Un Pisano a Genova

Un Pisano a Genova Mostra del grande scultore trecentesco Un Pisano a Genova Sarà esposto il monumento a Margherita di Brabante, moglie di Enrico VII - La scultura (smembrata nell'800) è stata ricomposta DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GENOVA — Si apre oggi a Genova, presso la duecentesca «Commenda» (loggia dove aveva sede l'Abate del Popolo, magistratura altissima del comune marinaro), una mostra dedicata al grande scultore Giovanni Pisano, centrata sulla parziale ricostruzione del monumento funebre di Margherita di Brabante, moglie dell'Imperatore Enrico VII di Lussemburgo (11 «veltro» vagheggiato da Dante Alighieri, per risolvere la crisi politica dell'Italia dilaniata dalle fazioni), morta in giovanissima età — forse tisica — proprio a Genova nel 1311, dove l'imperatore s'era recato, nel corso della sua sfortunata discesa in Italia, per riunire le forze politiche ghibelline. Enrico VII di Lussemburgo lasciò Genova inca¬ ricando Giovanni Pisano, che era già uno scultore celebre, di realizzare il monumento funebre alla moglie nella chiesa di San Francesco di Castelletto. L'Imperatore stipulò un preciso contratto con Giovanni Pisano, onorato sino a un certo punto, perché anch'egli di 11 a poco mori poco più che trentenne. il monumento funebre, considerato da sempre un capolovoro della scultura medievale, fu sempre per i critici e gli storici dell'arte un argomento controverso. Infatti, la chiesa di San Francesco in Castelletto venne demolita all'inizio del secolo scorso. La tomba venne parzialmente distrutta e i pezzi (si trattava d'una struttura complessa, con più figure allegoriche attorno all'imperatrice, ritratta con espressione dolce e dolente) dispersi. Nel 1874 vennero ritrovati 1 primi frammenti nella villa d'una famiglia patrizia genovese, 1 Brignole Sale; quindi, nel 1960, in un giardino in collina, venne rintracciata una statua allegorica raffigurante la Giustizia, un preciso simbolo imperiale, presente come costante nell'iconografia medievale. Successivamente vennero messi insieme altri frammenti. La ricostruzione di quel che rimane del capolavoro del Pisano e la sua più che probabile disposizione compositiva è stata affidata ai sovrintendenti Giovanna Terminiello e Mario Semino, di Genova e soprattutto al prof. Max Seidei, docente ad Heidelberg e alla Normale di Pisa, uno del massimi esperti del mondo dell'opera del Pisano. _ • p. I.