Supercarcere e turismo

Supercarcere e turismo A Favignana contestato il progetto approvato dalla Giunta Supercarcere e turismo B penitenziario sorgerà in una delle zone più suggestive dell'isola - Italia Nostra: «Incompatibile con le caratteristiche ambientali» - Le opposizioni: «Hanno ceduto alle pressioni del personale carcerario» DAL NOSTRO INVIATO FAVIGNANA — Nel futuro turistico delle Egadi c'è un supercarcere per 500 detenuti. Sorgerà fra Calamoni e Punta Lunga, disteso su nove ettari, affacciato su una delle zone più suggestive di Favignana: un lungo muro grigio destinato a infrangere le speranze di sviluppo dell'isola. Il Consiglio comunale di Favignana, un po' a sorpresa, ha detto «si» a un progetto che pure combatteva da anni Una marcia indietro sospetta, denunciano 1 consiglieri d'opposizione. Una '■■reità 'assolutamente incompatibile con le caratteristiche ambientali» grida «Italia Nostra». Un imbroglio, tagliano corto gli operatori turistici: su loro iniziativa, della collocazione del nuovo carcere adesso si occuperà la procura della Repubblica di Trapani Non si discute del se, ma del dove. 'Per otto mesi l'anno — dicono gli operatori turistici — Favignana vive sul penitenziario, questo lo sap¬ piamo tutti. Ma è proprio necessario sbattere il nuovo carcere in faccia ai visitatori?». Dietro i muraglionl di Forte San Giacomo, già istituto di «massima sicurezza» negli anni più bui del terrorismo, fra agenti di custodia e impiegati civili lavorano quasi 200 persone. Settanta sono dell'isola. Ogni anno, sparite le ultime tonnare, quando a settembre 1 turisti se ne vanno Favignana resta aggrappata alla triste economia che ruota intorno ai detenuti, alle visite di familiari che spesso cercano alloggio per una notte, agli spostamenti del personale carcerario. il nuovo carcere dunque s'ha da fare. Ma se adesso la mole un po' sinistra della fortezza fa parte dell'isola, cosa succederà quando 11 nuovo, modernissimo istituto di pena si allargherà minaccioso su un'area che finora era tra le più frequentate dal bagnanti, quando nove ettari (un decimo dell'intera superficie costruita di Favignana) saranno coperti da cemento e griglie d'acciaio? Fino a ieri le posizioni parevano chiare. Posto che da tempo 11 Forte San Giacomo non risponde alla necessità di un carcere umano, secondo il Comune il nuovo penitenziario sarebbe dovuto sorgere lontano dal mare, meglio ancora se un po' nascosto. Sulla Plana dei Bosco, per esempio, a ridosso del monte che taglia l'isola in due. Una commissione del ministero di Grazia e Giustizia, dopo lunghe ispezioni, aveva fatto sapere che quell'area non poteva andar bene: troppo Isolata, troppo lontana dall'abitato. Dimenticati su quel pianoro cosa avrebbero potuto fare, per esempio, i detenuti in semiliberta,? E i parenti, gli avvocati, come avrebbero fatto a raggiungerli? Il Comune si era offerto di collegare il nuovo carcere all'abitato con un servizio di pullman. Quanto ai visitatori, rispondeva che 11 disagio di un breve trasferimento a Piana del Bosco sarebbe stato ben poca cosa rispetto alle difficoltà di un viaggio dal Continente a Trapani, e da Trapani alle Egadi. L'altalena delle trattative era proseguita per qualche mese: poi, nel dicembre scorso, il «no» di Favignana era divenuto ufficiale. Novantamlla metri quadrati di cemento, scriveva il Consiglio comunale, avrebbero avuto sull'Isola un violento, insopportabile impatto ambientale. Un'opposizione tanto decisa da spingerò il ministero di Grazia e Giustizia a rivedere in parte il progetto: sette ettari anziché nove. E quanto alla zona, si sarebbe potuto parlare anche di un'altra area, lontana dal mare, vicina alla montagna ma collegabile più facilmente con l'abitato. Questo il quadro, almeno fino a pochi giorni fa: poi, improvvisamente, a Favignana il Consiglio comunale (sedici de a fare maggioranza, quattro socialisti all'opposizione) si è riunito per vo¬ tare l'improvviso voltafaccia. Cos'era accaduto? I consiglieri d'opposizione parlano di pressioni giunte proprio dal personale del carcere: •Nelle ultime settimane si erano diffuse strane voci. Qualcuno diceva che il ministero aveva rinunciato a costruire qui il nuovo stabilimento, che i dipendenti sarebbero stati trasferiti, e lisola avrebbe perso anche quest'ultima, povera fonte di reddito Gli operatori turistici sospettano invece che la zona a ridosso del monte, quella che a Favignana avrebbe messo d'accordo tutti, sia diventata oggetto di altri Interessi. Qualcuno vuol costruirvi un albèrgo? Per 11 momento non esistono prove. Solo sospetti: collegati uno all'altro In un esposto, da ieri sono proposti all'attenzione del magistrato. Gli ambientalisti intanto preparano la mobilitazione: lo slogan, per una manifestazione che si annuncia imponente, sarà: -No a una Cajenna nel Mediterraneo: g. z.

Persone citate: Forte San Giacomo