allarme da Brescia

allarme da Brescia Agnelli e Lucchini all'assemblea degli industriali allarme da Brescia L'export cede: gliore - lì ruolo nelTSó persi 300 miliardi e T87 non sembra midell'impresa minore nell'innovazione tecnologica DAL NOSTRO INVIATO BRESCIA — Giovanni Agnelli, presidente della Fiat, coglie l'occasione dell'assemblea degli Industriali bresciani, la novantesima nella storia della terza roccaforte Industriale italiana, per ribadire 11 messaggio: le imprese sono più forti, grandi e piccole, e sono in grado di vincere la sfida dell'innovazione e dell'internazionalizzazione. Occorre, però, che razione di governo accompagni lo sforzo perché, sottolinea l'avvocato Agnelli, .non si potrà aspettare la prossima crisi economica per affrontare i problemi che ancora restano aperti: ■ Le grandi imprese, infatti, possono e intendono esercì' tare un ruolo propulsivo per tutto il sistema mentre 1 piccoli sono in grado di rispondere alle sollecitazioni con uno sforzo di aggiornamento e di riconversione. Ma, per dar fondamento completo agli ottimismi di oggi, «occorrono programmi di lungo respiro: Le imprese sono pronte, insomma, .ma — scandisce l'avvocato Agnelli —, mentre occorrono programmi di lungo respiro, esiste una preoccupazione molto forte per la situazione politica. Ormai i sicuro che non v'è altro sbocco che le elezioni anticipate e ci auguriamo soltanto che la pausa non freni più del dovuto l'azione di politica economica*. il messaggio di Agnelli cade in una Brescia divisa tra l'orgoglio per la ripresi che trova conferma in questi mesi (la produzione indil¬ striale è consolidata nel primi mesi di quest'anno) e la preoccupazione per 11 cedimento delle esportazioni, tradizionale forza trainante del sistema bresciano: saldo attivo di 1300 miliardi di lire nel corso dell'ultimo anno contro i 1600 miliardi dell'85. con inquietanti conferme nel primo'arco dell'anno in corso. Occorre un'azione di intervento prima che gli squilibri divorino i recuperi di questi anni ma, osser/a con una punta di acidità Luigi Lucchini, presidente della Conf industria, «ci spiace dover constatare che i partiti non abbiano trovato un minuto per sedersi attor¬ no ad un tavolo per esprimere la propria maturità civica: E ora? 'L'augurio — conclude Lucchini — è che si faccia in fretta e che nella competizione elettorale non si superino l limiti del buon gusto e dello stile». Alla sfida elettorale gli industriali si piegano come al minore dei mali. Ma, passata l'epoca dello scontro, si dovrà far fronte ai nodi del sistema, con la consapevolezza che 1 tempi stringono. .Non va trascurato — ha detto Agnelli — che alcuni problemi continuano a determinare una fondamentale fragilità del sistema econo¬ mico «aliano. Occorre accrescere il livello qualitativo medio del sistema industriale italiano che, al di là di alcuni esempi brillanti, non ha ancora nel suo complesso l requisiti adeguati a esercitare la competitività necessaria*. n monito è chiaro: al di là dell'ottimismo giustificato da tanti fattori (sistema in larga parte risanato, consenso consolidato attorno al ruolo dell'imprenditore, ritomo al profitto), molta strada resta da percorrere per il consolidamento dell'azienda Italia. Ignorarlo, sarebbe l'errore più grava , Vitti li presidente della Fiat, Giovanni Agnelli, con Lucchini all'assemblea degli industriali bresciani

Luoghi citati: Brescia, Italia