Raitre, un dub per cinefili pomeridiani di Ugo Buzzolan

Raitre, un dub per cinefili pomeridiani Nella fascia di minore audience quattro film importanti: domani «Piccolo mondo antico» Raitre, un dub per cinefili pomeridiani Quante volte si è detto che la Rai è un grande e prezioso cineclub per milioni di spetto fori? JS' vero, ma è un cineclub di regola nascosto, che "'f'°''W.""~ HTjitoflfTf. causa dèfU orari trWo«cU modi, odi notte, fonda, o, forse peggio, di pomeriggio e di mattina. Da tempo su Raitre, a metà pomeriggio, sta passando la rassegna In bianco e nero che è la rivisitazione di gran parte del cinema italiano Anni 30 e 40. Vengono fuori pellicole famose e pellicole ignote, opere d'autore e opere artigianali, ma di continuo si recuperano volti, momenti, motivi, curiosità di una complessa e stimolante stagione di cinema tra fascismo, guerra e presagi del •dopo» (leggi neorealismo). In questa settimana, ad esempio, quattro i film da non perdere: ieri I pirati della Malesia, un Salgari realizzato alla garibaldina, dove Luigi Pavese maturo Sandokan mcitàva.i tigrotti,all'arrembaggio con inflessioni di accento piemontese (anzi astigiano), e dove Camillo Pilotto, non più giovane pure lui, correva a perdifiato facendo Kammamuri con i sandali e un asciugamano in testa a mo' di turbante, e la coppia Girotti-Calamai (Tremai Naik e Ada) non immaginava nemmeno lontanamente che dilla poco si sarebbe trasferita in Ossessione di Visconti. Oggi c'è L'albergo degli assenti, incredibile giallo del '32 di Raffaello Matarazeo, con gente rapita da una banda criminale e sequestrata in un hotel. Domani e dopodomani due titoli eminenti, Piccolo mondo antico di Soldati e Squadrone bianco di Genina. Raccomando in modo particolare Piccolo montfo.ajciti-' co del '41, che domani potremo vedere in edizione ineccepibile sia nelle immagini sia nella colonna sonora. E' il capolavoro di Mario Soldati, un esempio preclaro di come si possa rielaborare per lo schermo un romanzo senza tradirlo e al tempo stesso interpretandolo a fondo, e direi .migliorando» la storia e i personaggi: perfetta la ricostruzione dell'ambiente — ripulito dai macchiettìsmo più marcato — e perfetta la cornice del lago ora di romantica dolcezza, ora di cupa drammaticità, e umanissima, «laica» e vibrante di autentici sentimenti la figura di Luisa, una straordinaria Alida ValU ventenne che qui, di colpo, assurge all'olimpo delle grandi star. Ma quanti sono in grado di starsene seduti davanti alla tv di pomeriggio? E quanti di mattina? Meno male che il breve ciclo di Greta Garbo, curato con la consueta pessione da Nedo Ivaldi su Raidue, è stato confinato si di mattina, ma alla domenica, per cui c'è da sperare in un pubblico più. consistente (partirà domenica prossima 3 maggio). Cinque film di cui tre abbastanza riciclati (Anna Karenina, Margherita Gauthler e Maria Walewskaj, uno che dal teleschermo manca da ventiquattro anni, La regina Cristina (con nuovo doppiaggio), e uno, Non tradirmi con me, che in televisione non è mai comparso e che le giovani generazioni non conoscono. E' l'ultimo e sfortunato film di Greta Garbo, di gene-; re brillante,.stirato daL$ufprg nel '41 e uscito malamente ih America nei giorni di Pearl Harbor. Colpito da una stolida censura, maltrattato dalla critica, accolto lepidamente dal pubblico, il film fu un insuccesso, e l'insuccesso spinse ancora di più la .divina. — che allora aveva trentasei anni—verso la decisione del ritiro definitivo. Nel film — all'epoca sottovalutato (eppure lo ricordo molto divertente), e oggi comunque tutto da rivedere — c'è una battuta della Garbo dall'inquietante, senso premonitore: «Li questo nuovo crudo mondo non c'è più posto per me». Ugo Buzzolan

Luoghi citati: America, Malesia