dimenticare il suo co-équlpier Thierry Boutsen che molti, compreso lo stesso pilota milanese, hanno forse sottovalutato.- Sulla scuderia anglo-italiana però resta il dubbio sull'affidabilità dette vetture. Resta da parlare della Ferrari. Questa Ferrari multinazionale con braccia Italiane e •cervelli* stranieri, dal progettisti Inglesi Barnard e Postlethwaìte a quelli francesi (Mirlgeot ed Hls) e austriaci (Brunner), al capo meccanico di lingua spagnola. L'esordio in prova della FJ-87, la nuova vettura uscita dalle idee di questa nuova •cooperativa., non è stato brillante. Albereto, uno con la testa sul collo, dice che bisognerà aspettare qualche gara per valutarne il vero potenziale... In realtà, la monoposto ha compiuto troppo pochi chilometri in questi giorni: una messa a punto adeguata richiede di più. Probabilmente Barnard, un tecnico che ama l piccoli passi, riuscirà a renderla competitiva. Ma i tifosi si chiedono (e chiedono a tutti): vincerà la Ferrari quest'anno? Il bello è che non lo sa neppure Enzo Ferrari. Un mistero da svelare.

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